CREA: il presidente si trova in quindici giorni. Il Ministero avvia una procedura insolita, pubblicando un Avviso a breve scadenza sul sito istituzionale
Il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) ha pubblicato sul sito istituzionale un avviso per la ricerca del presidente CREA, con scadenza breve (quindici giorni) e requisiti semplificati.
Con un avviso pubblicato sul sito istituzionale, il Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) ha avviato la procedura di nomina del presidente per il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA)
A parte l’errato riferimento legislativo circa la denominazione dell’Ente (manca il richiamo all’art. 1, comma 381, legge 190/2014), che appare nella prime righe dell’Avviso come un monito sinistro, altre e di maggiore sostanza sono le criticità di questa inusuale richiesta pubblica a manifestare interesse per la presidenza di un ente di ricerca.
Procedura insolita, che pone numerose perplessità, per la scadenza ravvicinata e soprattutto per i requisiti richiesti al candidato che dovrà svolgere il compito di presidente dell’unico Ente pubblico nazionale di ricerca in agricoltura, Istituzione che dovrebbe competere con analoghi Centri scientifici a livello europeo e internazionale.
Per quanto riguarda la scadenza: la manifestazione di interesse da parte dei candidati deve essere inoltrata al Ministero entro e non oltre le ore 24 del quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dell’avviso (3 luglio 2020). Termine estremamente breve e raro, anche per la ricerca di candidature in posizioni di livello impiegatizio ed esecutivo.
Altre e non meno preoccupanti perplessità riguardano i requisiti del candidato:
- Titolo di Laurea
- Eventuali titoli accademici
- Esperienza professionale posseduta in posizione di vertice di strutture o organizzazioni pubbliche e/o private
- Pubblicazioni e lavori, con particolare riguardo a quelle attinenti l’ambito di attività dell’Ente
- Livello di conoscenza di lingue straniere.
Dunque, unico requisito obbligatorio è il titolo di laurea, mentre i titoli accademici sono «eventuali».
L’avviso chiarisce che «la nomina del Presidente, al pari di quella degli altri organi, costituisce esercizio di attività di indirizzo politico ai sensi dell’articolo 4 lettera e) del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165: ne consegue che il presente avviso non dà luogo ad una procedura concorsuale né ad una selezione comparativa mediante attribuzione di punteggi e/o classificazioni di merito ma è finalizzata, unicamente, alla predisposizione di una lista di candidati da sottoporre all’attenzione del Ministro per le determinazioni di competenza.»
Tradotto in linguaggio comune e quindi comprensibile, significa che, ad un candidato con molti e significativi «eventuali titoli accademici», potrebbe essere preferito, per determinazione (discrezionale) di indirizzo politico della ministra Teresa Bellanova, un candidato in possesso del solo titolo di laurea.
Inoltre, le pubblicazioni sono poste sul medesimo piano dei “lavori” con particolare riguardo a quelli attinenti l’ambito di attività dell’Ente. Aspetto critico poiché, mentre il concetto di “pubblicazione” è chiaro, quello di “lavoro” è assai più indeterminato e accoglie una pluralità di significati e prodotti, spendibili sul medesimo piano e con il medesimo valore degli articoli scientifici.
In conclusione, per celia e per gioco, prima ancora della scadenza dell’Avviso, preconizziamo che il prossimo presidente CREA sarà una donna con esperienza professionale posseduta in posizione di vertice di strutture o organizzazioni private. Sarà piacevole essere smentiti, magari quando la nomina verrà sottoposta alle Commissioni parlamentari.