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APAT: incontro sull’avvio delle procedure di stabilizzazione

La FLC chiede un tavolo permanete sul precariato e un percorso condiviso per un piano di stabilizzazioni triennale che preveda la riduzione del personale precario a livelli fisiologici.

18/05/2007
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Nel confronto con l’attuale Amministrazione la FLC Cgil ha posto da subito l’esigenza di affrontare e superare la situazione di emergenza sul precariato come uno degli obiettivi prioritari da perseguire.

Il percorso da noi individuato ha portato come primi risultati utili lo scorrimento della graduatoria degli idonei in modo da coprire i posti resi vacanti dalle rinunce dei vincitori del concorso e la proroga di tutti i contratti a Tempo Determinato (T.D.) laureati (vincitori di concorso) per due anni, il rinnovo per un anno per i T.D. diplomati e per tutti gli altri contratti atipici un rinnovo fino alla fine dell’anno, in attesa di verificare le reali esigenze dell’agenzia in termini di attività e di fabbisogno del personale.

In un ottica che l’Amministrazione ha dichiarato di condividere abbiamo chiesto come FLC Cgil l’istituzione di un tavolo permanente sul precariato con il compito “ monitorare” l’evolversi dell’iter di stabilizzazione previsto dalla Finanziaria. e dalle norme contrattuali e individuare

Si è svolto dunque lunedì 14 maggio il confronto con le OO.SS. sul precariato in attesa della registrazione della Direttiva della Funzione Pubblica sulle stabilizzazioni previste dalla recente “legge finanziaria” e del DPCM che assegna le deroghe all’APAT previste dalla precedente “legge finanziaria”.
Primo e fondamentale elemento perché il confronto possa essere costruttivo è la conoscenza dei dati reali della situazione del “precariato” in APAT, dati che, sia pure in forma non completamente soddisfacente, sono stati messi a disposizione dei Sindacati; abbiamo perciò chiesto dati più aggiornati e maggiormente dettagliati rispetto al percorso formativo e professionale dei singoli lavoratori precari.
Altro elemento necessario per affrontare il tema delle stabilizzazioni è la definizione di un piano programmatico delle attività e, conseguentemente, del fabbisogno di personale sulla base del quale sia possibile pervenire nel triennio 2007-2009 alla stabilizzazione del personale precario, così da ridurne il ricorso a livello fisiologico.

A questo fine, è necessario usare tutti gli strumenti di cui si può disporre: la Direttiva, di cui vanno sfruttate tutte le potenziali, anche se insufficienti, e le norme contrattuali, che possono permettere di superare le criticità che la direttiva al momento non è in grado di sanare.

Le disposizioni contenute nella Finanziaria sono finalizzate a sanare situazioni non in linea con le normative per l’utilizzo improprio della flessibilità che si è fatto, in particolare, nella P.A..

Come FLC Cgil abbiamo chiesto all’APAT il pieno rispetto dei contenuti della Direttiva, dalla prima all’ultima pagina e quindi abbiamo richiamato l’attenzione dell’Amm.ne affinché si attenga alle disposizioni vigenti in tema di ricorso alle forme di flessibilità.

Pertanto, per quanto riguarda l’attivazione di nuovi contratti di collaborazione, abbiamo chiesto all’Amministrazione di evitarne l’utilizzo, semmai debbano essere subordinate ad una verifica delle competenze interne, comprese quelle reperibili nelle graduatorie dei concorsi espletati.
Abbiamo anche richiesto di definire un accordo tra le parti per estendere diritti e tutele (mensa, missioni, ecc) al personale parasubordinato.

Per mettersi nelle migliori condizioni necessarie a raggiungere l’obiettivo fissato, quello cioè di pervenire alla definizione di un piano triennale di stabilizzazioni, le nostre richieste all’Amministrazione hanno riguardato:

1. la proroga ex legge di tutti gli stabilizzandi (T.D.) che hanno entrambi i requisiti;
2. attivazione di selezioni riservate per coloro che non hanno il requisito della procedura concorsuale, pur avendo i 3 anni di anzianità, definire una graduatoria che tenga conto anche delle diverse storie lavorative;
3. inserimento nella graduatoria degli stabilizzandi che non hanno ancora il requisito dei 3 anni a T.D, ma che hanno espletato una procedura concorsuale, non appena maturano il requisito;
4. proroga dei contratti per 2 anni per i titolari di un T.D attivato dopo il 29 settembre, provenienti dallo scorrimento della graduatoria, anche se la FLC CGIL ritiene che sarebbe più corretto riferirsi alla data della procedura concorsuale;
5. attivazione delle procedure per l'applicazione dell’art. 5 per la trasformazione a tempo indeterminato dei T.D. vincitori di concorso;
6. quantificazione delle risorse economiche disponibili nel triennio anche per quanto riguarda il turn-over .

Per quanto riguarda il DPCM che assegna le “deroghe” all’APAT abbiamo confermato la richiesta di ridefinire la ripartizione nei profili sulla base delle necessità reali dell’APAT e predisporre una graduatoria sul criterio prioritario dell’anzianità di servizio presso l’Agenzia svolto con qualsiasi tipologia contrattuale, a parità di selezione (concorso pubblico nazionale), e in seconda priorità valutare l’esperienza maturata presso altri enti del comparto EPR e/o presso altre P.A..
Naturalmente nella redazione delle graduatorie si dovrà tener conto, sulla base di criteri concordati, anche dei curricula e di altre caratteristiche.

Sul tema previsto dal comma 529 della “legge finanziaria”, abbiamo chiesto l’attivazione delle procedure riservate con la riserva del 60% dei posti per i co.co.co. e, nella definizione dei criteri si deve tener conto di tutte le anzianità di servizio presso l’Agenzia con qualsiasi tipologia contrattuale.
La riunione è stata aggiornata in attesa della registrazione dei due provvedimenti da parte della Corte dei Conti e della loro successiva emanazione.

Come FLC Cgil abbiamo chiesto esplicitamente di ACCELERARE l’iter previsto dalle stabilizzazioni e quindi attivarsi per la predisposizione dei bandi pubblici, in questo senso ci aspettiamo che l’Amministrazione dia nei prossimi giorni risposte concrete.

Roma, 18 maggio 2007

Tag: apat

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Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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