Con il disegno di legge stabilità il governo nega il futuro alla ricerca pubblica
Lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il 28 ottobre si è tenuto presso il CNR il X Simposio COTEC Europa di Italia, Portogallo e Spagna, al quale hanno partecipato il Presidente della Repubblica del Portogallo, il Re di Spagna e il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.
I lavori presentati nel corso del Simposio testimoniano l’impegno delle Fondazioni COTEC nel promuovere e diffondere l’Innovazione. La manifestazione ha affrontato il tema della Rinascita dell’industria, che passa dalla combinazione di tecnologia e cultura. Sono quindi necessarie politiche pubbliche certe a sostegno della Ricerca e dell’Innovazione.
Una cornice istituzionale così importante è stata occasione per FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA che tramite il Presidente del CNR Luigi Nicolais hanno consegnato la lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dove si rappresentano le preoccupazioni e il disagio dei lavoratori dell’Ente e di tutto il settore della Ricerca pubblica per il DDL Stabilità presentato dal Governo che andrà in discussione in Parlamento.
Nel DDL Stabilità non solo non ci sono risorse per assunzioni straordinarie, ma sono previsti ulteriori tagli, un nuovo blocco della contrattazione integrativa e la riduzione dei salari.
Dove sia finita la specificità degli Enti di Ricerca sancito dal DL Madia, è davvero difficile comprenderlo. Per Renzi evidentemente la buona ricerca è quella smantellata.
La FLC CGIL è in campo per cambiare i contenuti di una legge finanziaria non solo iniqua ma addirittura dannosa che nega il futuro sia alla Ricerca sia al Paese.
Di seguito la lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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le organizzazioni sindacali del CNR, FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA nel salutarLa in questa Sua importante visita Le rappresentano la preoccupazione e il disagio dei lavoratori dell’Ente e di tutto il settore della Ricerca pubblica extra-universitaria per il DDL Stabilità, presentato alle Camere, che non affronta quelle criticità che da troppi anni soffocano lo sviluppo scientifico e tecnologico dell’Italia.
La risoluzione della VII commissione Senato, dell’ottobre 2014, aveva, in verità, focalizzato le problematiche del Settore e identificato soluzioni per consentire agli Enti Pubblici di Ricerca di operare senza assurdi ostacoli normativi e burocratici:
- la creazione di una “governance” unitaria ed unica per la Ricerca pubblica;
- la salvaguardia della specificità del settore all’interno del sistema pubblico;
- il superamento dell’insufficienza delle risorse umane e finanziarie.
La Legge 124/15 (legge Madia) sembra voler accogliere le indicazioni formulate dal Parlamento, ma nuove regole, peraltro ancora tutte da costruire, senza risorse restano una chimera e purtroppo nel Disegno di Legge di Stabilità non c’è riscontro alcuno degli impegni assunti.
Ancora una volta la Ricerca pubblica extra-universitaria figura come una sorta di “fantasma”:
- senza sblocco del turn over;
- senza un piano straordinario di assunzioni finalizzato al superamento del precariato;
- senza risorse necessarie per il rinnovo del contratto di lavoro;
- senza risorse adeguate per il finanziamento delle attività.
Se come Ella ama ricordare “il Paese deve ritrovare fiducia nel proprio futuro,” e la “Ricerca è Futuro”, le disposizioni contenute nel DDL Stabilità non rispondono alle aspettative della Comunità Scientifica, deprimendo così anche gli interessi generali del Paese, soprattutto in concomitanza con l’introduzione del nuovo sistema di calcolo del PIL (ESA 2010) che trasforma le spese per Ricerca e Sviluppo da costi intermedi a spese per investimento.
Mentre i dati dimostrano che i nostri Ricercatori e i nostri Enti competono ai più alti livelli e con successo in ambito internazionale, la Ricerca pubblica extra-universitaria è del tutto trascurata. A parte insufficienti e contraddittori interventi rivolti al sistema universitario, tutto si incentra su massicci trasferimenti ed incentivazioni per le imprese.
Caro Presidente, chiediamo un Suo intervento autorevole e significativo affinché in fase di approvazione del Disegno di Legge di Stabilità:
- siano introdotte misure specifiche per il settore della Ricerca pubblica allargando gli spazi del turn-over e avviando un piano straordinario di assunzioni per il superamento del precariato;
- siano garantite agli EPR risorse pluriennali adeguate, “certe e stabili”;
- siano riconosciute, così come sollecitato dalla stessa comunità scientifica e dal Comitato di Settore presieduto dal Prof. Luigi Nicolais, la peculiarità normativa e l’autonomia contrattuale degli EPR e sia individuato un unico punto di “governance”;
- siano mantenute le specificità contrattuali della Ricerca, attualmente messe in discussione dalla legge 150/2009. Tali specificità rappresentano l’impianto normativo di definizione e regolazione unificanti dell’ordinamento professionale di tutto il Personale degli Enti Pubblici di Ricerca: Ricercatori, Tecnologi, Tecnici e Amministrativi.
Grazie Presidente e auguri per il Suo mandato.