Scuola del Popolo: Damnato ad Metalla incuriosisce e conquista
Ha successo l'iniziativa della Scuola del Popolo.
Oltre 70 persone hanno seguito la presentazione del libro di Francesco Carta "Damnato ad Metalla", lo scorso sabato 4 marzo nella sede Auser di Terralba. Questo romanzo storico, ambientato nelle miniere in Sardegna all'epoca di Augusto, parla di uno strano connubio tra un libero pensatore condannato ai lavori forzati per le sue idee contrarie alla fine della Repubblica e l'instaurarsi di un imperatore, Josto un bambino sardo ostaggio dei romani e Mario, figura di uno schiavo punico che è il vero collante queste diverse figure. Il romanzo godibilissimo, che consente una lettura veloce nonostante venga utilizzando un linguaggio affatto banale ma raffinato e preciso, si dipana tra descrizioni di vita in miniera, costruzione di Templi e una presenza ossessiva del popolo sardo che osserva nell'ombra e che prepara la liberazione di Josto.
Dopo i saluti di Luisella Dessì, Presidente dell'Auser di Terralba, Daniela Vacca ha letto alcune pagine del romanzo che hanno offerto lo spunto a Francesco Carta per introdurre il vero senso della sua opera. E' stata per tutti una sorpresa, in quanto questo romanzo storico ha dato la possibilità di parlare di libertà di pensiero e di schiavitù temi che, come visto nel dibattito che si è aperto, di stringente attualità. Tanti i contributi che hanno coinvolto il pubblico in una riflessione inattesa ma profonda. La schiavitù, anche se non nei termini drammatici e truculenti descritti nel romanzo, esiste ancora. È nascosta nelle campagne, nel traffico illegale di organi, nello sfruttamento di lavoratori a cui si nega sicurezza e futuro in un pozzo senza fine di precarietà. Si nasconde nelle nostre case, in una dipendenza progressiva degli anziani, in una solitudine che li vuole succubi del pensiero dominante senza possibilità di confronto. Tutto questo è stato reso possibile dopo i disastri di una politica economica che ha portato alla competizione selvaggia alla ricerca del solo profitto, frantumando e distruggendo valori come la solidarietà e la collaborazione, cacciando tutti dentro un imbuto di disperata e progressiva solitudine da cui è difficile uscire. In questo l'iniziativa della Scuola del Popolo trova risposte, con la sua collaborazione dell'Auser, che dimostrano che ancora si può reagire. Ancora la solidarietà e la collaborazione possono esistere.
La presenza di un pubblico così numeroso, composto da persone che nei mesi scorsi ha seguito le attività silenziose ma efficaci della Scuola del Popolo, sono la conferma di una formula vincente che gratifica l'impegno della Cgil sul territorio.