A Firenze scuole non adottano sperimentazione Valditara. La Flc: “Un flop”
Rifiutata la sperimentazione della filiera tecnologico-professionale, i 23 tecnici e professionali difendono il percorso di studi di cinque anni.
A cura della FLC CGIL di Firenze
“Nuovo clamoroso flop del ministro Valditara: nessuna scuola a Firenze adotta il 4+2”. Rifiutata la sperimentazione della filiera tecnologico-professionale, i 23 tecnici e professionali difendono il percorso di studi di cinque anni. Flc Cgil: “Il Ministro Valditara si rassegni: la scuola respinge la sua visione regressiva dell’istruzione”
Al Ministro che vuole reintrodurre il Latino alla scuola media non deve essere noto il detto che, tradotto in italiano corrente, suona: errare è umano, perseverare è diabolico. Noncurante del clamoroso flop di un anno fa, il Ministro Valditara ci ha riprovato ancora, ma ha rimediato solamente un’altra figuraccia: anche quest’anno infatti la sperimentazione della cosiddetta filiera tecnologico-professionale 4+2 si avvia a una bocciatura talmente clamorosa che, per quanto riguarda il territorio fiorentino, si è meritata uno “zero spaccato”: nessuna scuola superiore ha ritenuto di farla partire.
Ricordiamo l’idea alla base del progetto del Ministero: canalizzare precocemente gli adolescenti che terminano le medie verso un percorso superiore abbreviato, una sorta di nuovo “avviamento al lavoro”, che li renda “occupabili” una volta raggiunta la maggiore età o, al massimo, li spinga a frequentare un ulteriore percorso biennale presso i nuovi Istituti Tecnologici Superiori (denominati ITS Academy), riccamente finanziati dai fondi del PNRR. E’ un progetto a uso e consumo delle imprese, il quale intende rendere il percorso scolastico una sorta di addestramento che prepari gli adolescenti a essere manodopera “pronta all’uso” e – aggiungiamo noi – a basso costo per le imprese stesse.
I caratteri salienti della sperimentazione ministeriale sono appunto la riduzione di un anno del percorso di studi superiore; meno ore in classe e più PCTO (già alternanza scuola-lavoro), oppure addirittura contratti di apprendistato come sostitutivi della frequenza scolastica; meno lezioni con i propri docenti e più incontri con gli “esperti” delle aziende.
La povertà culturale è evidente e a nulla sono valsi i tentativi del Ministero di ribaltare il flop dell’anno scorso: né l’istituzione di un apposito ufficio ministeriale, né la vasta pubblicizzazione della propria “creatura”, né il posticipo al 21 gennaio della data delle iscrizioni al prossimo anno scolastico sono serviti a vincere la resistenza degli istituti, che hanno respinto il 4+2 votando nei Collegi Docenti all’unanimità o a larga maggioranza.
Nel territorio fiorentino quindi i 23 istituti tecnici e professionali continueranno a garantire tutti gli attuali indirizzi basati sul tradizionale percorso quinquennale, frequentati al momento da circa 22.400 fra studentesse e studenti, che rappresentano circa la metà di tutta la popolazione studentesca delle superiori e che sono così ripartiti: 14.112 ai tecnici 8274 ai professionali.
Sarebbe ora che il Ministro Valditara prendesse atto che questa e tutte le altre recenti iniziative – dimensionamento forzato delle istituzioni scolastiche, revisione delle Linee-guida dell’Educazione Civica, manomissione delle Indicazioni didattiche per le scuole del primo ciclo, reintroduzione di sistemi di valutazione punitivi – stanno incontrando l’opposizione delle scuole, e sono respinte in quanto espressione di una visione regressiva dell’istruzione estranea all’idea di scuola democratica sancita dalla nostra Costituzione.