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Commento al protocollo d'intesa del 27 maggio 2005

Nel contesto di una grande fase di mobilitazione proclamata dai sindacati confederali, questa notte è stato firmato un Protocollo d’Intesa fra Governo, Confederazioni, Sindacati di categoria sui rinnovi contrattuali.

27/05/2005
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Nel contesto di una grande fase di mobilitazione proclamata dai sindacati confederali (scioperi già effettuati ed una stagione di nuovi scioperi di categoria e generali alle porte) per rivendicare l’apertura delle trattative contrattuali e di un duro scontro con il Governo e con Confindustria, questa notte è stato firmato un Protocollo d’Intesa fra Governo, Confederazioni, Sindacati di categoria sui rinnovi contrattuali.

Sul piano generale i risultati più rilevanti possono così essere sintetizzati:

a) si sblocca la stagione contrattuale 2004-2005 del lavoro pubblico (per la FLC stiamo parlando di Accademie e Conservatori, Ricerca, Scuola, Università) con l’incremento delle risorse precedentemente stanziate dal Governo e la conferma delle regole contrattuali in essere senza alcun stravolgimento;

b) si mette sul binario giusto il completamento del biennio 2002-2003, con particolare riferimento alla conquistata urgentissima emanazione dell’Atto di indirizzo per il comparto degli Enti di ricerca il cui contratto è scaduto da circa 40 mesi (su questo punto è intervenuto ripetutamente Guglielmo Epifani, cha ha ripetutamente posto il problema del CCNL Ricerca come pregiudiziale alla conclusione del Protocollo d'intesa).).

Per quanto riguarda la valutazione politica, l’Intesa firmata questa notte fa giustizia delle bugie sparse a piene mani dal Presidente Berlusconi sui rinnovi contrattuali pubblici; piega la volontà di quanti si sono battuti fino all’ultimo per impedire il rinnovo dei contratti pubblici; sventa ogni intenzioni di stravolgimento del sistema contrattuale più volte ventilata e tentata.

Un buon risultato, quindi, importante per il settore pubblico e che può favorire la chiusura di difficili trattative contrattuali aperte da tempo nel settore privato.

Vediamo nel dettaglio i singoli punti:

1. Un incremento del 5,01% per il biennio economico 2004-2005 corrisponde ad incrementi retributivi a regime (cioè alla completa attuazione del contratto) di 99 euro mensili (se si considera la media fra tutti i comparti contrattualizzati); di 100 euro mensili (se si prende a riferimento l’incremento medio per il comparto dello Stato); di 104 euro mensili (se l’incremento medio si riferisce al comparto scuola); di importi proporzionalmente più elevati, da calcolare in dettaglio, per l'Università, la Ricerca e l'Afam. Sono gli importi che Berlusconi si è rifiutato di sottoscrivere dopo che era stata raggiunta alcune settimane fa una mediazione con una autorevole delegazione del Governo. L’incremento del finanziamento verrà recepito nella Finanziaria per il 2006.

2. L'intesa elenca i comparti contrattuali ai quali si riferisce, compreso -nel caso dei comparti organizzati dalla FLC Cgil- l’Enea, ed indica la modalità per il suo puntuale recepimento anche nei comparti che comportano atti a carico di Regioni ed Enti Locali.

3. Impegni del Governo:

a) Per il biennio economico 2004-2005: massima tempestività nella definizione degli Atti di Indirizzo dei singoli rinnovi contrattuali; avvio immediato delle trattative; accelerazione della procedura per l’applicazione del contratto una volta siglato all’Aran (solo da quel momento gli incrementi economici diventeranno effettivi).

b) Per il biennio economico 2002-2003: assunzione di ogni iniziativa utile per chiudere il I° biennio economico (per FLC: Dirigenti scolastici e Enti di Ricerca); immediata emanazione dell’Atto di Indirizzo per la Ricerca e contestuale avvio della trattativa.

4. Per la parte in cui i contratti intervengono a sostegno del riconoscimento della produttività dei lavoratori, le risorse da utilizzare non saranno inferiori allo 0,5% delle risorse utilizzate per rinnovare questo biennio economico (significa che il 90% dello stanziamento per i rinnovi contrattuali sarà utilizzato sulla retribuzione tabellare; il 10% sulla retribuzione accessoria)

5. I singoli rinnovi contrattuali dovranno misurarsi con l’impegno politico indicato, che riguarda gli obiettivi della contrattazione integrativa.

6. La mobilità nella Pubblica Amministrazione sarà finalizzata a sostenere processi innovativi (e non sarà utilizzata per ridurre il personale come aveva chiesto lungamente il Governo). Questo l’impegno assunto per l’avvio di un confronto sulla mobilità. Val la pena di ricordare che, ferma restando la diversa applicabilità di questo punto fra i vari comparti di contrattazione, la mobilità è materia di contrattazione fra le parti. Il confronto, pertanto, non sostituisce questo vincolo.

L'accordo rappresenta un risultato politico importante, un risultato delle lotte unitarie e soprattutto del contributo della Cgil, che ha consentito di eliminare dal tavolo l'ipoteca di una rimessa in discussione pregiudiziale del modello di contrattazione nazionale per il settore pubblico, ma che avrebbe inevitabilmente trascinato con sè anche il settore privato. Occorre adesso aprire rapidamente i tavoli di settore, a cominciare dal quadriennio della Ricerca, confermando l'ispirazione unitaria che ha permesso di giungere a questo importante risultato, niente affatto scontato, perchè era fino a ieri viva la preoccupazione per uno scenario di possibile rinvio sine die del rinnovo dei contratti. Un ringraziamento particolare della FLC va al Segretario Generale della Cgil, Guglielmo Epifani, la cui fermezza e chiarezza di scelte al tavolo ha contribuito in modo decisivo a condurre positivamente in porto una vicenda delicatissima e di grande complessità sindacale.

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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