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Un progetto per la scuola calabrese tra tagli e dimensionamenti

Il documento unitario dei sindacati scuola della Calabria.

26/10/2012
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FLC CGIL - CISL SCUOLA - UIL SCUOLA
SNALS CONFSAL - GILDA UNAMS - ANP

Segreterie  regionali Calabria

Documento unitario
“Un progetto per la scuola calabrese
tra tagli e dimensionamenti”

Il livello di attenzione sulla scuola pubblica continua ad essere insufficiente, si procede con tagli pesantissimi di risorse e di organici, determinando il permanere di un profondo disagio del personale sia per le condizioni stipendiali sia per le condizioni lavorative che mortificano profondamente professionalità e dignità.
Le norme sulla  spending review e la legge di stabilità contengono elementi di forte iniquità che non realizzano la necessaria svolta rispetto alle politiche penalizzanti del precedente governo.

È necessario esercitare una forte azione di contrasto rispetto all'ulteriore e devastante scure dei tagli ed alle pesanti intromissioni in materia contrattuale, in un momento nel quale al blocco della contrattazione – che sta riducendo il potere d'acquisto dei salari- si aggiunge il tentativo di aumentare l'orario di lavoro fuori da ogni confronto e senza risorse aggiuntive.

È dunque necessario "lavorare insieme" organizzazioni sindacali, studenti, famiglie lavoratrici e lavoratori della scuola per imporre al Governo e al Ministro Profumo un netto cambiamento della legge di stabilità e delle politiche sulla scuola.

La scuola non ha bisogno né di bastoni, né di carote, ma di un progetto serio condiviso  che coinvolga tutti i protagonisti della vita scolastica, giornalmente impegnati a misurarsi con i numerosi problemi che le continue “attenzioni” dei governi di turno hanno dedicato alla nostra scuola minandone la sopravvivenza e disattendendo il dettato della Costituzione Italiana che garantisce a tutti il diritto al sapere, l'accesso alla scuola pubblica ed il libero insegnamento.

Gli interventi sull'orario di lavoro non sono altro che una  un'ennesima operazione di superficialità che si aggiunge ai tagli degli organici , all'aumento del numero di alunni per classe, alla riduzione delle ore di insegnamento, al taglio delle risorse economiche . Riteniamo che la scuola in questa crisi stia pagando nel nostro Paese un prezzo altissimo i cui risultati nefasti si potrebbero ripercuotere  sulle generazioni future a seguito dell'inevitabile abbassamento della qualità dell'offerta didattica.

Tali “provvedimenti” hanno avuto ed avranno effetti devastanti, infatti, dal 2008, per gli effetti relativi alla legge 133/08 e per le conseguenti modifiche ordinamentali volute dal Ministro Gelmini, nella nostra regione sono state chiuse 200 istituzioni scolastiche a cui vanno aggiunte le  88 che sono senza Dirigenti scolastici e DSGA, abbiamo perso 4440 Docenti, 2815 posti di personale ATA, 288 posti di Dirigente scolastico e DSGA e moltissimi sono stati i posti di sostegno tagliati.

In Calabria il  dimensionamento scolastico non è stata una opportunità di confronto e non ha risposto assolutamente ne a logiche di ottimale erogazione del servizio ne a logiche didattico-pedagogiche ma è stato condizionato solo ed esclusivamente da rapporti di forza o campanilistici  tralasciando ed ignorando nella discussione la voce e le posizioni di coloro che lavorano, operano e vivono la scuola giornalmente. Il risultato di tale operazione, sbagliata, è sotto gli occhi di tutti  ma il dato più eclatante è che delle 407 istituzioni scolastiche sopravvissute il 24% è senza guida ed affidata in reggenza sia per la figura del Dirigente scolastico che per quella del DSGA oltre a ciò si aggiungono  i numerosi  plessi chiusi ed intere comunità senza scuole.

I dati OCSE-PISA vengono enfatizzati per evidenziare che esiste un Gap nei livelli di apprendimento tra i nostri studenti ed il  resto del Paese. Sarebbe , invece, opportuno  procedere ad una attenta ed approfondita analisi sul perchè di tali risultati, cui far seguire l'avvio di una vera ristrutturazione della scuola con investimenti seri e reali, tanto più necessari in una regione come la nostra dove alto è il tasso di abbandono scolastico, molti sono gli analfabeti primari e di ritorno e dove  illegalità e  malaffare trovano terreno fertilissimo.

Anche i dati riguardanti la qualità dei nostri edifici scolastici sono a livelli allarmanti il 78% degli edifici a settembre 2010 non aveva il certificato di agibilità, 85% non aveva il certificato di prevenzione incendi ed il 70% non aveva il Certificato statico  Sono solo alcuni dei dati illustrati dal Dott. Mercurio nella conferenza di servizio dei dirigenti scolastici e per quanto è di nostra conoscenza, ben poco è stato fatto al riguardo negli ultimi due anni.

A tutto ciò si aggiunge anche una forte criticità nelle operazioni effettuate negli ultimi anni dall'Ufficio scolastico regionale la cui condizione operativa rende difficile pensare ad un recupero di efficienza ed efficacia. Le risorse umane  che Vi operano sono ormai ridotte al di sotto dei minimi indispensabili ed è solo per lo  spirito di abnegazione e la  professionalità de personale in servizio che in qualche modo si è riusciti a garantire, negli ultimi anni, l'avvio dell'anno scolastico seppur con operazioni che via via si sono dilatate nel tempo anche e soprattutto per i ritardi nazionali tanto che ancora in questi giorni si stanno espletando le nomine annuali ad un mese esatto dall'inizio dell'anno scolastico. Come non evidenziare che ci sono state, per lungo tempo,  delle intere classi senza docenti e che a quegli alunni è stato negato il diritto al sapere?    

Alle inefficienze dovute alle carenze di organico si aggiungono poi operazioni quali la mobilità dei dirigenti scolastici e/o il loro mutamento di incarico di stretta competenza del direttore Generale, le cui scelte,  hanno avuti enormi riflessi, a nostro avviso negativi, sulla qualità del servizio scolastico.

Come Organizzazioni sindacali riteniamo invece che la scuola deve ridiventare, in una regione come la nostra,  un vero e proprio centro di formazione e aggregazione sociale,   essendo in molti casi l'unico presidio dello Stato. Tutto ciò sfruttando al massimo i fondi comunitari, destinandoli alla realizzazione di un modello di scuola pubblica  capace di garantire l'apertura delle stessa anche oltre il normale orario mattutino attraverso l'attivazione delle mense necessarie per il tempo prolungato,  del servizio accoglienza pre e post scuola, attraverso l'apertura di veri e propri laboratori di studio al fine di dare supporto e che ne necessita e di offrire nel contempo maggiori opportunità di crescita culturale.

È necessario aprire da subito un confronto sulle effettiva esigibilità del rapporto scuola/lavoro attraverso anche la revisione del protocollo di intese che riguarda l'Istruzione e la formazione professionale che in Calabria è stato siglato al ribasso ed in danno delle scuole professionali pubbliche.

Da oggi avvieremo una campagna di assemblee che potrà sfociare in una manifestazione regionale unitaria, inoltre, chiederemo al prefetto di Catanzaro un incontro per rivendicare l'apertura. di un tavolo nazionale sull'emergenza scuola in Calabria.

Unitamente alle segreteria nazionali chiederemo un incontro al Ministro in quanto è necessaria una maggiore e proficua attenzione nei confronti della scuola pubblica in Calabria fuori da logiche meramente ragionieristiche destinate a non tenere  minimamente  in considerazione il contesto economico sociale e culturale in cui si opera.

Catanzaro, 25 ottobre 2012