CNR: patrimonio immobiliare dell’Ente in Campania, i sindacati chiedono un incontro urgente
Richiesta unitaria di incontro urgente per la convocazione di un Tavolo Tecnico di confronto per affrontare le gravi criticità relative al patrimonio immobiliare del CNR in Campania.
FLC CGIL |
FIR CISL |
UIL SCUOLA RUA |
FGU-DR-ANPRI |
Al Prof. Massimo Inguscio
Presidente CNR
Dr. Giambattista Brignone
Direttore Generale CNR
Dr.ssa Elena Palumbo
Ufficio Patrimonio Immobiliare CNR
Dr.ssa Manuela Falcone
Unità Relazioni Sindacali
e.p.c.Al Prof. Gaetano Manfredi
Ministro dell’Università e Ricerca
Il patrimonio immobiliare del CNR in Campania presenta ormai da decenni diffuse criticità che coinvolgono numerosi Istituti: a questa situazione, da ultimo, si è aggiunto il problema GRAVE ed URGENTE rappresentato dalla sede di via Mezzocannone (NA) dell’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini (IBB) che si ritrova a dover abbandonare i locali attualmente occupati entro 15 mesi (data di sfratto 7 marzo 2022), come confermato dal recente sollecito inviato in data 11.11.2020 dall’ing. F. Fisciano, Dirigente della Ripartizione Edilizia, e dal prof M. Lorito, Rettore dell’Università di Napoli Federico II, proprietaria dei locali, senza che il CNR abbia finora prospettato una credibile e sostenibile ricollocazione della sede IBB di via Mezzocannone.
Pur avendo avviato nel lontano 2015 le procedure per l’individuazione e il trasferimento della sede in oggetto, oggi a causa di inadempienze diffuse, la sede di Mezzocannone dell’IBB ancora non ha avuto un’assegnazione di spazi adeguati ad ospitare i suoi laboratori e il suo personale. Le lettere di denuncia inviate dal personale dell’IBB ai vertici dell’Ente e all’attuale Ministro dell’Università e Ricerca in data 25 settembre e 26 ottobre 2020 non hanno ancora sortito effetti concreti. Infatti, gli esigui spazi proposti presso l’Area di Ricerca Na1 di via Pietro Castellino sono largamente insufficienti per allocare tutto il personale e le pregiate strumentazioni della sede di Mezzocannone; la suddetta proposta prevede solo 337 mq ad uso laboratori e 75 mq ad uso studi a fronte di 1.800 mq di spazi attualmente in uso con 36 unità di personale, di cui n. 31 R&T e 5 T&A.
Chiediamo pertanto, e con urgenza, la convocazione di un tavolo tecnico per la risoluzione di questo grave ed indifferibile problema lesivo, oltre che della sicurezza, della dignità delle nostre lavoratrici e dei nostri lavoratori e che rischia di pregiudicare enormemente le attività di ricerca svolte nell’attuale sede di via Mezzocannone dell’IBB.
Si coglie, altresì, l’occasione per ricordare le molteplici situazioni di disagio delle altre, TROPPE, realtà campane, già più volte segnalate e che ancora non hanno trovato adeguata soluzione. A titolo esemplificativo, ma non certo esaustivo:
- Polo di Portici, ove operano IPSP, ISAFOM e ISPAAM)
- Polo Tecnologico di Viale Marconi ove operano, o meglio dovrebbero operare, STEMS e IM)
- IBBR a Portici
- IRISS a Napoli (via Sanfelice)
- la stessa AdR Napoli 1 Castellino
Occorre, e non ci stancheremo mai di ricordare, una governance chiara e maggiori risorse: ora!