La Scuola del Popolo brilla alle notti in rosa e azzurro a Guspini
Il progetto ha incuriosito e conquistato il pubblico.
Un contesto particolare quello della serata del 27 luglio a Guspini in cui, all'interno della rassegna "Le notti rosa e azzurre", ci è stata data la possibilità di illustrare il progetto della Scuola del Popolo. Uno spazio all'aperto, con il pubblico, presenti tanti giovani, che ha seguito i lavori potendo consumare un aperitivo. Eppure si è creata subito un'empatia satura di aspettativa.
Un'illustrazione che, iniziata poco dopo le 21:00, si è protratta sino alle 23:30 con un'attenta partecipazione inusuale in quel contesto. Anche il personale di servizio si è fermato ad ascoltare durante i momenti di pausa. Dopo la presentazione di Graziella Caria del CCN Apice Guspini è intervenuta Carmen Marongiu, Presidente dell'Auser di Guspini, che ha illustrato la collaborazione tra l'Auser e la Scuola del Popolo. Il compito di introdurre la presentazione del progetto è stato assunto da Ivo Vacca che ha subito chiarito come "la Scuola del Popolo" non sia altro che la Cgil stessa che interagisce col territorio attraverso l'animazione culturale. Questo le è permesso dalla valorizzazione dei propri iscritti, in particolare dei docenti in pensione. Tutta l'attività è volontaria e gratuita ma, a giudicare dai primi risultati, molto efficace. La vera originalità sta nel fatto di aver individuato nella "solitudine" e nell'analfabetismo funzionale gli spazi di intervento. Una prateria inesplorata trascurata dalla politica, ma che può essere una chiave di lettura per affrontare le conseguenze di un neoliberismo scriteriato e irresponsabile. I dati sull'analfabetismo funzionale sono impressionanti: 7 italiani su 10 si trovano classificati nei primi due livelli che non garantiscono una comprensione sufficiente dei testi letti. Facilmente immaginabili le ricadute in termini politici e sociali come già affermato da Tullio de Mauro. Così come è importante affrontare la solitudine: ad oggi in Italia su 20 milioni di famiglie 8 milioni sono mononucleari, i cui problemi di relazione possono essere sintetizzati in "competizione, opposizione e conflitto" esacerbati dalla pandemia. L'azione dell'animazione culturale può essere una terapia immediata perché affronta entrambi i problemi dando risposte concrete. In questo anche le pillole contribuiscono a creare vicinanza rompendo il muro di autoreferenzialità in cui tanti cittadini sono costretti. Gigi Taras, ha così potuto illustrare l'esperienza della Scuola del Popolo di Oristano e dei suoi primi 10 corsisti iniziali che in due anni di attività hanno superato oggi le 300 unità. Numerosi gli attestati di apprezzamento negli interventi del pubblico che ha seguito con interesse le varie pillole proiettate tra un intervento e l'altro. La prima in società della Scuola del Popolo può essere quindi definita positiva.