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Comunicato sull’incontro per il rinnovo del CCNL 2002-2005

Ieri, 15 giugno 2005, si è svolto presso l’ARAN il primo incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL del comparto Enti ed istituzioni di ricerca e sperimentazione per il quadriennio normativo 2002-2005 e per il biennio economico 2002-2004.

15/06/2005
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Comunicato sull’incontro per il rinnovo del CCNL 2002-2005

Ieri, 15 giugno 2005, si è svolto presso l’ARAN il primo incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL del comparto Enti ed istituzioni di ricerca e sperimentazione per il quadriennio normativo 2002-2005 e per il biennio economico 2002-2004.

Si è trattato, come naturale, di una primissima e generale ricognizione dei principali problemi sul tappeto, in particolare per quanto riguarda alcuni degli obiettivi che il Comitato di Settore ha inteso indicare con l’atto di indirizzo approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri: ricordiamo che tra le principali questioni sollevate in quell’atto, molte rischiano di risultare di serio ostacolo ad una rapida soluzione di una vicenda contrattuale che si trascina da un tempo ormai incredibile. Gran parte del ritardo è attribuibile alle scelte operate dal Governo sul settore, ci riferiamo in particolare all’indegno balletto sulla collocazione contrattuale di ricercatori e tecnologi, ed ora non vorremmo che a ciò si aggiungessero difficoltà frapposte dal Comitato di Settore stesso. Comitato di Settore che dovrebbe invece in tempi brevissimi predisporre l’atto di indirizzo necessario per l’avvio della trattativa anche per il secondo biennio economico 2004-2005: abbiamo sollecitato l’ARAN a farsi parte attiva nell’accelerare l’emanazione di tale atto, così come abbiamo sollecitato l’ARAN ad attivarsi per procedere alla elezione delle RSU per il personale ricercatore e tecnologo.

Richiedere che la contrattazione integrativa venga ricondotta ai minimi termini è evidentemente posizione inaccettabile, non solo per ragioni di principio del tutto evidenti, ma soprattutto perché la contrattazione integrativa ricopre un ruolo essenziale per la valorizzazione delle molteplici professionalità presenti in un settore molto particolare come il nostro; ma se oltre a ciò si pretende – in evidente contraddizione – che sia invece proprio la contrattazione nazionale a risolvere problemi che sono invece naturalmente propri della contrattazione di Ente (ad esempio per quanto riguarda la questione delle tabelle di equiparazione necessarie per l’inserimento in alcuni Enti di personale proveniente da altri comparti o il problema, già posto durante l’ultimo rinnovo contrattuale, dell’omogeneizzazione dei trattamenti accessori tra Enti diversi), per di più senza indicare da dove dovrebbero provenire le risorse necessarie, la situazione rischia davvero di ingarbugliarsi.

Non è nostra intenzione negare l’esistenza di questi problemi o esercitare una tattica dilatoria: semplicemente riteniamo che ogni specifico problema debba essere trattato nella sede adeguata: non si tratta di questione meramente istituzionale, ma del concretissimo problema del reperimento delle risorse necessarie alla loro soluzione. Non possono essere certo le risorse destinate al rinnovo del contratto nazionale – quelle cioè destinate essenzialmente al recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni – ad essere destinate a tale scopo.

Abbiamo pertanto chiesto all’ARAN di sgombrare il campo da tali questioni ed iniziare subito una serie di incontri ravvicinati per esaminare la vere questioni del contratto, a partire dall’esame dei problemi ordinamentali. Il prossimo incontro si svolgerà il prossimo 24 giugno.

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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