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INFN: l’ente non prende nessun impegno per i precari e non viene sottoscritto il contratto integrativo 2015

Nei prossimi giorni ci incontreremo con gli altri sindacati per decidere quali iniziative intraprendere.

09/02/2017
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Il 6 febbraio 2017 si è tenuto un incontro di trattativa tra l'amministrazione dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e i sindacati su:

  • Precariato
  • Contratto integrativo IV-VIII 2015
  • Contratto integrativo I-III 2014-2016

L'incontro ha evidenziato la poca attenzione che la delegazione trattante ha per il personale.

Gli argomenti trattati quali, contratto integrativo 2015 per tecnici e amministrativi, integrativo dal 2014 al 2016 per ricercatori e tecnologi e quanto emerso dalla riunione dei direttori del 25 gennaio scorso, ci restituisce un atteggiamento dell'INFN che non vuole avere un confronto con i sindacati, ma decisioni calate dall'alto che, di fatto, blindano la discussione anche all'interno del direttivo.

Per punti analizziamo i diversi argomenti per rendere partecipe il personale su quanto stia avvenendo nel nostro ente.

Precariato

La situazione che si sta delineando è estremamente grave per tutto il personale precario. Il messaggio che sta passando è quello di considerare il lavoro precario una merce: fino a quando mi servi ti utilizzo, appena non mi servi più ti butto via, come merce inutile. Questo è inaccettabile, si torna indietro di duecento anni e il personale deve prenderne coscienza e opporsi a questo modo di operare.

La nostra posizione in merito è estremamente chiara: si deve considerare la situazione attuale (abbiamo riportato nel precedente comunicato i numeri del precariato) partendo dalle anzianità che ogni precario ha alle sue spalle e fare un piano di assunzioni che garantisca queste persone.  Non accettiamo più che si frammenti il personale distinguendolo tra fondi interni e fondi esterni, oppure tra tecnici e amministrativi, o tra tecnologi e ricercatori. Quel che conta è da quanti anni si lavora nell'Ente, per l'Ente.

In questi giorni l'INFN sta iniziando a NON rinnovare i contratti ai ricercatori che non hanno superato il concorso straordinario, senza neanche uno scivolo d'uscita adeguato. Domani toccherà ai tecnologi che non seguono determinate linee di ricerca e dopodomani ai tecnici e amministrativi che non sono su fondi interni? Un massacro generazionale che non rispecchia le capacità assunzionali dell'Ente.

Chiediamo esplicitamente che si arrivi ad un protocollo d'intesa in cui l'Ente si impegna a riservare dei posti al personale precario; organizzeremo delle assemblee (utilizzando anche la videoconferenza) con il personale precario per raccogliere le testimonianze dalle varie sedi e organizzare le legittime rivendicazioni.

L'Ente ha estremo bisogno di proseguire l'attività di ricerca potendo contare sul personale che oggi è a tempo determinato, ma ha anche l'obbligo morale di riconoscere ai precari il lavoro svolto e un futuro adeguato. Non essendoci più il paravento della normativa che impediva le assunzioni, l'INFN non ha più giustificazioni per non fare un'operazione di messa in sicurezza del personale. Il personale oggi sa che si gioca la partita decisiva per il proprio futuro e deve impegnarsi per rivendicarlo. Non possono essere poche riunioni ristrette (senza report) a decidere le sorti di centinaia di persone. Il presidente si era impegnato a discutere il prossimo piano triennale con i sindacati: bene! Tenga fede all'impegno e si apra subito il confronto.

Contratto integrativo IV-VIII 2015

C'è l'ennesima battuta di arresto per la sottoscrizione di questo contratto integrativo. Dopo la risposta del MEF, che non accetta il pagamento di voci stabili nel futuro (indennità di ente mensile, progressioni orizzontali) con i proventi dei fondi esterni, abbiamo unitariamente proposto che l'aumento dell'indennità d'ente mensile (IEM) fosse pagata con le risorse stabili del fondo e tutte le altre indennità, gli straordinari e i turni con i fondi esterni. L'INFN non vuole dare seguito a questa proposta  se non dopo un ulteriore nulla osta da parte del MEF.

Registriamo due aspetti estremamente negativi: 1) l'atteggiamento dilatorio per la sottoscrizione del cci 2015, in cui è sempre più chiara la volontà di erogare l'aumento del fondo come produttività, invece di aumentare la IEM; 2) l'assoluta incapacità/volontà di assumersi delle responsabilità, demandando sempre ai funzionari del Ministero le decisioni, per cui la dirigenza invece di trovare soluzioni interne (quando si tratta di personale) chiede al MEF, sapendo di trovare un valido alleato per contrastare le richieste del personale.

Per noi il contratto rimane quello siglato con l'ipotesi di accordo: aumento della IEM a partire dal 2015 in poi. Se questo non sarà accettato e si proporranno altre soluzioni, la discussione avrà grosse difficoltà ad andare avanti, anche il 2016 e 2017 vedranno l'ennesimo ritardo e si dovrà ridiscutere degli stanziamenti per il fondo integrativo per questi due anni.

Contratto integrativo I-III 2014-2016

La proposta dell'INFN è quella di tagliare 287 K€ all'anno rispetto al 2013, a fronte di una richiesta da parte dei sindacati di incrementare il fondo per poter aumentare le retribuzioni (i ricercatori e tecnologi hanno l'indennità di oneri specifici più bassa rispetto ai colleghi degli altri enti di ricerca) e stanziare dei fondi per turni, reperibilità e indennità amministrative (ex. Art 22 del dpr 171/91).

Per ora le posizioni dell'Ente e quelle dei sindacati non convergono, ci sentiamo ripetere quanto stia a cuore il personale al management, ma per ora i fatti non sono consequenziali alle parole.

Non abbiamo abbandonato il tavolo per rispetto del personale che attendeva delle risposte da parte della delegazione trattante. Abbiamo atteso in vano, perché risposte non ce ne sono state.

Ci troviamo davanti ad un Ente che non vuole la trattativa. Mescola problemi eterogenei, creando confusione e malcontento tra il personale, cercando di contrapporre gli uni agli altri sui vari argomenti.

Nei prossimi giorni ci incontreremo con gli altri sindacati per decidere quali iniziative intraprendere e terremo informato il personale.

Altre notizie da:

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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