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INRIM: proclamato lo sciopero all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino per il prossimo 24 marzo. È il primo della sua storia

Le ragioni di uno sciopero all’Inrim e il ruolo della controparte!

19/03/2021
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Con la proclamazione dello sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori all’Istituto nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) del prossimo 24 marzo indetto dalla RSU, da FLC CGIL e da UIL Federazione Scuola RUA, a valle del tentativo obbligatorio di conciliazione tenutosi lo scorso 4 marzo 2021 presso la prefettura di Torino, si è aperta una fase altamente conflittuale all’interno dell’Ente fra le lavoratrici e i lavoratori da una parte, rappresentate dalla RSU e dalle OO.SS. sopra richiamate, e la parte datoriale.

L’INRIM per la prima volta nella sua storia si trova ad affrontare l’indizione di uno sciopero su argomenti di pertinenza interna, quali le mancate applicazioni contrattuali, lo stato delle relazioni sindacali, il diritto alla carriera, la mancata erogazione dei buoni pasto in lavoro agile nella fase pandemica, la rivendicazione delle flessibilità dell’orario di lavoro previste dai contratti e non consentite nella pratica, la mancata conclusione dei contratti integrativi sul salario accessorio degli anni passati, ecc.

A tale assoluta novità la delegazione trattante, invece di assumere il “peso” di uno sciopero e comprendere la “gravità” della situazione sindacale interna, venendo incontro alle richieste per rimuovere le ragioni dello sciopero, come sarebbe stato lecito aspettarsi da una controparte avveduta che avrebbe dovuto chiamare ad un tavolo di confronto politico le parti sindacali per tentare la strada di un protocollo fra le parti in conflitto per individuare una soluzione, ha ritenuto normale convocare un tavolo di contrattazione per oggi come se fossimo in una condizione di normali relazioni sindacali. Non solo: come se non bastasse, il Direttore Generale ieri nel tardo pomeriggio ha ritenuto di inviare una propria comunicazione per conto dell’amministrazione a tutto il personale INRIM, in cui narrava la sua versione dei fatti sulle ragioni dello sciopero e della difficile situazione che stanno vivendo i contratti integrativi che da circa un paio di anni sono sballottati fra tavoli di contrattazione e quelli di asseverazione in un rimbalzo senza fine. Una decisione insolita, presa senza valutarne attentamente i possibili rilievi di comportamento antisindacale e di disintermediazione.

Pertanto, la discussione al tavolo nella riunione del 17 marzo ha risentito pesantemente di questo clima finendo per incanalarsi per lo più su questioni di metodo e, per il poco merito, si è concentrata su altro rispetto all’ordine del giorno della riunione. C’è stato un confronto molto aspro in cui si sono state sostanzialmente ribadite le posizioni contrapposte ormai note, con un atteggiamento di indisponibilità della delegazione trattante verso le istanze sindacali che hanno riprodotto gli stessi irrigidimenti registrati già in sede di conciliazione presso la Prefettura di Torino.

Una riunione che la FLC CGIL non avrebbe voluto che si tenesse e che in premessa ha manifestato l’intenzione di non voler onorare, se non per ragioni di cortesia, visto lo sciopero del 24 marzo; nella quale ha richiamato la necessità di un incontro con il Presidente dell’Ente, opportunità che si sarebbe dovuto cogliere al volo, come un’opportunità per scongiurare lo sciopero, a valle del quale rinviare qualsiasi tavolo di Contrattazione integrativa. Quindi, non solo non si è aperta nessuna discussione proficua, ma il Direttore Generale non ha fatto altro che confermare una inutile strada della fermezza, ingiustificata per un Ente che si trova sull’orlo del primo sciopero interno della sua storia con le inevitabili ricadute esterne. Peraltro, un comportamento incomprensibile per chi, come il dott. Tivan, in qualità di Direttore Generale essendo responsabile del CoDiGER (il coordinamento dei direttori generali degli enti di ricerca), dovrebbe avere una maggiore sensibilità alle relazioni sindacali ed alle istanze che pongono i lavoratori.

In qualità di controparte, come recitano anche i nostri CCNL, il Direttore Generale (componente della delegazione di parte pubblica) è tenuto a prevenire i fattori di conflitto e ad improntare le relazioni sindacali secondo i principi di responsabilità, buona fede e correttezza; fattori imprescindibili per il miglioramento dei servizi offerti e per il raggiungimento di una buona ed efficiente pubblica amministrazione, a cui tutti siamo tenuti. Ed è alla luce di queste considerazioni che abbiamo lasciato la riunione di trattativa, in verità poco prima della sua conclusione naturale prevista per le ore 13,00, e che rinnoviamo la richiesta di un incontro urgente con il Presidente e Direttore Generale per un confronto sulle questioni di merito che sono alla base dello sciopero.

In assenza di tale possibilità, tutti i ragionamenti di merito fra le parti, per la FLC CGIL sono rimandati a dopo il 24 marzo, giornata dello sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INRIM.

Ci prepariamo a questa importante giornata di lotta, augurando a tutte e a tutti buon sciopero per il 24 marzo!

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