"Via le tasse per le lauree triennali", la proposta del rettore Dionigi
rettore dell'Alma Mater di Bologna, Ivano Dionigi, all'inaugurazione dell'anno accademico, alla presenza del premier Matteo Renzi
di Andrea Sangermano
BOLOGNA - Aprire a tutti le porte delle università italiane, togliendo le tasse dalle lauree di primo livello. E' la proposta che lancia il rettore dell'Alma Mater di Bologna, Ivano Dionigi, questa mattina all'inaugurazione dell'anno accademico, alla presenza del premier Matteo Renzi. Una riforma "certo onerosa", ammette lo stesso Dionigi, che però ha un'idea precisa su come sostenere economicamente la proposta. "Perché non destinare i mancati scatti stipendiali dei professori, bloccati da oltre un triennio, a questa causa?", suggerisce Dionigi. Insomma, sarebbero i docenti di fatto a pagare di tasca propria la laurea triennale agli studenti. "I professori che creano il diritto allo studio- conferma il rettore- una bella notizia, una bella rivoluzione generazionale".
Del resto, incalza il rettore, "i numeri ci dicono che il nostro Paese conta meno immatricolati, meno iscritti, meno studenti in corso, meno laureati", sottolinea Dionigi, mentre nel resto d'Europa e nel mondo "non è prevista la tassazione universitaria: diritto allo studio universitario pienamente garantito". E allora, lancia il sasso il rettore, "perché anche da noi non prevedere nelle lauree di primo livello, e a precise condizioni, prima su tutte la correlazione con i risultati degli studi, questa innovazione radicale? Certo costosa per il bilancio dello Stato- afferma Dionigi- ma molto probabilmente invertiremmo tutti quei segni meno e arresteremmo l'impoverimento anagrafico, culturale e professionale del Paese", a partire da un "ingravescente fenomeno migratorio" che vede "la fuga dei cervelli avvenire già a 18-19 anni".