Università Tor Vergata: chi teme le regole e la trasparenza?
La nostra organizzazione interviene nuovamente sul tema della gestione delle attività remunerate, una “situazione assolutamente fuori controllo e gestita senza alcun criterio e trasparenza”.
A cura della FLC CGIL Roma Est Valle dell'Aniene
In questi giorni a seguito della nostra nota che denunciava una gestione delle attività remunerate, per alcuni tratti scandalosa, ci sono pervenuti molti apprezzamenti ma anche qualche critica. Vorremmo a riguardo chiarire alcuni aspetti.
Siamo più che convinti di aver fatto la cosa giusta, mettendo tutti di fronte alle proprie responsabilità: il Rettore, il Senato accademico, il CdA, i revisori dei conti, le Organizzazioni sindacali e la RSU e tutti quelli che sapevano ma non si rendevano esattamente conto della situazione… Ora tutti sanno, compresi i dipendenti interessati direttamente e non, in quale modo sono stati “gestiti” in questi anni diversi milioni di euro.
Abbiamo con chiarezza avanzato una nostra proposta per superare la situazione: serve con estrema urgenza un regolamento che stabilisca un tetto individuale alle prestazioni remunerate e che a parità di professionalità richiesta si attui il principio della rotazione tra i dipendenti che abbiano dato la propria disponibilità a svolgere attività aggiuntive!
In questa direzione abbiamo apprezzato la dichiarazione del Prof. Decastri, delegato del Rettore, che nell’ultimo incontro sindacale del 25 settembre ha comunicato che l’Amministrazione sta predisponendo un regolamento per le attività remunerate che presto ci verrà illustrato.
Per quanto riguarda alcune critiche pervenute, vogliamo precisare che da parte nostra non c’è mai stata alcuna intenzione di esprimere giudizi ne particolari ne generalizzati sui dipendenti che hanno effettuato attività remunerate e questo riteniamo sia ben evidente nella nostra prima nota del 16 settembre 2014 che ha denunciato questa situazione. Semplicemente abbiamo messo in evidenza una situazione assolutamente fuori controllo e gestita senza alcun criterio e trasparenza, dove si può riscontrare il dipendente che ha effettuato in un anno attività remunerate per poche decine di euro come il dipendente che nello stesso anno ne ha percepiti più di € 60.000 o anche dipendenti che hanno partecipato ad una sola attività remunerata come altri che ne hanno effettuate anche 15; inoltre tutto ciò senza alcuna pubblicità o informazione, senza quindi che la maggior parte dei dipendenti dell’Ateneo fosse stata minimamente informata e messa in condizione di proporsi ad effettuare tali attività.
Il nostro unico obiettivo è far sì che ciò non avvenga più e che, aldilà dell’accertamento di eventuali responsabilità, aspetto che certamente non ci compete, vengano stabilite regole chiare e trasparenti sulle attività remunerate e che su queste venga data una puntuale informazione affinché a tutti i dipendenti dell’Ateneo siano date le stesse opportunità.