Emilia Romagna: il TAR sospende “l’autonomia differenziata” della regione in materia di istruzione
I sindacati: “sulla scuola servono decisioni nazionali”.
Il TAR dell’Emilia Romagna annulla l’ordinanza regionale n. 3 dell’8 gennaio 2021 che ha prorogato di fatto al 25 gennaio la DAD per la totalità degli studenti delle scuole superiori.
Anche in Emilia Romagna stiamo assistendo alle pesantissime conseguenze di un conflitto istituzionale fra Stato e Regioni che, come abbiamo sempre denunciato, sembra essere la “prova generale” di quello che potrebbe comportare per il mondo della scuola, l’autonomia differenziata posta in essere dalle singole regioni, in materia di istruzione.
Per noi è chiaro: il rinvio dell’apertura delle attività didattiche in presenza è prerogativa del governo per evitare disuguaglianze di ogni genere sul territorio nazionale.
La scuola non può essere strumentalizzata per fini politici e utilizzata per affermare la supremazia dello Stato o delle Regioni nel contesto di un conflitto che ormai stiamo vivendo da tempo e che la pandemia ha evidenziato in modo inequivocabile.
Chiediamo da tempo di conoscere i dati del contagio e se le scuole siano realmente luoghi sicuri per lavoratori e studenti.
Occorre programmare seriamente scelte che vedano un piano di investimenti e di interventi stabili, chiari, con protocolli sulla sicurezza adeguati alla fase contingente. Per questo si rende necessaria la verifica e il continuo tracciamento dei contagi e una massiccia e tempestiva campagna di vaccinazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Le OO.SS. da sempre chiedono la riapertura della scuola in presenza coniugando l’esigenza della tutela della salute con quella del diritto all’istruzione e si devono creare le condizioni affinché la scuola rimanga aperta evitando lo “stop and go” che getta la comunità scolastica, ormai allo stremo, nella più totale confusione.