Agenzia Spaziale Italiana: il nuovo Presidente e il CdA incontrano i sindacati sul piano triennale delle attività
La nostra delegazione guidata da Domenico Pantaleo chiede una rottura con il passato.
Il nuovo Presidente Prof. Roberto Battiston e il CdA dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), composto dal dott. Alessandro Aresu (in rappresentanza del Ministero dell'Economia e delle Finanze - MEF), dal dott. Enrico Costa (in rappresentanza del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca - MIUR), dal Prof. Sergio Marchisio (in rappresentanza del Ministero per gli Affari Esteri), dal Generale Alberto Rosso (in rappresentanza del Ministero della Difesa), hanno incontrato il 28 ottobre le organizzazioni sindacali.
La FLC CGIL, rappresentata dal Segretario Generale Domenico Pantaleo, ha esposto le 3 direttrici su cui sviluppare le strategie e il rilancio dell’ASI:
- Le politiche e le strategie;
- il modello organizzativo;
- le relazioni tra amministrazione e personale.
In particolare Pantaleo ha sottolineato la necessità di “cambiare passo” rispetto alla precedente gestione Saggese, che si è rivelata grigia anche sotto il profilo della trasparenza e della correttezza istituzionale. In questo, già l’atteggiamento dei nuovi vertici dell’ASI, in relazione al metodo adottato per avviare il dialogo sindacale, denota una cesura con il passato. Sotto il profilo delle richieste, per Pantaleo è prioritario il rilancio dell’Agenzia, che deve tornare ad essere punto di riferimento nazionale e internazionale nel campo delle attività spaziali. In questo è importante puntare ad una crescita dimensionale dell’Agenzia attraverso l’acquisizione di nuove risorse professionali, la stabilizzazione del personale precario (a vario titolo) e la valorizzazione professionale del personale di ruolo, troppo spesso mortificato negli anni passati per le lentezze burocratiche, da uno sviluppo professionale inadeguato e dalle inadempienze contrattuali con le quali si è dovuto fare i conti in ASI. Pantaleo ha denunciato anche la poca trasparenza nel reclutamento e nell’assegnazione degli incarichi a cui ci aveva abituato il vertice precedente. Occorre potenziare anche le relazioni sindacali, dove, nel rispetto reciproco dei ruoli, si devono valorizzare i contributi delle diverse parti e ricercare le convergenze possibili per perseguire l’obiettivo condiviso del rilancio dell’Agenzia.
La FLC CGIL si augura che, come sembra, già a partire dalla discussione del Piano Triennale delle Attività, i nuovi obiettivi dell’ASI siano condivisi e partecipati con le organizzazioni sindacali e con il personale, ma che si possa voltare pagina senza prescindere da processi chiari, trasparenti e virtuosi.
Di seguito il documento che FLC CGIL ha condiviso con i vertici e con il personale dell’ASI e che sarà oggetto di ulteriore verifiche sulla base dello stato di avanzamento del confronto sul PTA.
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FLC CGIL, incontro del 28.10.2014 con Presidente e CdA ASI
Le 3 direttrici che FLC CGIL identifica su cui sviluppare le strategie e il rilancio dell’ASI sono:
- Le Politiche e le Strategie;
- l modello organizzativo;
- le relazioni tra amministrazione e personale.
FLC CGIL apprezza la disponibilità dimostrata dal Presidente e dal CdA ad incontrare le OO.SS., riteniamo questo incontro importante sia per le relazioni sindacali che per il particolare momento che sta vivendo l’Agenzia, infatti l’elaborazione del nuovo PTA porterà a determinare i nuovi obiettivi e le nuove strategie dell’ASI per il prossimo triennio, nuovo PTA che è ancor più determinante in vista del Consiglio Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea di dicembre. FLC CGIL si augura che i nuovi obiettivi vengano condivisi e partecipati con tutto il personale, e che si possa voltare pagina senza prescindere da processi chiari, trasparenti e virtuosi.
Le Politiche e le Strategie:
- Riduzione del finanziamento;
- finanziamento concentrato per l’80% in ESA;
- nuove iniziative per recuperare finanziamenti;
- interpretare il momento critico;
- strategia a lungo periodo in linea con la pianificazione delle attività spaziali.
Le problematiche relative al finanziamento sono note, i nuovi vertici dovranno affrontare la questione della riduzione del finanziamento del MIUR e l’allocazione dell’80% di esso in ESA. In questo contesto ASI si trova ad affrontare i prossimi programmi con le difficoltà conosciute, perciò auspichiamo che i vertici identifichino delle soluzioni per cerca e di trovare nuovi finanziamenti “esterni” per la prosecuzione dei programmi in corso e per permettere una politica del settore ambiziosa per il futuro, come compete a un paese importante come l’Italia. Ci aspettiamo che su questo punto si concentrino tutti gli sforzi dei nuovi vertici per individuare, anche attraverso una pianificazione credibile, le soluzioni per recuperare e mitigare le difficoltà attuali. Bisogna interpretare il momento, le aziende italiane non sono più italiane (o non più solo italiane), è cambiato lo scenario. Bisogna salvaguardare l’occupazione pensare a cosa dobbiamo promuovere nel settore. Invitiamo a cogliere il momento critico per riflettere su questa nuova situazione con lo scopo di elaborare una credibile prospettiva su cui lavorare . Da molto tempo i Piani Strategici e quelli Triennali di attività dell’ASI, ed i fondi disponibili per la loro attuazione, viaggiano su binari divergenti: si descrivono in dettaglio progetti ambiziosi con disponibilità di fondi insufficienti alla loro realizzazione, è noto che il PTA 2014-2016 non è stato approvato. Ci auguriamo che il nuovo PTA dia delle indicazioni diverse, che sia in totale rottura con i precedenti, poiché molte sono le aspettative che in esso vengono riposte. In un periodo di crisi economica come l’attuale non ci si può permettere niente di meno che il migliore utilizzo delle risorse disponibili. I lavoratori dell’ASI ritengono necessario che il nostro Paese mantenga e rafforzi il posto che gli è proprio nello scenario internazionale. Auspicano che l’ASI, insieme alle straordinarie competenze presenti nel Paese, continui a contribuire al nostro stesso futuro grazie ad una strategia di lungo periodo, largamente condivisa da tutte le rappresentanze governative, tenuto conto che le scale temporali delle attività spaziali, spesso dell’ordine dei decenni, impongono la capacità di prevedere e definire quali saranno i domini ‘spazio’ di valore per il futuro. Queste strategie vanno oltre la durata dei governi e dei vertici dell’ASI.
Il modello organizzativo:
- ruolo che compete ad ASI;
- incarichi al personale;
- basato sugli obiettivi dell’ente;
- basato sullo sviluppo professionale e le aspettative del personale;
- piano di fabbisogno e mappatura delle competenze;
- metodologia trasparente per le assunzioni;
- metodologia trasparente per l’assegnazione degli incarichi.
Visto l’attuale finanziamento verso ESA ci aspettiamo che ASI rafforzi il monitoraggio e il controllo dei programmi europei. In contrapposizione col passato invitiamo l’ASI a reclamare il ruolo che gli compete in tutti i tavoli in cui si parla di Spazio in Europa, i ruoli che deve avere ASI in questi tavoli devono essere ruoli decisionali e non a supporto del delegato che talune volte appartiene ad altri enti. Riteniamo che, a livello europeo e internazionale, ASI possa seguire le politiche spaziali e svolgere il controllo e il monitoraggio dei programmi conferendo incarichi al proprio personale, sia a livello di delegazioni, che di comitati, che come addetti scientifici/spazio. Ci aspettiamo che, dove si devono prendere decisioni nel settore Spazio, l’ASI sia rappresentata dal suo personale, in ogni gruppo, board, comitato in cui si affronta il tema Spazio, l’ASI deve rappresentare il paese.
Stiamo vedendo un cambiamento e siamo convinti che quella intrapresa dal nuovo vertice sia la strada giusta, l’ASI deve avere i suoi rappresentanti all’interno dei CdA delle partecipate con cui veicolare le proprie necessità ed esercitare il proprio controllo.
A valle della ricognizione effettuata con il personale sull’identificazione dei punti di forza e di debolezza dell’attuale organizzazione (anche qui abbiamo apprezzato la rottura col passato), auspichiamo che tale ricognizione venga utilizzata per incontrare gli obiettivi fissati dall’ente e al tempo stesso per tener conto dello sviluppo professionale e delle aspirazioni del personale, ma soprattutto un’eventuale nuova organizzazione dell’ente deve essere discussa col personale, spiegata e motivata, e non come nel passato imposta dall’alto senza giustificazioni. Per l’attribuzione degli incarichi, vogliamo una selezione delle candidature basata sulla meritocrazia e le competenze e non, come per l’attuale organizzazione, incarichi imposti dall’alto con processi del tutto opachi. Bisogna mettere mano al gruppo dirigente che ha operato in tutti questi anni e fare un’analisi seria su quanto è stato conseguito, non siamo per tagliare le teste ma auspichiamo che vengano riconosciuti i meriti come i demeriti. In questo contesto il piano di fabbisogno rappresenta il mezzo trasparente con cui comunicare le esigenze dell’ente, insieme alla matrice delle competenze, assente in tutti questi anni, dovrebbe essere lo strumento necessario per poter elaborare un piano di assunzioni chiaro che guardi alla crescita dell’ASI e non che segua esigenze ed interessi diversi che non ci appartengono e con cui non vogliamo avere a che fare. Vogliamo una metodologia trasparente per le assunzioni, siano esse a tempo indeterminato, a t.d., o utilizzando lo strumento del personale in comando o in somministrazione, o borsisti, assegnisti, ecc…, vogliamo un processo chiaro e trasparente.
Le relazioni tra amministrazione e personale:
- Dialogo credibile;
- Comunicazione attenta;
- Modello credibile di sviluppo professionale e orizzonte di crescita;
- Personale motivato vs. raggiungimento obiettivi.
Riteniamo che attraverso relazioni chiare tra l’amministrazione e il personale e un dialogo credibile possano essere superate gran parte delle difficoltà e dei conflitti interni del personale. Se vogliamo un personale motivato, che creda negli obiettivi che pone l’ASI, la comunicazione deve essere curata con attenzione, il personale deve essere al centro dei pensieri dell’ente. I conflitti interni del personale sono dovuti a diverse ragioni, un eventuale nuovo modello organizzativo non riuscirà a risolverli, nella più ottimistica delle previsioni riuscirà semmai a mitigarli, molto deve fare l’ente in questo senso.
A nostro avviso l’ente deve analizzare bene i motivi che hanno generato questi conflitti e certamente un’azione deve essere fatta per offrire al personale un modello credibile di sviluppo professionale e un orizzonte di crescita. Senza un personale motivato e convinto il raggiungimento degli obiettivi diventa un percorso tortuoso, poco efficiente ed efficace. Siamo convinti che questo CdA e questo Presidente possano lavorare in questo senso e siano in grado di cogliere l’opportunità del rinnovamento e del cambiamento e rilanciare l’Agenzia Spaziale Italiana per restituirle il ruolo che le compete.