Iscrizioni gratuite alla “Scuola del Popolo” di Catania, c’è tempo fino al 26 febbraio
“Laboratorio Teatrale e musicale”, questo il tema scelto a Catania per avviare la scuola.
Per fare sindacato con formule nuove bisogna anche guardare al passato, aprendo le porte della Camera del Lavoro al confronto e alla conoscenza. Così anche Catania da oggi ha la sua “Scuola del popolo” fortemente voluta dalla Cgil, dalla FLC CGIL, il sindacato dei lavoratori della conoscenza che sull’idea nata in Sardegna, da mesi è già al lavoro insieme allo Spi, la categoria dei pensionati. Iscriversi è gratuito e anche i docenti prestano il loro servizio su base volontaristica.
In particolare, per il “Laboratorio Teatrale e musicale” che verrà ospitato dalla Camera del lavoro (questo il tema scelto a Catania per avviare la scuola), c’è tempo per iscriversi sino al 26 febbraio, compilando l’apposito modulo che si trova sul sito web della FLC CGIL Catania e sulla pagina Facebook dello Spi Cgil di Catania. Il calendario prevede 20 lezioni che si terranno ogni giovedì dalle ore 16 alle ore 19 a partire dal 5 Marzo, con conclusione prevista nel mese di giugno e una manifestazione con saggio finale già fissata per il 9 luglio.
La tematica di riferimento è “La Storia della CGIL e la conquista dei diritti fondamentali” e nello specifico l’attività teatrale significa leggere testi, metabolizzarne il contenuto, confrontarsi sul loro significato, lavorare su di essi e su sé stessi, metterli in scena. La musica e il canto, seguendo il medesimo iter didattico, arricchiscono i testi a livello emotivo ed evocativo.
La “scuola del popolo” è stata presentata stamattina nel salone “Russo” di via Crociferi 40 dai segretari generali delle tre sigle promotrici e cioè Giacomo Rota, Tino Renda e Carmelo De Caudo, insieme alla segretaria confederale della Camera del lavoro, Rosaria Leonardi e ad Antonella Distefano della FLC CGIL, il coordinatore nazionale del progetto “La Scuola del Popolo”, Ivo Vacca, ed i docenti in pensione e non, insieme agli artisti di teatro e di canto che offriranno le loro competenze ed il loro tempo libero alla CGIL; di questi stamattina erano presenti Salvatore Cuccia, Pino Di Primo, Francesco Giuffrida. Tra i docenti ancora in servizio c’è invece l’attore Aldo Toscano.
I corsi punteranno sulla ricerca di testi, canti e materiali storici, sulle lezione di analisi dei testi, di dizione, di recitazione, di musica e di canto.
Il laboratorio è rivolto a studenti, giovani, lavoratori, pensionati (con coinvolgimento di scuole secondarie di secondo grado, CPIA, Categorie CGIL, Coordinamento Donne CGIL CT, Auser ed associazioni varie.). Il laboratorio, di Catania, in questa sua prima edizione, sarà composto da un massimo di 25 soggetti partecipanti.
“Siamo convinti di poter utilizzare tutte le nostre competenze per offrire il nostro tributo di natura culturale alla città – spiegano i segretari generali delle sigle che organizzano i corsi -. Guardando alla storia della Cgil e all’insegnamento di Giuseppe Di Vittorio, alla sua ansia di sapere e alla voglia di trasmettere conoscenza, siamo certi di potere aprire le porte del nostro sindacato convinti di dare e ricevere molto”.
Per Di Stefano e Leonardi, “questi corsi sono una grande opportunità di tipo didattico e culturale. Abbiamo la fortuna di poter contare su docenti appassionati e di alto valore, che credono fortemente nel valore del sapere. Oggi più che mai confrontarsi sui temi del presente e capirne contenuti e sfumature, è sempre più importante per vivere appieno la cittadinanza”.
L’ideatore della “Scuola del popolo”, Ivo Vacca, ha detto che sono già 9 le Camere del lavoro italiane che hanno avviato il corso, 21 quelle che lo terranno, mentre sono già state coinvolte 13 regioni, e sono già 520 i corsisti. “Abbiamo tre obiettivi e cioè aprirsi maggiormente al territorio – aggiunge Vacca – riportando anche i temi della Cgil al centro del dibattito; in secondo luogo rivolgerci ai cittadini che hanno bisogno di nuovo confronti per evitare il rischio che vengano “tagliati fuori”, come i Neet, i pensionati o le casalinghe. E infine valorizzare tutti i docenti, che hanno ancora moltissimo da dare a tutti noi”.