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CNR: aspettando Godot, “il ministro trasparente”

Il CNR in attesa del nuovo CdA, i precari in attesa dei nuovi concorsi.

21/10/2015
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Ci sono atti fondamentali per la vita dell’Ente che richiedono l’approvazione da parte di un CdA che abbia pieni poteri. Questi atti sono di natura straordinaria e sono urgenti.

Ne elenchiamo alcuni:

  • l’approvazione delle variazioni di bilancio, per cui molti progetti oggi in attesa rischiano di non poter utilizzare finanziamenti esterni;
  • l’approvazione dei criteri per i nuovi bandi di concorso sia pubblici sia speciali (riservati ai TD con 3 anni di anzianità);
  • l’approvazione di tutti quegli atti necessari per il funzionamento e la gestione dell’Ente.

Il Ministro Giannini è trasparente: nessuno la vede, nessuno la sente e il CNR aspetta la nomina del nuovo CdA che svolga i suoi compiti nel pieno esercizio di poteri. 

Gli organismi, previsti dallo Statuto per l’indicazione delle terne, hanno svolto il loro compito. Il personale del CNR ha eletto Vito Mocella suo rappresentante; la CRUI ha indicato Anna Nozzoli, Martino Bolognesi e Roberto Lagalla, Confindustria ha indicato Gloria Saccani Jotti, Vico Valassi e Roberto Lagalla. La Conferenza Stato Regioni, il cui rappresentante, concluderà il mandato il prossimo 3 novembre ha indicato, come suo rappresentante, Tommaso Edoardo Frosini.

Ma il Ministro trasparente cosa fa? Dove sta? Perché non ottempera ai suoi doveri?

Il CNR aspetta un CdA pienamente insediato, i precari dell’Ente aspettano i sospirati nuovi bandi di concorso. 

È dal 2011, con la conclusione del piano straordinario di assunzione voluto dagli allora Ministri  Mussi e Nicolais, che al CNR non vengono banditi nuovi concorsi in numero adeguato, in particolare per i Ricercatori. Questo lo sanno bene i Ricercatori precari, giovani e meno giovani, che con il loro lavoro e le loro competenze, unitamente ai giovani precari Tecnologi, Tecnici e Amministrativi,  sono il motore vero della ricerca nel CNR. Invece l’Ente sembra disinteressarsi a quella parte di personale che gli permette di essere competitivo a livello internazionale e di mantenere fede agli impegni presi dai progetti.      

I nuovi bandi di concorso pubblici per complessive 143 posizioni, di cui 54 per Ricercatori, 21 per Tecnologi e 68 per CTER, non possono essere pubblicati senza la necessaria delibera del CdA.

I bandi di concorso speciali che l’Ente, in applicazione del DL.gs 101/2013, deve prevedere per coloro che hanno maturato il requisito, tre anni di anzianità con contratto a tempo determinato, al 30 ottobre 2013 nel quinquennio precedente. 

Erano all’o.d.g. della riunione del CdA del 15 settembre, che non si è mai tenuta.

Il Direttore Generale e il Direttore dell’Ufficio Affari Istituzionali e Giuridici che avrebbero dovuto “vigilare” sulla validità (pieni poteri) del massimo organo di governo dell’Ente, si sono distratti e solo dopo la richiesta di verifica fatta da Vito Mocella, rappresentante del personale nel CdA in corso di nomina,  hanno constatato che il 15 settembre il CdA non avrebbe potuto deliberare, perché non c’era più la maggioranza legittima: tre componenti su cinque erano in regime di prorogatio (D.L. 293/94).

Ministro trasparente, Dirigenti distratti, Amministrazione pasticciona. Chi vigila? Chi risponde? Chi paga?

Risultato:

  • i precari continuano ad aspettare di poter partecipare ai nuovi concorsi,  
  • i ricercatori devono continuare ad impegnare i fondi sul personale invece che sulle attività.  

Conclusione: 

I dirigenti distratti e l'amministrazione pasticciona vengono premiati per la straordinaria performance sul campo. E il ministro trasparente sta da un‘altra parte.

La FLC CGIL, in attesa della nomine, sollecita l’Ente a predisporre i nuovi Bandi di concorso, auspicando che vengano valorizzate le professionalità acquisite dal personale precario, questo sì “trasparente” agli occhi dell’Amministrazione, sebbene sostenga con il proprio lavoro la produttività scientifica dell’ENTE. Per i Ricercatori al livello d’ingresso, siano individuati e definiti criteri che valorizzino prevalentemente la produzione scientifica (pubblicazioni); per i Tecnologi, non siano valutate “solo” le responsabilità di strutture spesso conferite ad personam, ma la reale attività svolta; per i CTER siano individuati criteri che valorizzino il reale “supporto tecnico amministrativo” alla Ricerca. Soprattutto sia data applicazione alla circolare 5/2013 del Dipartimento Funzione Pubblica relativa alla L. 125/2013 prevedendo nei bandi un congruo riconoscimento e valorizzazione dell’attività prestata nell’Ente, con tutte le tipologie contrattuali, che non può e non deve limitarsi ai 6-7 punti sui 100 proposti.

Altre notizie da:

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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