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vari kataweb : «Trecento milioni alla ricerca o non voto»

Anche Rubbia si unisce alla protesta degli scienziati. Padoa-Schioppa ai rettori: anche voi dovete risparmiare Rita Levi Montalcini contro i tagli. Letta: faremo di tutto per trovarli

11/11/2006
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Kataweb

Bersani disponibile a soluzioni più soft per le università
CARLO ROSSO


ROMA. Prima i rettori, poi gli scienziati, allarmati questi ultimi per i tagli alla ricerca previsti dalla Finanziaria. «Se dovessero restare non potrei votarla», dice Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina e senatrice a vita. La reazione della Montalcini è quella di una scienziata preoccupata per il futuro del Paese, messo a rischio da anni di risparmi in un settore come quello della ricerca, da tutti definito fondamentale ma che nessuno finanzia adeguatamente: «L’Italia è povera di materie prime - avverte la scienziata - ma è ricca di capitale umano. Se lo si distrugge, il Paese non potrà far altro che affondare», dice la scienziata. Una protesta che se non scuote Padoa Schioppa, che invita i rettori a imparare a tagliare gli sprechi, provoca comunque la risposta del governo. «Non è pensabile - annuncia in serata il sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico Letta - che una Finanziaria del centrosinistra con il voto contrario della senatrice Levi Montalcini, quindi faremo di tutto per venire incontro alle posizioni che ha espresso».
Ha ragione Guido Fabiana, rettore dell’Università Roma 3, a paragonare il mondo degli atenei a «una pentola in ebollizione», come ha fatto ieri durante’inaugurazione del nuovo anno accademico. La scintilla lanciata due giorni fa dal presidente dei rettori Guido Trombati, quando ha denunciando il rischio imminente per molte università di chiuderei battenti. Nel mirino dei rettori ci sono i minori finanziamenti che la Finanziaria destina sia alle università che alla ricerca con la conseguente impossibilità di rinnovare i contratti ai ricercatori, ma anche di poter far seguire le lezioni agli studenti in aule riscaldate. Un «baratro» per il mondo universitario, contro il quale ieri hanno protestato, oltre alla Montalcini, anche un altro premio Nobel come Carlo Rubbia e i presidenti dei maggiori enti di ricerca italiani (Inaf, Infn, Cnr e Asi) e che prevede tagli per 200 milioni di euro per le spese intermedie o consumi e un ulteriore intervento di risparmio si tutti i ministeri, previsto dall’articolo 53 della Finanziaria, che toglie 300 milioni di euro al ministero della Ricerca, di circa 180 milioni agli enti. Una protesta diretta non solo contro la Finanziaria, ma anche contro il decreto Bersani sulle liberalizzazioni che contiene parte dei risparmi annunciati.
E un’apertura a possibili modifiche arriva anche dallo stesso ministro per lo Sviluppo: «Non mi opporrei certamente - dice - a una soluzione che in Parlamento trovasse le condizioni di un miglior equilibrio a vantaggio delle università».