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Il Governo propone di accorpare APAT, ICRAM e INFS

La proposta di accorpamento è contenuta in un emendamento al decreto sull'emergenza rifiuti. La FLC esprime contrarietà ferma sia sul metodo sia sul merito e chiede che siano ascoltate le Organizzazioni sindacali.

11/06/2008
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Alla Camera dei Deputati è in corso la discussione sul DL Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.

CGIL, CISL e UIL esprimono in un comunicato notevoli riserve su varie parti importanti del decreto.

In questo ambito è stato presentato da parte del Governo un emendamento che istituisce sotto la vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, l'Istituto di ricerca per la protezione ambientale (IRPA).

Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto, all'IRPA sono trasferite le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie strumentali e di personale, dell’APAT, dell’ICRAM e dell’INFS, che vengono contestualmente soppressi. Il Governo nomina un commissario per l’IRPA in attesa della definizione tramite un decreto ministeriale degli organi di amministrazione e controllo, della sede, delle modalità di costituzione e di funzionamento, delle procedure per la definizione e l'attuazione dei programmi per l'assunzione e l'utilizzo del personale, nonché per l'erogazione delle risorse.

L’unica motivazione addotta riguarda gli obiettivi di funzionalità, efficienza ed economicità.

La FLC condivide ovviamente tali obiettivi, ma esprime una ferma contrarietà sul metodo e sul merito dell’iniziativa.

E’ in atto la conversione in legge di un decreto che riguarda l’emergenza rifiuti in Campania e che, per questo motivo, riveste carattere di urgenza. Non capiamo invece quale sia l’urgenza di un provvedimento che accorpa tre istituzioni di ricerca.

Nell’ipotesi di voler operare un accorpamento con un distinto provvedimento, tale accorpamento non può non essere preceduto da un’attenta analisi della situazione dei tre enti sia dal punto di vista delle loro caratteristiche sia da quello dei risultati prodotti nell’ultimo periodo. Inoltre la scelta di accorpamento deve vedere un coinvolgimento del personale che ne costituisce la risorsa principale e delle OO.SS. titolate a rappresentare il personale. I tempi previsti dall’emendamento non potrebbero permettere tutto ciò.

Il Paese ha sicuramente bisogno di uno o più enti di ricerca autorevoli ed autonomi nel settore dell’ambiente. ICRAM e INFS sono sicuramente, anche se piccoli e quindi operanti in grandi difficoltà per la carenza cronica delle risorse,due enti di ricerca. APAT si era avviato a passare da agenzia, braccio operativo del ministero,a ente di ricerca.

Non cogliamo nell’emendamento proposto e nelle posizioni che a livello politico vengono espresse (si veda ad esempio la contrarietà del Governo sull’altro emendamento presentato che riguardava un nuovo statuto dell’APAT) chiarezza su quale livello di autonomia debba essere garantito all’ IRPA.

Senza autonomia non esiste ricerca e senza ricerca nel settore ambientale lo stesso Governo non potrà godere di un supporto autorevole e navigherà a vista o sarà sottomesso alle lobbies più svariate e forti presenti nel paese.

E in tutto questo oltre all’ambiente italiano ci rimetteranno i lavoratori dei tre enti che pure hanno dimostrato in mezzo a notevoli difficoltà grande professionalità a partire dai tanti precari che da anni operano in APAT, ICRAM e INFS.

Roma, 11 giugno 2008

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