A Cosenza i precari della scuola contestano i provvedimenti del governo
Resoconto assemblea della FLC Cgil regionale e provinciale e della Camera del Lavoro CGIL di Cosenza e Castrovillari.
Il personale precario di ogni ordine e grado della provincia di Cosenza, la FLC Cgil regionale e provinciale e la Camera del Lavoro CGIL di Cosenza e Castrovillari riuniti in assemblea presso l'ITC Cosentino di Rende contestano il tentativo del governo di stravolgere l'organizzazione educativa e didattica della scuola.
Il ministro Gelmini e il governo non tengono conto delle reali esigenze delle famiglie e degli studenti oltre che dei tanti precari che da anni, e spesso anche da decenni, assicurano un eccezionale servizio nelle nostre scuole e che per una visione meramente ragionieristica del ministro Tremonti, vedono sfumare la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato.
Non è con i tagli che si possono risollevare le sorti di una scuola che ha bisogno di ben altri correttivi.
L'azione governativa tende a minare le basi di una scuola pubblica che fino ad oggi ha garantito il diritto di accesso a tutti, mentre secondo la logica di questo governo l'istruzione non è più un diritto per tutti, ma un privilegio per pochi.
La soluzione per garantire una scuola di qualità è abbastanza semplice: privatizzare la scuola italiana tagliando ogni risorsa alla scuola pubblica.
Contro questa scellerata e miope operazione distruttiva della scuola pubblica invitiamo il mondo della scuola alla mobilitazione in difesa della libertà di insegnamento e dei diritti dei lavoratori.
Si ritiene indispensabile
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il ritiro del ddl n. 953/2008 Aprea;
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l'eliminazione di tutte quelle norme, presenti in leggi e decreti vari, come il dl n. 112/2008
Pertanto le nostre rivendicazioni riguardano i seguenti punti
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la difesa del carattere statale della scuola;
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l'opposizione al disegno di aziendalizzazione della scuola;
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la difesa dello stato giuridico professionale degli insegnanti e il rifiuto di ogni meccanismo di carriera pseudo-meritocratica;
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la difesa della libertà di insegnamento;
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l'assunzione di tutti i precari e il superamento del precariato;
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il rifiuto di una deriva regionalistica dell'istruzione;
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l'opposizione ai tagli di cattedre e di finanziamenti;
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la difesa del tempo,scuola, normale, pieno e prolungato ;
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la difesa dell'obbligo scolastico;
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la salvaguardia dell'insegnamento di sostegno e del diritto all'istruzione per tutti.
Roma, 17 settembre 2008