Protesta università. Una catena umana abbraccia l'Università di Bari
Sit-in di protesta di ricercatori, dottorandi, studenti e docenti universitari contro il DDL Gelmini.
Mentre a Montecitorio slitta a martedì il voto finale sul disegno di legge Gelmini di riforma dell'Università, a Bari l'intero panorama accademico è in subbuglio.
Il 25 novembre, è stata occupata la facoltà di Ingegneria del Politecnico, mentre davanti al Palazzo Ateneo si è svolto un partecipato sit in di protesta organizzato da ricercatori, dottorandi, studenti e docenti universitari, al quale non è stato fatto mancare l'appoggio della FLC e della CGIL confederale, presenti con una folta delegazione.
I motivi principali della protesta erano la portata devastante del disegno di legge approdato alla Camera, peggiorato ulteriormente dalla mancanza di copertuta finanziaria e, innanzitutto, la consapevolezza di un vero e proprio commissariamento del sistema universitario da parte del Ministero dell'Economia.
Al sit in hanno partecipato l'assessore regionale Alba Sasso, l'assessore al comune di Bari Fabio Losito, consiglieri comunali e regionali.
Prima di concludersi, il sit in si è trasformato in una gigantesca catena umana, che ha fisicamente ed idealmente abbracciato il Palazzo Ateneo, mentre dalle vetrate venivano srotolati drappi neri e striscioni di protesta. Il colore nero sarà protagonista anche venerdì 26 novembre, al braccio dei docenti impegnati nelle sedute di laurea dell'ateneo barese.