Il crollo al Petrarca non è frutto del caso
Comunicato stampa di FLC CGIL Trieste e CGIL Trieste
A cura della FLC CGIL Trieste
In data odierna, nella sede succursale del Liceo Petrarca di Trieste, si è verificato un distacco di intonaci dal soffitto di una classe che ha colpito, per fortuna senza causare ferite gravi, una studentessa.
Come FLC CGIL e CGIL di Trieste denunciamo che questo incidente non è frutto del caso, ma è causato dallo stato pessimo degli edifici scolastici che vengono gestiti con molta incuria dagli Enti competenti, lasciando le Istituzioni Scolastiche da sole di fronte ad ambienti inadeguati dal punto di vista della sicurezza, della capienza ed energetico.
Quello odierno è il quarantacinquesimo caso in Italia di distacchi di intonaco, crollo o cedimento di soffitti e solai in edifici scolastici nel 2024, secondo l’Osservatorio sicurezza nelle scuole (aggiornamento del 25 novembre): dato che certifica lo stato di degrado strutturale delle nostre Scuole.
Il liceo Petrarca ha già dovuto sgomberare a ottobre 2021 la precedente sede succursale di Largo Sonnino per inadeguatezza strutturale dell’edificio. Oggi l’incidente in quella sostitutiva.
Denunciamo questa situazione che mette a rischio studenti e dipendenti, e che è determinata non dal caso, ma dalla mancanza di attenzione delle Istituzioni statali ed Enti locali preposti per le nostre Scuole. Si parla tanto di investire nell’Istruzione, ma quando si tratta di stanziare fondi adeguati alle necessità e gestirli in modo opportuno intervenendo in maniera efficace, tutto si blocca e si procede, nel migliore dei casi, in ordine sparso.
Vale per i finanziamenti per il diritto allo studio, per i rinnovi contrattuali e, come evidente, per l’adeguamento degli edifici e delle strutture in cui le nuove generazioni costruiscono il proprio futuro e quello del nostro Paese.
Questa situazione deve finire: è compito della politica dare risposte adeguate alle famiglie, agli studenti ed ai lavoratori. Finora abbiamo udito solo promesse ed assistito ad inerzia, attese infinite e spreco di denaro pubblico.
Invitiamo ad una riflessione a titolo di esempio: la vendita di Palazzo Carciotti frutterà 13 milioni di euro al Comune di Trieste. Si può ipotizzare di usarli, dove di competenza, sugli edifici scolastici, invece che per il restauro del “salotto buono” della città?