Comunicato sullo sciopero del 30 novembre
Il 30 novembre sciopero generale dell’intera giornata di tutti i lavoratori e le lavoratrici dell'università,degli enti pubblici di ricerca, dell'enea, dell’afam
IL 30 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE DELL’INTERA GIORNATA
DI TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELL’UNIVERSITA’,
DEGLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA, DELL’ENEA, DELL’AFAM
PER DIFENDERE IL DIRITTO AL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO
Il contratto 2002-05 del comparto Università siglato a luglio è stato preso in ostaggio dal Governo che ne ha rallentato l’iter di approvazione di ben tre mesi. Il contratto si deve firmare subito per consentirne la rapida e corretta applicazione.
Il contratto 2002-2005, biennio economico 2002-03, del comparto AFAM, siglato a luglio, ancora non è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, e non si sa se e quando vedrà l’autorizzazione alla sottoscrizione definitiva.
Il contratto degli enti di ricerca e dell’ENEA scaduto da ormai da 34 mesi non vede neppure l’inizio dell’apertura delle trattative per il rinnovo, mancando persino l’atto di indirizzo e sono gli unici tra i contratti pubblici, insieme a quelli delle aree della dirigenza, che non hanno visto concluso il biennio 2002-2003.
In tutto il Pubblico Impiego, si apre la stagione del rinnovo del secondo biennio economico, per il quale le Confederazioni hanno unitariamente formulato una richiesta di incrementi salariali dell’8%, a fronte di una disponibilità dichiarata dal Governo del 3,7%. La distanza tra richiesta e offerta dice da sola della difficoltà di questa trattativa, e della mobilitazione che si sta rendendo necessaria.
CONTRO IL PRECARIATO INFINITO
Nei nostri comparti l’utilizzo di forme di lavoro flessibile ha ormai raggiunto livelli inaccettabili.
Il Governo ancora una volta gioca con i giovani precari e con il destino delle istituzioni promettendo a voce di rimuovere il blocco delle assunzioni e riproponendolo invece, in un emendamento, per i prossimi tre anni.
CONTRO I TAGLI DEI FINANZIAMENTI
l’incremento delle risorse previsto nella legge finanziaria è irrisorio e rende di fatto impossibile qualsiasi operazione che non sia il puro adeguamento dei bilanci alle spese correnti a fronte della previsione di un incremento finanziario del 9% per le Università private
CONTRO LE RIFORME CHE DEVASTANO IL SISTEMA DELLA RICERCA E DELL’ALTA FORMAZIONE PUBBLICA
- Il disegno di riforma di stato giuridico della docenza che ha già visto scendere in piazza docenti, ricercatori e precari in opposizione ad una proposta che precarizza la figura docente, non ne valorizza il ruolo, equiparando tempo pieno e tempo definito, mette ad esaurimento il ruolo dei ricercatori.
- La riforma degli ordinamenti didattici universitari interviene sui percorsi didattici senza una valutazione nel merito per correggere eventuali distorsioni del 3+2. Il decreto emanato istituisce il percorso a Y (1+2+2) che prevede una formazione universitaria sempre più dequalificata.
- Il processo di riforma delle accademie e dei conservatori segue un percorso irto di difficoltà, che non riesce a dare vera autonomia a queste istituzioni, mantenendo un potere ancora troppo accentrato a livello ministeriale, impedendo di fatto il conseguimento di istituzione di alta formazione.
- Le riforme effettuate negli Enti di Ricerca e nell’Enea hanno burocratizzato e appesantito ogni funzionalità delle istituzioni e la collocazione dei ricercatori e tecnologi nell’area della dirigenza ha reso precaria la figura professionale, ha frantumato l’organizzazione del lavoro e ha messo in discussione la libertà di ricerca garantita dalla costituzione.
LA FLC CGIL CHIEDE:
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I rinnovi dei contratti di lavoro con le risorse adeguate all’aumento del costo della vita
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Lo sblocco delle assunzioni per l’Università , gli EPR, l’Enea.
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Un piano straordinario pluriennale di assunzioni per il personale tecnico amministrativo, docente, ricercatore
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Il ritiro del disegno di legge sullo stato giuridico della docenza
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L’individuazione di percorsi di accesso alla docenza e alla carriera di Ricercatore e Tecnologo degli Enti di Ricerca nella forma di rapporti di lavoro subordinato, certi nella durata e negli strumenti di valutazione, che assorbano le forme di flessibilità impropria oggi esistenti e tali da collegare l’autonoma programmazione del reclutamento da parte delle singole istituzioni con la quantità/qualità delle opportunità di accesso al sistema pubblico
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Maggiori finanziamenti pluriennali che garantiscano alle Università agli Enti di Ricerca all’Enea alle istituzioni AFAM da una parte la possibilità di far fronte alle esigenze dell’autonomia che non può essere a costo zero o, nel caso dell’Università, gravare sulle tasse degli studenti, dall’altra di programmare e sviluppare la ricerca pubblica
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La sospensione del decreto sugli ordinamenti didattici almeno fino alla conclusione e alla verifica dell’attuale sistema formativo
PARTECIPIAMO TUTTI ALLO SCIOPERO DEL 30 NOVEMBRE PER DIFENDERE I NOSTRI DIRITTI
La Segreteria Nazionale Flc Cgil