Università: alla Federico II di Napoli bloccate le PEO
All’Università Federico II di Napoli una singolare interpretazione del CCNL blocca le progressioni economiche orizzontali del personale tecnico amministrativo
L’Ateneo, dopo aver sottoscritto a luglio 2006 un importante accordo decentrato su molti istituti contrattuali, in fase di applicazione del punto riguardante le PEO fa marcia indietro tanto sui criteri di ricostruzione delle risorse finalizzate ai gradoni economici (parliamo di nient’altro che del secondo gradone dopo il CCNL 9.8.2000) quanto sulla decorrenza, che con l’intesa sottoscritta veniva fissata a febbraio 2005.
Il ripensamento viene motivato con l’inedita interpretazione del CCNL data dal Collegio dei Revisori dei conti dell’Ateneo, il quale sosterrebbe:
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che i differenziali economici del personale cessato si assegnano al fondo destinato alle PEO una ed una sola volta (nell’esercizio finanziario successivo alla cessazione) anche quando la stabilizzazione di tali differenziali in PEO avviene a distanza di anni dalla scadenza biennale prevista dal contratto nazionale. Ci chiediamo e chiediamo all’Amministrazione della Federico II di farci conoscere la destinazione delle risorse relative alle annualità intermedie che intercorrono tra la data di cessazione e quella di effettiva stabilizzazione.Eppure il testo del CCNL sulle PEO, confortato anche dalla famigerata finanziaria 2006 (quella che interviene ferocemente sulle contrattazioni decentrate) è chiarissimo in proposito: i differenziali economici del personale cessato vengono trasferiti al fondo finalizzato alle PEO di anno (esercizio finanziario) in anno, fino a quando non vengono trasferiti, per effetto della attuazione delle progressioni economiche, sui capitoli stipendiali del personale. Ma non finisce qui!
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gli stessi Revisori, poi, rincarano la dose sostenendo che le nuove posizioni economiche non possono decorrere dalla data definita nell’intesa Amministrazione-OO.SS. (anno 2005) stante che, per principio generale e in assenza di una norma che espressamente lo consenta, non può prevedersi per le progressioni orizzontali un effetto retroattivo nell’inquadramento, a nulla rilevando che l’art. 56, comma 2, del CCNL del 9.8.2000 dispone, per l’attivazione del bando di selezione delle progressioni orizzontali, la cadenza biennale e che l’ultima progressione orizzontale realizzata dall’Ateneo ha avuto decorrenza, per la maggior parte del personale, dal 31.12.2000. In altre parole, il Collegio si avventura (questo ci pare davvero un ruolo improprio, anche a voler tenere conto delle nuove potestà attribuite a questi organi di controllo con la finanziaria 2006) in una astratta assimilazione delle procedure PEO a quelle concorsuali propriamente dette; assimilazione che riteniamo quanto meno azzardata in costanza di una giurisprudenza consolidata che afferma la giurisdizione (e la natura) diversa delle due procedure e del CCNL, che devolve alla contrattazione decentrata quasi tutta la regolamentazione della materia, fissando con certezza ed obbligatorietà la cadenza biennale e il requisito di partecipazione.
La FLC CGIL denuncia il ruolo esorbitante assunto dall’organo di controllo interno in questa vicenda ma stigmatizza nel contempo l’indeterminatezza dell’Ateneo nell’affermare il ruolo politico e tecnico della contrattazione decentrata quando essa risponde, come in questa vicenda, a scelte coerenti con l’impianto contrattuale nazionale e con le esigenze del contesto universitario locale.
La FLC CGIL ritiene che il più grande Ateneo del meridione, che esprime al tempo stesso la rappresentanza degli Atenei italiani, non possa permettersi di definire per il proprio personale soluzioni e posizioni di serie B rispetto al panorama nazionale, tanto più se la materia del contendere è rappresentata da una interpretazione ( da noi circostanziatamente confutata) da un lato, dalla certezza della lettera contrattuale dall’altra, senza impegno di risorse aggiuntive per l’Ateneo.
La FLC CGIL, insieme con CISL e UIL, come già annunciato nel documento inviato al Direttore Amministrativo ed al Rettore, avvieranno nei prossimi giorni assemblee di informazione e confronto con il personale, già da tempo in attesa di indicazioni certe sull’attuazione delle PEO, per decidere le più opportune iniziative di mobilitazione e di lotta da porre in atto per ottenere il risultato minimo della corretta applicazione del CCNL Università.
Roma, 24 aprile 2007