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Rsu, confermato l’assetto della rappresentatività a 6. Prima la FLC CGIL. Secondo round con i dati sul numero degli iscritti

12/04/2022
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ItaliaOggi

ELENA BORDIN

Rsu, arrivano i primi dati sull’esito delle elezioni che si sono svolte nel comparto scuola, università e ricerca la scorsa settimana. A renderli noti il sindacato FIc-Cgil. La rilevazione, basata sull’acquisizione dei verbali dell’85% delle sedi scrutinate, conferma come primo sindacato la FIc-Cgil guidato da Francesco Sinopoli che arriverebbe al 28,93% della rappresentatività. Stabile la Cisl scuola guidata da Ivana Barbacci, a circa il 24%, e in leggera crescita la Uil scuola di Pino Turi al 17% di rappresentatività. Lo Snals avrebbe una lieve flessione passando a circa il 12%. Lievemente in calo anche l’Anief e Gilda, ma si tratta di decimali che potrebbero subire modifiche. Si tratta di rilevazioni non complete, ma è già possibile dire, in base all’andamento attuale, che il quadro delle organizzazioni sindacali rappresentative resta invariato e tutte e 6 le sigle sindacali continueranno a sedersi ai tavoli negoziali. Per ottenere un dato complessivo sarà necessario infatti attendere ancora qualche giorno, per consentire a tutte le scuole di trasmettere i verbali. Per il dato ufficiale poi bisognerà attendere qualche mese. L’ente certificatore della rappresentatività sindacale, infatti, è l’Aran. E la procedura prevede la previa acquisizione di tutti i verbali redatti e trasmessi dalle commissioni elettorali. Che saranno esaminati dall’agenzia, che prowederà a validarli e a cumulare i vari dati e a certificare il tasso di rappresentatività sindacale delle varie sigle. La soglia di sbarramento per accedere ai tavoli negoziali e alle prerogative sindacali fissata dal decreto legislativo 165/2001 è il 5%. Il calcolo del peso sindacale si ottiene facendo la media tra il numero degli aderenti al sindacato (sono considerati va lidi solo gli iscritti con delega in busta paga risultante presso il ministero dell’economia) e il numero dei voti riportati alle elezioni delle Rsu. Il raggiungimento del tasso di rappresentatività del 5% da titolo all’accesso alle prerogative sindacali: distacchi, aspettative, permessi e, soprattutto, da diritto ad accedere ai tavoli di contrattazione sia a livello nazionale che a livello decentrato. I sindacati rappresentativi (quelli che vantano almeno il 5% del tasso di rappresentatività) hanno diritto anche a partecipare alla contrattazione integrativa di istituto, tramite i rappresentanti territoriali. Ciò vale anche se non siano in grado di vantare rappresentanti eletti nella Rsu di istituto, In ogni caso, la funzione della presenza dei rappresentanti territoriali dei sindacati rappresentativi al tavolo negoziale di istituto è solo quella di garantire la coerenza tra le pattuizioni adottate a livello di istituto con le previsioni generali contenute nei contratti collettivi nazionali- Dunque, più che di una presenza attiva in quanto parte in senso stretto, il sindacato rappresentativo accede alla contrattazione integrativa di istituto con una funzione di garanzia. Attualmente, i dati ufficiali riguardano il numero degli iscritti ai sindacati e il vecchio dato elettorale del 2018. Secondo gli ultimi rilevamenti effettuati dall’Aran e pubblicati il 19 novembre scorso, i sindacati del comparto istruzione e ricerca (di cui fa parte la scuola) che vantano il requisito della rappresentatività sono 6: Cisl, Cgil, Uil, Snais, Gilda-Unams e Anief. La Cisl vanta 168.702 iscritti, pari al 25.58% del totale e 216.610 voti alle Rsu, che costituiscono il 23,88% dei voti totali. Dalla media tra il primo e il secondo dato risulta, dunque, che la Cisl abbia un tasso di rappresentatività sindacale del 24,73%. Segue la Cgil con 141.372 iscritti (21,43%) e 241.253 voti (26,59%) con una media pari al 24,01% di rappresentatività. Al terzo posto la Uil: 96.210 iscritti (14,59%) e 150.708 voti (16,61%) pari ad unamedia del 15,60%. Quindi lo Snals: 97.606 iscritti (14,80%) e 113.485 voti ( 12,51%) pari ad un tasso di rappresentatività del 13,65%. Poi la Gilda con 65.617 iscritti (9,95%) e 77.331 voti (8,52) con una rappresentatività del 9,24%. Infine, l’Anief: 41.125 iscritti (6,24%) e 55.238 voti (6,09%) pari ad un tasso di rappresentatività del 6,16%. Primo tra i sindacati non rappresentativi l’organizzazione sindacale Cobas, che vanta 7.267 iscritti (1,10%) e 19.349 voti (2,13%) pari ad un tasso di rappresentatività del 62%. Dietro i Cobas una galassia di microsindacati con tassi di rappresentatività al di sotto dell’l%. Dunque, stando ai primi dati sugli esiti delle ultime elezioni di qualche giorno fa, nessuna delle sigle dovrebbe rischiare di essere estromessa dall’imminente trattativa nazionale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.