La FLC CGIL chiede al Governo il riconoscimento dei diritti e la stabilizzazione del personale precario
Inviato al Governo un dossier per denunciare le gravi inadempienze dell’Italia rispetto alla normativa UE.
La FLC CGIL, con una nota predisposta dal proprio Ufficio Giuridico, ha denunciato al Governo in modo ampio e dettagliato la situazione di gravissimo inadempimento dello Stato italiano rispetto alla normativa europea in materia di precariato nella pubblica amministrazione (specie nei settori scuola, università, ricerca e afam) come copiosamente dimostrano le tante procedure di infrazione avviate dall’Unione europea e le pronunce della Corte di Giustizia Europea.
Di questo stato di inadempienza sono fortemente responsabili le amministrazioni pubbliche che reiterano illegittimamente all’infinito i contratti a termine ai lavoratori andando a coprire carenze strutturali di organico nonostante questi stessi lavoratori siano in massima parte vincitori di concorso o di legittime procedure selettive. Rispetto a questi abusi, a seguito dei ricorsi avviati dalla FLC CGIL, sono già numerose le censure espresse da parte dei diversi tribunali e perfino la Corte Costituzionale ha deciso di rimettere la questione alla Corte di Giustizia Europea che a breve si esprimerà in proposito.
La questione del precariato ha una rilevanza non solo sul piano giuridico ma anche su quello politico per l’intero paese. Infatti gli effetti negativi che la situazione di precarietà determina sulle condizioni esistenziali delle persone coinvolte - docenti, ricercatori, tecnici ed amministrativi - si riverbera pesantemente sulla stessa qualità ed efficienza delle attività di formazione e di ricerca prodotte. Poiché la formazione e la ricerca rappresentano un settore nevralgico per lo sviluppo e il benessere del nostro Paese è necessario garantire continuità e stabilità ai lavoratori impegnati in questi settori.
Per tutte queste ragioni la FLC CGIL chiede al Governo di superare l’attuale situazione di precariato nella pubblica amministrazione, adeguandosi alla normativa europea e procedendo celermente alla stabilizzazione di tutto il personale con i requisiti previsti.
Di seguito la lettera inviata dalla FLC CGIL.
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Roma, 27 maggio 2014
Prot. n. 162/2014 DP-stm
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Matteo Renzi
Al Ministro dell’Istruzione, Università e
Ricerca
Stefania Giannini
Al Ministro della Pubblica Amministrazione
Maria Anna Madia
Signor Presidente, Signora Ministra Giannini, Signora Ministra Madia,
con la nota del nostro Ufficio giuridico qui allegata intendiamo richiamare la Vostra attenzione sulla questione del precariato nella pubblica amministrazione e, in particolare, nei settori Scuola, Università, Afam e Ricerca. Una questione che, dati i numeri, ha un peso e una valenza sociale non indifferente sia sulla vita delle persone - docenti, ricercatori, tecnici e amministrativi - sia sulla qualità della didattica e della ricerca. Continuità e stabilità dell’insegnamento, della ricerca e dei servizi sono questioni nevralgiche per lo sviluppo del nostro Paese e per la formazione delle future generazioni. Le istituzioni pubbliche della conoscenza non possono più essere una enclave di precariato come è avvenuto finora per colpa di chi ha operato secondo la logica dei tagli lineari. Un esempio per tutti: in Italia negli enti di ricerca lavorano 12 mila tempi determinati su 18 mila dipendenti stabili.
Questa circostanza comporta il fatto che molti dei contratti a tempo determinato nei settori pubblici, e in particolare nella scuola e nella ricerca, anziché coprire esigenze temporanee come prevede la legge vadano a coprire carenze strutturali di organico nonostante la maggior parte di questi lavoratori siano vincitori di concorso e di procedure selettive banditi nel rispetto dell’art. 97 della Costituzione.
Ma, le ricadute di questa situazione anomala sono anche di natura giuridica. Ricordiamo infatti le procedure di infrazione attivate dalla UE contro il governo italiano e le pronunce della Corte costituzionale nei confronti delle amministrazioni pubbliche che reiterino, illegittimamente, contratti a termine. Ora, la normativa italiana in materia, frutto di continui interventi modificativi e integrativi, genera non poca confusione e tante contraddizioni. Ebbene, come la FLC CGIL dimostra nella nota allegata, riteniamo che vadano abrogate le norme contenute nel D.L. 101/2013 (convertito in legge 30/10/2013, n. 125) e vada modificato il Dlgs 165/2001 per rendere il quadro normativo coerente con il Dlgs 368/2001.
Non ci sfugge l’importanza di alcuni recenti provvedimenti come il piano di stabilizzazione per coprire tutti i posti liberi nella scuola (DL 104/2013), ma non va nella direzione giusta il rinvio a una sessione negoziale per far pagare ai futuri stabilizzandi, con un taglio dello stipendio, il prezzo della loro stabilizzazione. Riteniamo che l’attuale governo debba fare di più se vuole dare serenità alle famiglie e ai lavoratori. Facciamo solo alcuni esempi per dare concretezza alle nostre richieste: attuare leggi già vigenti (es. istituzione organico funzionale nella scuola), superare i vincoli esistenti per il reclutamento nell’università e nella ricerca, applicare i contratti nazionali di università e ricerca laddove prevedono percorsi di stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, garantire uguale trattamento economico basato sulla parità della prestazione e non, come avviene ora, in ragione della tipologia del contratto (tempo determinato/tempo indeterminato).
Naturalmente l'Organizzazione sindacale che rappresento è disponibile a un confronto utile per semplificare questa materia e trovare soluzioni efficaci nell’interesse dei lavoratori e della stessa pubblica amministrazione che, spesso soccombente nei giudizi, è costretta a pagare pesanti spese e risarcimenti. Concludo sottolineando che la stabilizzazione di gran parte dei precari nei settori della conoscenza sarebbe praticamente a costo zero, come abbiamo dimostrato in diverse occasioni e, da ultimo, con la presentazione di un dossier sulla scuola consegnato alla Ministra Giannini nell’incontro del 23 aprile scorso.
In attesa di ricevere una convocazione da parte delle SS.LL, l’occasione ci è gradita per porgere cordiali saluti e per augurare un buon lavoro.
Il Segretario generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo