Scuola: “La ripartenza in sicurezza”, resoconto della giornata di formazione per Rsu e delegati a Catania
Oltre 130 tra Rsu e delegati del settore scuola hanno partecipato all’attivo provinciale organizzato per fare il punto sui temi più salienti che animano il dibattito pubblico di questi giorni.
A cura della FLC CGIL, CGIL e Proteo Fare Sapere di Catania
Catania, 16 febbraio 2021 – Oltre 130 tra Rsu e Delegati del settore scuola hanno partecipato ieri all’attivo provinciale organizzato sulla piattaforma online per fare il punto sui temi più salienti che animano il dibattito pubblico di questi giorni. “A cominciare dalla ripartenza della scuola e della didattica in presenza, che per noi rappresenta una priorità, ma non possiamo derogare sulla sicurezza degli alunni e del personale docente e Ata”, ha esordito Antonella Distefano, responsabile di Organizzazione della Flc Cgil Catania che ha moderato l’incontro, organizzato con l’ente di formazione Proteo Fare Sapere Catania.
Oltre il 70 per cento di presenze dei rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro che a Catania sono la prima forza sindacale e che si apprestano al rinnovo delle cariche, previsto per il 2022, dato che per l’emergenza Covid la data del rinnovo nel 2021 è slittata di un anno. “Una rete formidabile e attiva che vive in prima persona le dinamiche della scuola e raccoglie le difficoltà, gli umori, i problemi quotidiani della popolazione scolastica”, ha sottolineato Antonella Distefano, che ha poi passato la parola per i saluti ad Elena Tumeo, presidente Proteo Fare Sapere Catania. Presenti Giacomo Rota, segretario generale Cgil Catania ed Adriano Rizza, segretario generale Flc Cgil Sicilia, facenti funzioni anche Catania. “La Cgil non molla neppure nei momenti più difficili”, ha commentato Rota che ha subito introdotto il tema del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che per la scuola mette sul piatto complessivamente 34 miliardi di euro, l’11% dei complessivi 209 del Recovery Found.
“Finalmente la scuola viene presa sul serio”, chiosa il segretario catanese, sperando che questa opportunità unica non venga sprecata e auspica che non venga sottovalutata la necessità di un ammodernamento delle strutture. “A Catania, più che nel resto d’Italia, gli spazi vanno ripensati per accogliere una vera didattica, la maggior parte dei plessi non sono antisismici, le aule sono troppo piccole per il numero degli alunni che accolgono”. Gli fa eco Adriano Rizza che saluta l’arrivo del nuovo ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi “di indubbia competenza”, auspicando che “rimetta la scuola al centro dello sviluppo del nostro Paese”, per il quale l’introduzione dell’obbligo scolastico gratuito dai 3 anni ai 18 anni sarebbe un segnale importante.
Così come segnerebbe un cambio di passo, generalizzare il tempo pieno nella scuola primaria, il tempo prolungato nella scuola secondaria di primo grado, ridurre il numero degli alunni per classe e ampliare gli organici, senza dimenticare l’esercito dei 200 mila precari che fanno già parte integrante del sistema.
Centrale nel dibattito, la relazione di Raffaele Miglietta del Dipartimento Contrattazione Flc Cgil, e le conclusioni della responsabile nazionale dello stesso, Annamaria Santoro.
“Occorre riunire un tavolo nazionale permanente sulla sicurezza per aggiornare i protocolli di sicurezza e mettere territori e scuole in condizioni di dare risposte adeguate alla ripresa dell’attività didattica in presenza – ha introdotto Miglietta – e declinarli alle realtà locali”. “Occorre garantire un governo nazionale e unitario del Sistema Istruzione contro ogni intervento discrezionale da parte delle Regioni”.
Nella relazione vengono evidenziate le proposte. A cominciare dal potenziamento dei dispositivi di sicurezza e la costituzione di un presidio medico in ciascuna scuola. “Necessario assicurare tamponi ed accertamenti con corsie riservate e vaccinare prioritariamente il personale scolastico, prevedere interventi per garantire l’utilizzo dei mezzi dedicati”, sottolinea Miglietta. “Fare chiarezza sui dati reali dei contagi nelle scuole delle varie regioni, rendere trasparente l’uso e la destinazione delle risorse e non ultimo, rinnovare il contratto e adeguare le retribuzioni agli standard europei”, riprende Annamaria Santoro che conclude “siamo pronti a far la nostra parte, ma anche a fare sentire la nostra voce”.
Nel corso del dibattito sono stati evidenziati anche i punti critici che permangono ad oggi, come i parametri di misurazione e valutazione della performance individuale contro cui il sindacato Flc Cgil si è sempre battuto così come il rapporto tra istruzione e lavoro che ripropone l’idea di percorsi di studi funzionali alla formazione di manodopera.