Finanziaria 2003: volantino SNUR-CGIL-UILPA-U.R. su presidio-manifestazione del 10 dicembre
Il 9 dicembre p.v. inizierà la discussione al Senato della legge finanziaria 2003 passata alla Camera dei Deputati
SNUR CGIL - UILPA - UR
FINANZIARIA 2003
Una Legge che favorisce il DECLINO del Paese!
Il 9 dicembre p.v. inizierà la discussione al Senato della legge finanziaria 2003 passata alla Camera dei Deputati
La riduzione dei finanziamenti alle Università, agli Enti di ricerca e ai Conservatori e alle Accademie è in netto contrasto con le scelte degli altri paesi europei e di USA e Giappone che stanziano forti investimenti pubblici in Ricerca, Sviluppo e Formazione; infatti l’Italia spende (in rapporto al PIL) la metà degli altri grandi paesi europei in Sviluppo ed Innovazione e circa un terzo rispetto ad USA e Giappone.
Il Governo non ha accettato, nonostante le promesse, le richieste di modifica alla legge finanziaria presentate dai sindacati di categoria e confederali e dalla comunità scientifica.
La legge finanziaria prevede:
TAGLI AD UNIVERSITA’ ED EPR: il taglio dei fondi, in alcuni casi, è tale da mettere in discussione non più soltanto la ricerca e la didattica, ma la capacità di coprire le spese correnti e gli stipendi. Tagli del 2,57% alle Università, dell’1,60% alla Ricerca, del 15,59% alla Ricerca Sanitaria, del 17,19% all’ENEA, del 5,56% all’ISTAT, del 5,52% all’ISS, manca completamente il finanziamento ordinario dell’ISFOL e quello del Ministero Infrastrutture e Trasporti all’INSEAN.
RIDUZIONE DELL’AUTONOMIA DI ENTI ED ATENEI: attraverso l’obbligo di utilizzare le convenzioni della Consip SpA per l’acquisto di beni e servizi. Inoltre costringono università ed Epr a sottoporre annualmente i dati di fabbisogno del personale al Dipartimento della F.P. riducendo così l’autonomia programmatoria dei piani triennali.
ATTACCO ALLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA NEGLI ENTI: attraverso l’obbligo agli EPR di inviare i contratti integrativi al Dipartimento della F.P. che ne accerterà congiuntamente al Ministero del Tesoro la compatibilità economica.
BLOCCO DELLE ASSUNZIONI E RIDETERMINAZIONE DEGLI ORGANICI: questa volta il blocco riguarderà anche i docenti e ricercatori universitari. La rideterminazione degli organici basata sul duplice vincolo dell’invarianza dei posti e della spesa bloccherà di fatto ogni opportunità di sviluppo professionale, per una alta qualifica sarà necessario sopprimerne due basse e viceversa.
ULTERIORE PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO: attraverso il limite del 90% della spesa media nel triennio 99/01 per i contratti di lavoro a tempo determinato e per le collaborazioni coordinate e continuative. Questo costringerà le Amministrazioni ad utilizzare più co.co.co. (abbassandone il compenso annuo) che tempi determinati, in quanto i primi non regolati dai tabellari previsti nei CCNL.
PRIVATIZZAZIONI: attraverso la feroce riproposizione dell’art. 28 "Soppressione e trasformazione degli Enti pubblici" della finanziaria 2002. Non sarà più necessario individuare formalmente l’istituzione da sopprimere, ma la soppressione sarà automatica qualora non verrà esplicitamente menzionata l’istituzione da salvare.
Il Governo sembra ignorare che solo una ricerca di base pubblica può produrre quelle applicazioni indispensabili al benessere collettivo ed al progresso quali la prevenzione delle malattie, la tutela del territorio, il risparmio energetico e delle altre risorse ambientali, l’indagine storica, economica e sociale, etc. e che solo una cultura diffusa migliora gli individui e la società.
Da sempre l’Italia spende poco in ricerca e i finanziamenti privati sono sempre sotto la soglia dei paesi cosiddetti "sviluppati". E' miope una politica che delega al privato il compito di innalzare la spesa italiana in sviluppo e innovazione, come dimostrano anche gli Stati Uniti dove i grandi distretti industriali dell’ultimo decennio sono nati al ridosso di grandi poli universitari e scientifici pubblici.
E' inaccettabile che i tagli al finanziamento delle Università debbano gravare sugli studenti che vedranno aumentare le già cospicue tasse di iscrizione a fronte di servizi sempre più carenti.
Oggi negli enti pubblici di ricerca e nelle università circa un lavoratore su due e’ precario: contrattisti, tempi determinati, lavoratori interinali, Collaboratori Coordinati e Continuativi, collaboratori occasionali, figure formalmente studentesche, ma in realtà parte integrante dell’equipe (borsisti, dottorandi, etc.), tutti spesso pagati (mal pagati e ricattati) su fondi ordinari di enti ed atenei e non su progetti straordinari. L’introduzione di fondazioni e società private aggraverà ulteriormente la situazione.
Questa organizzazione del lavoro, non solo nega diritti ai lavoratori precari, ma indebolisce anche i diritti e le capacità rivendicative dei lavoratori e delle lavoratrici a tempo indeterminato
Lo SNUR CGIL e la UILPA-UR invitano tutte le lavoratrici ed i lavoratori e gli studenti ad una forte
MOBILITAZIONE
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Contro questa Finanziaria
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Contro la privatizzazione del Sapere e della Cultura
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Contro la precarizzazione del lavoro
UN PRESIDIO A SOSTEGNO
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Di un Paese che sappia competere sulla qualità e la conoscenza
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Dell' autonomia e della libertà di ricerca e didattica
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Dei Diritti dei lavoratori
Il giorno 10/12/2002
Davanti al Senato
Dalle ore 10.00 alle ore 12.00