CNR: l'amministrazione è distante dalla rete scientifica e mortifica ricercatori e tecnologi
La FLC CGIL si riserva di intraprendere iniziative e azioni forti, al fine di salvaguardare l’autonomia professionale dei R&T dell’Ente.
Si è tenuto mercoledì 10 aprile 2019 l’incontro con l’Amministrazione CNR chiesto con forza dalle organizzazioni sindacali a valle dell’emanazione delle Circolari 6, 9, 10 e 11 adottate dall’Ente senza il dovuto confronto preventivo con il sindacato.
L'amministrazione ha avviato l'incontro proponendo di esaminare la Circolare 9 con oggetto: “Applicazione dell’art. 58 del CCNL 21/2/2002 – Ulteriori chiarimenti”.
La FLC CGIL aveva già evidenziato, con il comunicato del 18 marzo, il comportamento dell’Ente lesivo della autonomia della Ricerca e dei ricercatori sancita dalla Costituzione, rafforzata e valorizzata dalle Leggi a dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.
La Circolare 9 risulta essere una libera interpretazione restrittiva dell’istituto contrattuale dell'art. 58 del CCNL 98/01, che invece è formulato in maniera chiara ed inequivocabile e coglie appieno la specificità della Ricerca, riconoscendo e tutelando l’autonomia dei Ricercatori e Tecnologi come la circolare 26 del 1998 attualmente in vigore.
La FLC CGIL ha stigmatizzato l'incomprensibile decisione dell’Amministrazione di emanare una nuova circolare a venti anni di distanza ritenendo di dover rielaborare le procedure per la definizione dell’orario di lavoro di R&T in modo arbitrariamente restrittivo, mortificando il personale del CNR.
La FLC CGIL ha chiesto la sospensione o comunque una profonda riformulazione della Circolare. In particolare, relativamente al paragrafo 2: “Modalità di rilevazione della presenza giornaliera” ha chiesto di abolire l’obbligo della “comunicazione preventiva” peraltro non prevista dal CCNL e di cancellare dall’autocertificazione la richiesta di fornire “l’indicazione delle motivazioni del lavoro fuori sede”.
Nel corso dell’acceso confronto il sindacato ha proposto di avviare un confronto costruttivo al fine di pervenire ad una definizione più consona di “orario di lavoro” per tutto il personale dell’Ente, riconoscendone la peculiarità, dai dirigenti amministrativi, ai R&T e per T&A.
L’Amministrazione preso atto delle forti critiche ha proposto di modificare la Circolare 9 e di riformulare le modalità della comunicazione preventiva del “lavoro fuori sede” rendendola meno formale. Per la FLC CGIL la modifica ipotizzata non è sufficiente, la ritiene, se attuata, un aumento di burocrazia che comunque stravolge il dettato contrattuale. Ha ricordato che il CCNL è un atto pattizio tra sindacati e l’ARAN che non può essere unilateralmente stravolto dall’Ente. Pertanto, qualora le modifiche non restituiscano piena legittimità all'autonoma determinazione dei ricercatori e tecnologi, la FLC CGIL si riserva di intraprendere iniziative e azioni forti, al fine di salvaguardare l’autonomia professionale dei R&T dell’Ente.
Relativamente alle Circolari 6 e 11 le organizzazioni sindacali hanno chiesto un aggiornamento dell’incontro. L’Amministrazione, non ha previsto alcuna data, ma ha anticipato alcune modifiche.
In particolare ha illustrato le modifiche relative alla Circolare 11, nella quale saranno rivisti i limiti di spesa indicati e, per le missioni del personale in Paesi esteri, saranno adottate le tabelle in uso al MAE che prevedono tariffe diversificate per aree geografiche.
Relativamente alla Circolare 6 e ai limiti imposti, in particolare la “gestione di fondi residui”, l’Amministrazione ha motivato tale intervento perché sollecitata da organismi esterni, gli ispettori del MEF che nei mesi scorsi hanno controllato l’Amministrazione centrale.
La FLC CGIL ritiene assurda l’accondiscendenza dei dirigenti agli “organismi esterni”, e che invece di difendere e sostenere in ogni occasione la specificità della Ricerca lasciano che venga considerata burocraticamente come tutta la Pubblica Amministrazione.