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Personale ATA: Abruzzo, al via le immissioni in ruolo 2023/2024

Nella regione su 811 posti disponibili, gli immessi in ruolo saranno solo 292. Servono misure urgenti per garantire la stabilizzazione dei lavoratori.

09/08/2023
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A cura della FLC CGIL Abruzzo Molise

Dopo l’incontro di informativa sugli organici tenutosi oggi con l’USR Abruzzo, sono state ufficializzate le immissioni in ruolo per il personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario delle scuole abruzzesi per l’anno scolastico 2023/2024.

Sul personale ATA la FLC CGIL ha chiesto in più occasioni un incremento di organico e la stabilizzazione del personale che possa consentire alle scuole di affrontare meglio le tante incombenze quotidiane. In particolare, nelle segreterie la complessità del lavoro amministrativo ha superato i livelli di guardia anche a causa degli adempimenti legati all'attuazione del PNRR e dell'elevato numero di personale con contratti a termine.

Invece, le immissioni in ruolo che si svolgeranno nei prossimi giorni sono nettamente inferiori alle disponibilità.

Pubblichiamo di seguito la distribuzione delle assunzioni per le province abruzzesi, che verranno attribuite tramite procedura telematica su Polis a partire dal 9 agosto, secondo le istruzioni reperibili sui siti istituzionali degli Ambiti territoriali (tra parentesi invece le disponibilità). Si tratta in totale, di 292 immissioni in ruolo su 811 posti, per cui verranno stabilizzate solo 1/3 delle disponibilità.

PROFILO

CHIETI

L’AQUILA

PESCARA

TERAMO

TOT

Assistente amm.

21 (57)

16  (44)

16 (44)

15 (39)

68 (184)

Ass. Tecnico

6 (26)

(26)

(12)

3 (15)

18 (79)

Collab. Scol.

69 (175)

47 (118)

52 (131)

38 (97)

206 (521)

Altri profili

(6)

(9)

(6)

(6)

(27)

Tot

96 (264)

69 (197)

71 (193)

56 (157)

292 (811)

Aggiungiamo che sul profilo di DSGA (Direttore dei servizi) per L’Abruzzo sono previsti 20 posti su 54 disponibilità da poter utilizzare per le future procedure concorsuali (procedure selettive per i facenti funzione e i concorsi ordinario e riservato). Permane quindi il problema dei posti scoperti che non sarà possibile ricoprire in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico 2023/2024 e le scuole prive di DSGA dovranno ancora avvalersi degli assistenti amministrativi facenti funzione.

Lo abbiamo ribadito anche al tavolo di informativa regionale: come FLC CGIL, siamo totalmente insoddisfatti per il permanere del limite assunzionale legato alla copertura del solo turn over. Su questo punto, a livello nazionale, abbiamo chiesto un impegno politico preciso per un intervento normativo (di modifica della legge 107/2015) e verificheremo l’impegno del Ministero di ragionare su un intervento una tantum che aumenti le facoltà assunzionali.

Restano inoltre irrisolte le criticità relative agli organici, che negli anni hanno dovuto subire ripetuti tagli. Ricordiamo che in Abruzzo nell’arco di 15 anni, sul personale ATA è venuto meno il 25% dei posti, mentre Il carico di lavoro del personale è in costante crescita nelle scuole, anche per le esigenze connesse all’attuazione del PNRR e per tutte le altre numerose incombenze che non sono affatto diminuite.

A fronte di tali numeri, e nonostante un primo provvedimento di attribuzione di organico in deroga da parte dell’USR (pari a 341 unità), se non ci sarà un incremento di posti in molte scuole sarà difficile garantire adeguatamente il servizio per l’a.s 2023/2024.

Sul punto, l’USR si è riservato di verificare insieme agli Ambiti Territoriali Provinciali le esigenze delle scuole alla riapertura, onde prevedere l’attribuzione di ulteriori deroghe. 

Appare evidente però come non sia possibile continuare con la politica delle deroghe: occorrerebbe invertire la tendenza dei tagli, rivedere i criteri di attribuzione degli organici, stabilizzare i precari, cessare con le politiche sbagliate che mettono in discussione la continuità dei servizi scolastici e la vita di migliaia di precarie e precari.

Sembra però che l’intenzione del Governo vada in tutt’altra direzione: continueremo a mobilitarci in ogni modo per opporci a quei progetti di autonomia differenziata e di dimensionamento scolastico messi in campo, che rischiano di avvantaggiare le regioni più ricche e svantaggiare ulteriormente le nostre scuole.