ENEA: 168 assunzioni nel 2017 rispetto alle 96 già previste dal CdA. Un’occasione da non perdere per dare soluzione al precariato
Purtroppo non è stato presentato il piano di fabbisogno che riguarda tutto il personale. Si insiste a moltiplicare il lavoro parasubordinato senza diritti.
Siamo convocati oggi, 7 marzo 2017, “sul piano di fabbisogno del personale”. La FLC CGIL aveva inviato, come è noto, una richiesta di documentazione con diffida motivata. Sono arrivate in tempo utile alcune tabelle su aspetti sicuramente interessanti, ma che riguardano soltanto le assunzioni previste nel 2017-2019, più che l’O.d.g. previsto.
L’art. 7 del DL 218/2016 è chiaro in proposito:
Piani triennali di attività
1. Gli Enti, nell'ambito della loro autonomia, .... adottano un Piano Triennale di Attività, aggiornato annualmente, con il quale determinano anche la consistenza e le variazioni dell'organico e del piano di fabbisogno del personale.
2. Il Piano Triennale di Attività è approvato dal Ministero vigilante entro sessanta giorni dalla ricezione …
Quanto consegnato, tuttavia, sicuramente contiene novità che vanno incontro ai precedenti impegni assunti sul precariato interno. Come già segnalato il piano triennale e annuale di assunzioni si basa sul piano di attività triennale complessivo, che invece viene tenuto riservato, in un quadro di gestionale in cui prevale ormai l’opacità. In questo senso non si ha conoscenza alcuna delle prospettive di avanzamenti di carriera attesi (si ricorda in proposito che in ENEA si è voluto, unico caso negli EPR, con contrarietà delle organizzazioni sindacali, mantenere nel Fondo dei Lavoratori le competenze economiche delle progressioni, e non già portate nel bilancio come gli EPR, e di questo va tenuto conto, come da specifiche circolari della FP, come avvenuto già con parte delle indennità di responsabilità che in modo anomalo si sono volute parzialmente mantenere nel fondo dei lavoratori). Nulla sappiamo quindi nemmeno delle prospettive volte ad assicurare cambiamenti di profilo sia in orizzontale, articolo 52 (previsto anche nel contratto integrativo), che in verticale, per le opportunità da considerare nello specifico ENEA a quanto ipotizzato nel contratto nell’articolo 23.
Comunque nella criticità sule relazioni, non intendiamo sottovalutare aspetti di novità positiva che ci attende dall’incontro di oggi. Siamo interessati su queste cifre ad entrare nel dettaglio per far si che esse si tramutano in efficaci risposte per rendere stabili le professionalità interne consolidate nelle attività programmatiche.
Vi è un piano di assunzioni di oltre 575 assunzioni nel triennio, ma che al netto di cessazioni previste (non forniti dettagli) di 323, incrementano di 252 l’organico attuale dell’ENEA, arrivando a 2.753 a fine 2019. Sicuramente un passo in avanti rispetto alla decisione del Cda del 21 dicembre, sostanzialmente di crescita zero, riportata anche nella proiezione della nuova polizza all’interno dell’accordo Benefici Assistenziali, che limitava in modo anacronistico le assunzioni al solo turnover (abolito negli EPR!), cioè a sole 96 assunzioni, risparmiando in questo modo altri 5 milioni di euro dalle spese complessive di personale, da 175 a 170 milioni. Ovviamente oggi non si è potuti ignorare il Decreto Madia, che anche se non è ancora legge, essendo in consultazione istituzionale nei prossimi 90gg, contiene novità che incideranno nella linea sostanzialmente antiprecariato sostenuta fin qui dall’ENEA. Tuttavia siamo ben lontani da quanto lo stesso Cda nel maggio corso, ed era stato l’impegno anche della vice ministra Bellanova, aveva ipotizzato per il recupero dei livelli occupazionali previsti dall’ENEA ancora nel 2013, quindi oltre le 2.900 unità. Segno quindi che se non si è in crisi, si è tuttavia al di sotto, 10%, di quel rilancio sperato. Tuttavia un ringiovanimento di un sesto del personale è comunque utile nell’ente che gode dell’età media più alta tra gli EPR.
Ovviamente occorre segnalare che nelle assunzioni 2017 la priorità va a quanto sottoscritto nell’accordo del 14 novembre scorso, laddove si afferma l’impegno “per una valutazione congiunta volta a consentire il mantenimento delle competenze formate nell’ambito delle attività dai rapporti di lavoro flessibile in essere nell’agenzia”; all’interno di questo impegno si segnalava, altresì’, l’impegno sia ad assicurare le previste riserve sia l’apprezzamento delle “esperienze pregresse maturate in ENEA” (quindi anche A/R).
Ci sono quindi i numeri per dare soluzioni concrete già nelle programmazioni 2017 a gran parte del precariato interno: esso è costituito attualmente da 98 TD, 45 assegni di ricerca, in più vi è un contingente di personale già precario che alcuni dipartimenti hanno voluto non privarsi ricorrendo a forme di esternalizzazioni. Ci auguriamo che i responsabili riconoscano questo dato presente nelle loro unità per darne dignitosa soluzione. Ovviamente se parliamo di mantenere competenze “formate nell’ambito delle attività assicurate dai rapporti di lavoro flessibile in essere” significa ipotizzare, come del resto fa il CNR, non già generici concorsoni ma una molteplicità concorsuale finalizzata a quei profili che rispecchiano le “attività programmatiche di riferimento”. D’altra parte, il numero di 168 assunzioni evidenzia una riserva potenziale consistente per i TD. Ovviamente vi sarà l’utilità anche di ricorrere a graduatorie passate, se ne ravvedono posizioni utili ad evitare procedure concorsuali.
Ricordiamo che il DL Madia è in consultazione e non esigibile al momento formalmente. Esso contiene la proroga per i TD che con 3 anni dal 2018 saranno stabilizzati nell’ambito del piano triennale. Quindi finirà lo stillicidio vessatorio delle proroghe e delle modalità penalizzanti in cui l’attuale vertice, come il precedente, ha inteso considerare questa fascia importante per il futuro dell’ente. Il Decreto Madia rappresenta anche una svolta, anche se al momento insufficiente (la FLC CGIL chiede emendamenti in proposito), per i parasubordinati: dal 2018 riserva del 50% per chi tre anni e ricorso a queste forme paracontrattuali solo in casi eccezionali e non ordinari, casi che dovranno essere motivati. Che l’Enea programmi addirittura sin da oggi di triplicare nel 2019 gli assegni va apertamente contro lo spirito di quanto il governo si appresta a varare. Si dimostra ancora una volta l’attitudine che si ha nel vertice ENEA verso chi lavora e verso le nuove generazioni.