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INAPP: Il re è morto, lunga vita al re

Comunicato unitario sulla riunione di trattativa del 21 novembre 2019.

22/11/2019
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FUORI DAL MONDO, le regole per l’INAPP sono alla carta! Basta l’INTENZIONE perché … “come sono buoni loro” non lo è nessuno. Buone le notizie sulle stabilizzazioni. In fondo “basta la parola”, o “a Fra’ che te serve?” e via di questo passo, … e si possono scantonare le gravi difficolta della rottura di un tavolo di trattativa sindacale, nonché aggirare le norme di legge e contrattuali. Come in una porta girevole, si inverte il giro e si procede comunque!

Come è noto, a seguito della rottura del tavolo avvenuta nell’ultima riunione di trattativa del 4 novembre 2019 u.s., in cui l’amministrazione ritirava la propria delegazione e nella quale si rendeva palese l’impossibilità di un avanzamento sull’ipotesi di accordo siglata per gli anni 2017, 2018, 2019 a cui era mancata l’asseverazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, l’amministrazione comunicava in maniera informale ai lavoratori e alle Organizzazioni Sindacali l’intenzione di procedere con un atto unilaterale ai sensi dell’art. 7 comma 7. A quel punto le Organizzazioni Sindacali FLC CGIL FSUR CISL Fed UIL Scuola RUA rappresentavano la gravità e l’inusualità di una scelta di questo tipo, e suggerivano di desistere dall’intento con una nota a firma dei tre segretari generali di categoria e con il sit-in di protesta tenutosi l’8 novembre davanti alla sede dell’INAPP.

Ciò nonostante l’INAPP ha mantenuto la propria posizione sull’atto unilaterale ed è passata a fare la valutazione di tutto il personale, in maniera del tutto arbitraria sui ricercatori e tecnologi e molto discutibile per i tecnici e ammnistrativi, ai quali è stata riservata pure una “schedina”. Si badi bene, stiamo parlando di valutazioni ex-post su anni per i quali nessuno aveva mai dato obiettivi da raggiungere o indicazioni di nessun tipo in merito agli strumenti valutativi che sarebbero stati adottati. Tutto molto artefatto, contrario alle regole del buon senso e senza atti formali a cui fare riferimento, o almeno a noi non sono stati resi noti, e a procedure concordate.

Ieri, nella riunione convocata per riprendere le trattative sull’accessorio, l’amministrazione riproponeva al tavolo lo stesso testo sottoposto già alle organizzazioni sindacali il 4.11.2019. Alla domanda delle organizzazioni sindacali su quali ATTI FORMALI fossero stati prodotti per sostanziare la procedura di atto unilaterale ai sensi dell’art 7. c.7, si è scoperto l’arcano:

  • Non è stato prodotto alcun atto formale dall’INAPP che, basandosi solo sulla sua INTENZIONE, ha provveduto ad inviare un testo via mail (di cui abbiamo chiesto l’acquisizione) al collegio dei revisori – lo stesso ri-proposto ieri – e sulla base di questo invio ha ritenuto di poter procedere con l’atto unilaterale, considerando esaurite le procedure di certificazione previste dalla legge e dai contratti;
  • Pertanto si procederà all’erogazione dello IOS come da prassi, perché, dicono (la delegazione), la “valutazione” sarebbe andata bene, e si procederà all’erogazione dell’80%, anche qui come da prassi, del fondino ai tecnici e amministrativi.

Insomma, come dire, le gravi difficoltà della rottura di un tavolo di trattativa e gli adempimenti per un atto unilaterale si sarebbero risolti, come per l’uovo di Colombo, in una insospettata semplificazione. Con una soluzione da azzecagarbugli tutto si sarebbe risolto, senza bisogno di alcun atto formale, né di nessuna asseverazione che pure avrebbe dovuto esserci anche nel caso dell’Atto Unilaterale. In buona sostanza procedure alla carta: se si fosse trattato di un accordo avemmo dovuto attendere le forche caudine della certificazione degli organi vigilanti, mentre per l’atto unilaterale basterebbe un’intenzione. Questa è la morale! Un modo di procedere molto discutibile e che soprattutto conferma che, come abbiamo sempre sostenuto, se l’amministrazione avesse voluto, avrebbe potuto tranquillamente proseguire come da prassi con le regole in essere, valendo il principio dell’ultrattività dei Contratti Collettivi Integrativi in vigore, fino alla stipula del nuovo accordo.

La morale? Il re è morto, lunga vita al re!

L’amministrazione è riuscita comunque ad erogare il salario accessorio nelle formule consuete, rivendicando per questo meriti speciali di fantozziana memoria. Noi prendiamo atto di quanto accaduto, ma restiamo convinti delle nostre posizioni. L’Atto Unilaterale non può essere un “gioco”, o è un atto di amministrazione ben preciso, o non può essere adottato sulla base della semplice intenzione, se così fosse saremmo in presenza di uno stravolgimento delle regole che ci siamo dati in sede di rinnovi contrattuali e delle norme civilistiche sul diritto del lavoro. Verificheremo la questione in sede ARAN, di Dipartimento della Funzione Pubblica e giudiziaria. Certo l’INAPP resta responsabile di:

  1. Aver adottato un atto unilaterale in assenza, almeno a quanto abbiamo potuto apprendere, di atti formali necessari a giustificarne la ragione. Di questo dovrà rendere conto fra gli altri all’Osservatorio di cui al comma 12 dell’art 7 del CCNL Istruzione & Ricerca del 19.04.2018;
  2. Aver dato corso al merito dell’atto unilaterale in assenza delle procedure di asseverazione necessarie a renderlo esigibile (o almeno a noi non risulta vi siano state);
  3. Una pratica sistematica di disintermediazione della funzione sociale riconosciuta alle rappresentanze sindacali, che finisce per generare atteggiamenti non sempre rispettosi nei confronti del personale dando vita a situazioni evidenti di malcontento e malessere.

Infine, in apertura di riunione le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto alla delegazione quando si sarebbe proceduto con la terza fase di stabilizzazione dei lavoratori precari ancora in essere con contratto a td (gli ultimi 40). Il Presidente ha comunicato che è stato appena adottata la determina del DG con cui si dà mandato alla stabilizzazione, a far data dal I° gennaio 2020, dei contratti a td in essere, così come avvenuto per il resto dei precari interessati dall’applicazione del comma 1 della Madia. Presumibilmente i contratti di lavoro saranno sottoposti alla firma negli ultimi giorni dell’anno.

Abbiamo espresso le nostre più vive felicitazioni per la notizia appresa che mette la parola fine ad una pluriennale, anzi ultradecennale storia di precariato nella pubblica amministrazione, dell’ISFOL prima e dell’INAPP poi. Anche se si sarebbe potuto completare il processo in tempi diversi, come abbiamo sostenuto, dobbiamo dare atto all’amministrazione che su questo ha saputo mantenere l’impegno e ha portato a casa il risultato finale.

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