Le scuole modenesi dicono NO alla riforma di Valditara.
Nettissima bocciatura della sperimentazione per tecnici e professionali.
A cura di FLC CGIL Modena
Le scuole modenesi stanno bocciando senza nessuna esitazione la sperimentazione quadriennale voluta dal ministro Valditara che riguarda gli Istituti Tecnici e Professionali.
Ad oggi infatti sono 5 gli istituti della nostra provincia che sono stati chiamati a votare: il Marconi di Pavullo, il Baggi di Sassuolo, il Galilei di Mirandola, il Venturi e il Cattaneo-Deledda di Modena.
In tutti e 5 i casi i collegi dei docenti hanno respinto la proposta a larghissima maggioranza, con risultati che in qualche caso hanno sfiorato l’unanimità.
La proposta di sperimentazione, praticamente imposta dal ministro Valditara con un proprio Decreto emanato mentre è in discussione al Senato un DDL che ha ad oggetto la stessa materia, richiede l’adesione delle scuole entro il 30 dicembre e prevede una riforma radicale degli indirizzi di studio dei tecnici e professionali: riduzione da 5 a 4 anni dei percorsi di studio, riduce le ore delle materie a carattere generale a favore di quelle di indirizzo, introduce il PCTO (ex Alternanza Scuola Lavoro) e l’apprendistato già dal secondo anno (in pratica a 15 anni, in pieno obbligo formativo), subordina la didattica al contesto produttivo dei territori prevedendo l’ingresso di soggetti privati esterni nelle attività di progettazione dell’offerta formativa, e infine taglia anche dei posti di lavoro.
Come Flc Cgil esprimiamo soddisfazione per l’esito di queste votazioni che dimostrano la netta contrarietà verso una sperimentazione che subordina la scuola alle esigenze e ai bisogni di soggetti privati, snaturandola e trasformandola di fatto in un luogo di addestramento professionale.
Il messaggio che arriva da queste scuole è chiarissimo: l’unica scuola possibile è la scuola della Costituzione, che non si piega a logiche privatistiche e di mercato, e non si spezzetta cambiando forma e contenuto a seconda delle latitudini geografiche.
La bocciatura è netta e senza appello: invitiamo il ministro Valditara a prendere atto di tutto questo e ritirare questa inaccettabile riforma