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Carenza di ATA nelle scuole fiorentine, lettera del personale alle istituzioni

Lettera dell’assemblea del personale ATA FLC CGIL Firenze a Comuni e Città metropolitana

17/10/2024
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Questo il testo della lettera aperta che l’assemblea provinciale personale ATA FLC CGIL scuole fiorentine ha inviato ai Comuni fiorentini e alla Città metropolitana:
“Del personale ATA si parla poco, ma il suo ruolo è fondamentale per lo svolgimento regolare delle lezioni nelle nostre scuole. Più volte abbiamo denunciato che la carenza di assistenti amministrativi, assistenti tecnici e collaboratori scolastici determina un peggioramento delle condizioni di chi frequenta la scuola e di chi ci lavora: meno sicurezza e sorveglianza degli ambienti, in particolare nelle scuole del primo ciclo, minore assistenza agli alunni diversamente abili, ritardi e problematiche nel rapporto fra uffici amministrativi e famiglie, ridotta funzionalità dei laboratori. L’emergenza sta diventando progressivamente insostenibile, poiché le scuole non sono più in grado di garantire l’offerta didattica ai propri alunni.
E’ notizia di pochi giorni fa che all’istituto comprensivo Don Milani di Barberino Tavarnelle oltre settanta tra bambini e bambine devono uscire prima da scuola a causa della mancanza di collaboratori scolastici che tengano aperto il plesso. E siamo solo all’inizio dell’anno scolastico.
L’anno scorso al Liceo Virgilio di Empoli una collaboratrice scolastica, rimasta sola a chiudere la scuola come purtroppo capita quotidianamente quasi dappertutto, è caduta dalle scale e non ha potuto ricevere aiuto fino a quando non è arrivata una collega da casa ad aprire il portone d’ingresso ai soccorritori.
L’anno precedente due bambini di 7 anni dell’Istituto Caponnetto di Bagno a Ripoli sono riusciti ad allontanarsi da scuola imboccando un corridoio laterale non sorvegliato, perché in quel momento l’istituto aveva solo una persona da mettere all’ingresso. Mentre è notizia di oggi che al Comprensivo Compagni-Carducci di Firenze un bambino di cinque anni, al termine delle lezioni, all’uscita delle classi, è stato perso di vista da personale e familiari.
Sono anni infine che negli istituti scolastici gli uffici amministrativi sono stati costretti a ridurre i servizi alle famiglie e l’orario di apertura al pubblico, per dare modo ai pochi amministrativi presenti di smaltire le pratiche che si moltiplicano di giorno in giorno, pari a quelle di un’azienda medio-grande.
Questi sono solo alcuni degli episodi più eclatanti degli ultimi tempi, che noi abbiamo più e più volte denunciato, ma che puntualmente restano inascoltati da parte di chi avrebbe la possibilità di intervenire e non lo fa. Da anni infatti gli stessi istituti scolastici stanno chiedendo all’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana di assegnare loro più organico ATA, ma invano.
L’USR è l’istituzione che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento e fornire un supporto reale agli istituti, ma, negando ripetutamente alle scuole l’aiuto richiesto, sta dimostrando sordità, inadeguatezza e distanza anche verso gli stessi Dirigenti Scolastici, che non sanno più a chi rivolgersi per essere ascoltati.
Fino a quando? Cosa dovrà succedere ancora?
Con questa lettera aperta ci rivolgiamo all’opinione pubblica e agli enti locali del territorio, in particolare Comuni e Città Metropolitana, i quali, oltre ad avere un ruolo fondamentale nell’edilizia scolastica, sono anche le istituzioni cui guardano con fiducia cittadine e cittadini.
Con il perdurare di questa situazione sono seriamente a rischio la sicurezza e l’istruzione dei più giovani: vi chiediamo prima di tutto di prendere consapevolezza di questo problema e poi di impegnarvi insieme a noi affinché l’USR dia risposte adeguate, per garantire quindi un futuro più sereno a famiglie, lavoratori e studenti del nostro territorio.
Da parte nostra continueremo la protesta promuovendo lo sciopero indetto dalla FLC CGIL per il prossimo 31 ottobre chiedendo – oltre all’aumento dei salari e la stabilizzazione del personale precario – più docenti e più organico ATA nelle scuole”