Enti di Ricerca verso lo sciopero generale del 12 dicembre, per la stabilizzazione e per il contratto
Stabilizzare i precari, fare ripartire la contrattazione e i CCNL, estendere la rappresentanza.
In questi giorni, mentre la Camera ha ratificato il Jobs Act, ovvero il provvedimento di controriforma del mercato del lavoro contro cui la CGIL continua a mobilitarsi a partire dallo sciopero generale del 12 dicembre, sono emerse alcune novità importanti per i diritti dei precari pubblici, che riguardano anche i settori della conoscenza: scuola, università, ricerca, alta formazione artistica e musicale. Si tratta del diritto alla assunzione e del riconoscimento della possibilità di voto attivo e passivo alle elezioni Rsu.
La Corte di Giustizia Europea ha infatti emesso una attesissima sentenza, accompagnata da un comunicato stampa, molto chiara: i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato.
L’esito di questo percorso vertenziale organizzato dalla FLC CGIL, pur riguardando i precari della scuola, costituisce un precedente per tutti i precari pubblici.
La FLC CGIL, con una diffida inviata nel maggio scorso, aveva avvertito il Governo spiegando in modo articolato la condizione di grave inadempienza in materia di precariato nella pubblica amministrazione, che è poi il merito di quanto era stato posto all’attenzione della Corte di Giustizia europea, anticipando che la sentenza in questione avrebbe avuto una valenza generale.
Nella lettera al presidente del consiglio Matteo Renzi e alle ministre Giannini e Madia, la FLC CGIL avanzava una proposta di stabilizzazione di tutti i precari, unica soluzione possibile nell’interesse dei lavoratori e della stessa Pubblica Amministrazione.
E’ questo l’obiettivo che intendiamo rivendicare con forza, con lo sciopero generale!
Il 28 novembre 2014 si è siglato fra ARAN e organizzazioni sindacali un Accordo Collettivo Quadro contenente modifiche al regolamento elettorale per le prossime elezioni RSU, che si terranno il 3, 4 e 5 marzo 2015. La richiesta della FLC CGIL è stata finalmente accolta dalla controparte e quindi per la prima volta sarà esteso l’elettorato attivo e passivo ai lavoratori con contratto a tempo determinato: voteranno tutti i TD in servizio alla data delle elezione, mentre saranno eleggibili solo coloro che alla data delle elezioni avranno un contratto di durati di almeno 12 mesi.
Per gli enti di ricerca e l’Università si tratta di una novità fondamentale. In questo ha pesato la necessità di equiparare i diritti dei lavoratori con contratto a termine ai lavoratori a tempo indeterminato che la sentenza sancisce definitivamente. Per noi è una grande soddisfazione ma permane per il perpetrarsi dell’esclusione di tutti i parasubordinati dal diritto di voto. Il vincolo giuridico rappresentato dalla esclusione di queste tipologie dalla contrattazione e quindi dalla misurazione della rappresentatività era insuperabile sotto il profilo regolamentare. Noi organizzeremo come sempre le elezioni parallele per parasubordinati e assegnisti di ricerca impegnandoci ad inserirli in tutte le nostre delegazioni. La nostra richiesta rimane un unico canale di reclutamento a tempo determinato e il superamento delle forme di lavoro parasubordinato, che mascherano da sempre il lavoro subordinato.
Si tratta comunque di importanti avanzamenti verso la stabilizzazione e per il diritto di voto a chi è precario, sono una tappa del un lungo lavoro della FLC e della CGIL per mettere al centro dell’agenda del Paese i lavoro e con esso i diritti dei precari, anche nei settori della conoscenza. In questa luce abbiamo promosso con grande successo anche le vertenze per il riconoscimento dell’anzianità maturata a tempo determinato, perché la precarietà non può continuare ad essere un moltiplicatore di ingiustizie e diritti negati.
Negli Enti di Ricerca, è arrivato il momento di una stabilizzazione generalizzata dei precari. In tutti gli enti in questi mesi ed anni abbiamo proposto e sottoscritto accordi per proroghe pluriennali, riuscendo a contenere i licenziamenti e il progressivo declino del sistema della ricerca pubblica, già colpita da di anni di accorpamenti, tagli ai bilanci e alle piante organiche, blocco del turn over e impossibilità di assumere, mancanza di una visione strategica sul suo ruolo. Ma le proroghe ovviamente non bastano, è arrivato ora il tempo dell’immissione in ruolo di tutti i precari. Il governo deve capire che non esiste solo il precariato della scuola e deve comprendere che la stabilizzazione dei precari è un interesse generale e primario del sistema Ricerca, oltre ad essere in linea con quanto “ci chiede l’Europa”.
Dentro questi obiettivi, per i diritti di tutti e tutte, per il contratto, per la stabilizzazione dei precari, la FLC e la CGIL invitano tutti i lavoratori degli enti di ricerca ad aderire allo sciopero generale del 12 dicembre. Vai al volantino dello sciopero.