Università di Torino, FLC e lavoratori ottengono confronto sul precariato
Conquistato uno spazio che può essere l'occasione per estendere le tutele a chi oggi ne è sprovvisto.
Dopo mesi di assemblee, mobilitazioni e richieste formali di incontro si è aperta formalmente a livello di ateneo la contrattazione della condizione contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori precari impegnati in ricerca e docenza nel circuito universitario dell'Ateneo.
Come abbiamo detto più volte si tratta di lavoratori che concorrono con la loro professionalità al funzionamento ed al prestigio di interi dipartimenti, garantiscono ampi segmenti di offerta formativa e sviluppano strategie di ricerca insieme ai colleghi ricercatori e docenti stabilizzati con contratto a tempo indeterminato.
La mobilitazione del 9 novembre segue le tante iniziative avvenute nell'ultimo anno e mezzo sia a livello locale che nazionale, in una più ampia battaglia della FLC Cgil per difendere i diritti di migliaia di lavoratori precari e un'Università pubblica e più democratica.
Da tempo sollecitiamo l'Amministrazione dell'Università degli Studi di Torino ad un incontro sindacale per monitorare il fenomeno del precariato della ricerca e della docenza e, soprattutto, per introdurre le garanzie e le tutele propri di un rapporto di lavoro subordinato, allo scopo di intervenire su una situazione che vede saldarsi la precarietà della continuità occupazionale e di reddito con l'assenza di garanzie per quanto concerne il rapporto di impiego.
La determinazione ed i contenuti della mobilitazione hanno reso ancor più inaccettabile il silenzio dell'Amministrazione sui temi della precarietà che ha caratterizzato l'ultimo anno e mezzo.
La determinazione che ha caratterizzato le battaglie dei coordinamenti dei precari, insieme al sindacato e agli studenti, ha determinato la svolta maturata nel pomeriggio del 9 novembre.
Il Senato Accademico ha accolto la richiesta di aprire una fase di trattativa nell'ambito della situazione di crisi d'Ateneo come richiesto unitariamente da tutte le componenti in mobilitazione quel giorno, compresi i temi del precariato, della ricerca e della docenza. Le parti definiranno i componenti della delegazione e nei prossimi giorni verrà definito il calendario degli incontri.
L'apertura di questo spazio di contrattazione è il risultato della lotta intrapresa in questi mesi da questi lavoratori, sostenuti dalla CGIL, e costituisce un segnale forte e significativo rispetto alle ragioni ed ai diritti di centinaia di donne e uomini cruciali nel lavoro di ricerca e didattica, ma marginali rispetto ai processi decisionali, perché privi ancora di una rappresentanza formale negli organi di governo dell'ateneo, e sul terreno dei diritti. Prosegue dunque la mobilitazione per affermare la democrazia nell'Università di Torino, e negli altri atenei in tutta Italia; questo significa rifiutare una riforma della governance così come prevista dal nuovo DDL Gelmini attualmente in discussione.
Con l'apertura di questo tavolo abbiamo ottenuto una risposta alla domanda di tutela e di garanzie proveniente dai lavoratori. Questo sarà in grado di migliorare la condizione di lavoro se sarà sostenuto dai lavoratori in prima persona; da quelli stabilizzati nel sistema universitario, da quelli privi di garanzie, dagli studenti e dal personale esternalizzato che raccoglie i soggetti più deboli, maggiormente esposti alle conseguenze negative dei tagli.
Lo spazio conquistato può essere l'occasione per estendere le tutele a chi oggi ne è sprovvisto, ma è anche una opportunità di ricucire una più ampia solidarietà tra i lavoratori. Solidarietà che, come emerso in questa occasione, costituisce la premessa per acquisire nuovi diritti e per costruire nuove relazioni sindacali.
FLC Cgil Torino
FLC Cgil Piemonte
Coordinamento Precari Università FLC CGIL Piemonte