CNR: assemblea straordinaria a Firenze
Hanno partecipato la vicepresidente del Senato On. Rosa Maria Di Giorgi e il deputato On. Samuele Segoni.
Oggi, 4 dicembre, alle 10.30 si è svolta presso l’Aula Marconi dell’Area CNR di Firenze un’assemblea straordinaria del personale sul tema del precariato a cui hanno partecipato la vicepresidente del Senato On. Rosa Maria Di Giorgi (PD), firmataria dell’emendamento alla Legge Finanziaria relativo alle stabilizzazioni del personale della ricerca, e il deputato On. Samuele Segoni (gruppo misto Alternativa Libera - Tutti insieme per l'Italia). I ricercatori sono in presidio permanente dal 28 novembre con il sostegno di FLC CGIL e FIR CISL.
I lavoratori del CNR Firenze presenti in aula, insieme ai colleghi collegati in streaming dalle varie sedi occupate in tutta Italia, hanno discusso con la senatrice i punti dell’emendamento che destano maggior preoccupazione in vista della discussione alla Camera della legge di stabilità in programma nei prossimi giorni.
In primo luogo la senatrice Di Giorgi ha chiarito che la stabilizzazione si riferisce a tutto il personale degli enti di ricerca e non solo ai profili di tecnologo e ricercatore, come erroneamente riportato nell’emendamento passato al Senato.
Una delle preoccupazioni dei precari è quella che i fondi derivanti dai progetti premiali già a disposizione degli Enti Pubblici di ricerca - EPR (138 Milioni di Euro) vengano usati per risanare i bilanci o comunque per fini diversi dalla stabilizzazione del personale.
La senatrice ha rassicurato su questo punto i precari dichiarando che “l’obiettivo deve essere quello di utilizzare le risorse che adesso sono a disposizione degli EPR, in particolare quelle dei fondi premiali 2016 e 2017 che sono più immediate, per l’assunzione di personale (…). Questo è già possibile ma nel caso in cui gli enti non dovessero dare seguito, il governo provvederà a vincolarli con provvedimenti di legge.”
Altro punto critico dell’emendamento passato in Senato riguarda la necessità che gli enti cofinanzino in egual misura i fondi per le stabilizzazioni stanziati dal Governo (attualmente 10 milioni di euro per il 2018 e 50 milioni per il 2019 e per il 2020). Considerato, infatti, che il fondo ordinario degli EPR è diminuito negli ultimi anni con ricadute negative sui loro bilanci, i timori riguardano l’effettiva capacità di cofinanziamento da parte degli enti. A questo proposito, il presidente del CNR Massimo Inguscio, intervenuto in collegamento da Roma, ha dichiarato che l’ente si impegnerà a cofinanziare la quota destinata al CNR per le stabilizzazioni.
Sebbene l’incontro abbia chiarito alcuni degli aspetti problematici, resta il fatto che i fondi attualmente previsti copriranno nel triennio 2018-2020 circa 2000 assunzioni sugli oltre 8800 precari degli EPR.
Si pensi che questi 2000 posti non basterebbero neanche ad assumere gli oltre 2500 lavoratori che all’interno del solo CNR hanno i requisiti per la stabilizzazione ai sensi della Legge Madia.
Per quanto riguarda l’aumento dei fondi dal 2018, la Di Giorgi ha affermato che si cercherà di fare il massimo sforzo nel percorso alla Camera per aumentare gli attuali 10 Ml previsti al 2018 che equivalgono a circa 400 assunzioni (considerato il cofinanziamento degli enti). Resta tutto da verificare.
La mobilitazione dei lavoratori del CNR, sostenuta da FLC CGIL e FIR CISL, continuerà in tutta Italia con l’obiettivo di vigilare e spingere affinché il processo di stabilizzazione avviato dalla Legge Madia venga fattivamente applicato a tutti i lavoratori precari della ricerca.