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CREA: permane la grave crisi istituzionale. Nel frattempo resta ferma l’intera programmazione del fabbisogno di personale

FLC CGIL, FSUR CISL e UIL Scuola RUA hanno incontrato il direttore generale f.f. Nel frattempo l’Ente non assume decisioni per completare l’assunzione dei precari né sulla seconda fase della stabilizzazione.

28/03/2019
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Dopo quasi un mese dall’avvio di una grave crisi istituzionale e organizzativa per il CREA, in seguito alla adozione di misure cautelari nei confronti del presidente e del vertice di gestione, il Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo (MIPAAFT) non ha ancora assunto alcuna decisione circa l’assetto organizzativo dell’Ente, a tutela delle sue attività nonché a prosecuzione di quanto programmato in materia di personale.

Le Organizzazioni sindacali hanno appreso, da notizie giornalistiche, che il Ministro ha incontrato (26 marzo 2019) la vice-presidente Alessandra Gentile e i consiglieri di amministrazione (Domenico Perrone, Michele Pisante e Marco Remaschi), prefigurando il superamento dell’attuale crisi istituzionale in seguito alle dimissioni volontarie degli attuali consiglieri ed alla successiva nomina di un commissario straordinario. Analogo ruolo di attesa sembra assunto dalla sottosegretaria con delega alla ricerca agricola, Alessandra Pesce.

Si tratta di una situazione di stallo, se non di impaludamento, che costituisce di per sé un indebolimento della missione istituzionale CREA, principale ente di ricerca in materia agricola, da cui derivano significativi effetti sull’attività di gestione e persino sulle attività programmate.

Le Organizzazioni sindacali che, già il 7 marzo 2019 e nell’immediatezza dei fatti, avevano chiesto al Ministro «una convocazione urgente al fine di comprendere come dare immediatamente soluzione alla situazione istituzionale del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA)», hanno potuto incontrare il solo direttore generale f.f. (martedì 26 marzo) in una riunione di evidente natura interlocutoria. Nel corso dell’incontro, le Organizzazioni sindacali hanno rappresentato i numerosi temi in sospeso, soprattutto riguardanti il personale, tra i quali molti atti programmatori già adottati dall’Ente:

  • completamento della prima fase di stabilizzazione del precariato (art. 20, comma 1 non-prioritari, d.lgs. 75/2017);
  • reclutamento degli stabilizzandi nella seconda fase (art. 20, comma 2, d.lgs. 75/2017);
  • operai agricoli;
  • scorrimento delle graduatorie vigenti;
  • sviluppo professionale ricercatori e tecnologi;
  • sviluppo professionale personale tecnico amministrativo.

Su questi temi, il direttore generale f.f. ha prospettato la necessità di un confronto con gli Organi di indirizzo politico, a conclusione della interlocuzione in corso con il Ministro vigilante.

Nel corso della riunione, è inoltre emerso che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) avrebbe adottato una riduzione dell’assegnazione per la spesa di personale pari a 2,5 milioni di euro (su base trimestrale) che, se confermata nei successivi trimestri, produrrebbe una diminuzione complessiva nell’anno 2019 pari a 10 milioni di euro (equivalente allo stanziamento per l’anno 2018, previsto dall’art. 1, comma 673, legge 27 dicembre 2017 n. 205). In concreto, se questo quadro fosse confermato, si avrebbe la restituzione dell’assegnazione straordinaria 2018 per la stabilizzazione.

Le OO.SS. hanno chiesto che sia rappresentata al Ministro la gravità della riduzione del finanziamento ordinario, che non mette in garanzia l’Ente rispetto alle stabilizzazioni e al piano triennale di fabbisogno, peraltro approvato dal medesimo Ministero vigilante.

Infine, resta ancora incerta, e si aggrava sotto il profilo organizzativo, la situazione degli immobili della sede romana dell’Ente, anche per quanto riguarda la ricollocazione del personale assegnato.

Sui temi e le questioni descritti, è doveroso che il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo (MIPAAFT) assuma, senza ulteriore indugio, le necessarie e conseguenti decisioni di livello politico e di indirizzo istituzionale.

_________________

Il giorno 26 marzo 2019, le delegazioni sindacali hanno incontrato il direttore generale f.f. CREA, per una riunione interlocutoria alla quale non era presente alcun membro del consiglio di amministrazione.

Le delegazioni hanno espresso unanime preoccupazione per la situazione istituzionale dell’Ente.

Il direttore generale f.f. ha confermato che i consiglieri di amministrazione incontreranno il Ministro vigilante (MIPAAFT), nel pomeriggio odierno, per conoscere l’indirizzo politico e le decisioni che si prevede di assumere rispetto agli Organi di indirizzo dell’Ente.

Per quanto riguarda la situazione organizzativa dell’Amministrazione centrale, il direttore generale f.f. ha reso noto che si prevede il rientro di un dirigente amministrativo dall’attuale posizione in comando presso altra pubblica Amministrazione, al fine di assegnare la posizione dirigenziale relativa ad uno degli Uffici strategici che ne sono attualmente privi.

Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto che siano accelerati sia il processo di approvazione del Bilancio previsionale 2019, sia la riorganizzazione provvisoria degli Uffici amministrativi.

Nel corso della riunione, è emerso che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha adottato una riduzione dell’assegnazione per la spesa di personale pari a 2,5 milioni di euro (su base trimestrale) che, se confermata nei successivi quadrimestri, produrrebbe una diminuzione complessiva nell’anno 2019 pari a 10 milioni di euro (equivalente allo stanziamento per l’anno 2018, previsto dall’art. 1, comma 673, legge 27 dicembre 2017 n. 205). In concreto, se questo quadro fosse confermato, si avrebbe la restituzione dell’assegnazione 2018 per la stabilizzazione.

Le OO.SS. hanno richiesto che sia rappresentata al Ministro (nel corso dell’incontro previsto nel pomeriggio con il CdA) la gravità della riduzione del finanziamento ordinario, che non mette in garanzia l’Ente rispetto al percorso avviato delle stabilizzazioni e del piano triennale di fabbisogno approvato. Azione che risulta in contrasto con la necessità di rilanciare l’Ente e riconoscere le professionalità che esprime.

Le delegazioni sindacali hanno ribadito che, in un contesto seppur transitorio, le attività ordinarie devono essere portate a compimento nei tempi indicati dalle norme (31/12). È urgente, quindi, avviare subito quelle azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati entro l’anno. Tra queste senz’altro quelle indicate nel Piano di Fabbisogno approvato anche dal Ministero Vigilante e che riguardano il Reclutamento e le Progressioni:

  • art. 20, comma 1 non-prioritari, d.lgs. 75/2017
  • art. 20, comma 2, d.lgs. 75/2017
  • operai agricoli
  • scorrimento delle graduatorie vigenti;
  • sviluppo professionale ricercatori e tecnologi;
  • sviluppo professionale personale tecnico amministrativo.

Su questi temi, il direttore generale f.f. ha prospettato la necessità di un confronto con gli Organi di indirizzo politico, a conclusione della interlocuzione in corso con il Ministro vigilante.

Altre questioni, di natura più direttamente gestionale, sono state evidenziate dalle OO.SS.:

  • erogazione buoni/pasto (in via di definizione);
  • corresponsione produttività individuale 2016/2017 ed indennità di responsabilità
    (sono pronti gli accordi definitivi da sottoscrivere);
  • rateo indennità annuale Ente (IdE), per gli assunti IV-VIII livello a tempo pieno nel 2018.

Nel breve periodo, le delegazioni si incontreranno nuovamente per definire gli accordi integrativi su lavoro in turni e straordinario 2018 (Fondo art. 43 CCNL 2002).

L’Amministrazione procederà a perfezionare una bozza di bando per le progressioni di livello IV-VIII (art. 54 CCNL 2002) e per le progressioni di fascia economica (art. 53 CCNL 2002).

Le delegazioni sindacali hanno chiesto che si proceda, contestualmente, con le progressioni di livello per il personale ricercatore/tecnologo.

Infine, è stata ribadita la necessità di una revisione del Regolamento per le assunzioni a termine presso l'Amministrazione centrale e i Centri di ricerca (Delibera del CdA n.79/2018), attualmente in contrasto con la legislazione in materia di rapporto a tempo determinato e con le corrispondenti norme del CCNL (peraltro, richiamate anche nel Regolamento per le assunzioni a termine).

Roma, 26 marzo 2019

FLC CGIL

FIR CISL

UIL RUA

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