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INFN: trattativa ancora bloccata sulle stabilizzazioni e interlocutoria sull’applicazione dell’articolo 54

Il resoconto dell’incontro di contrattazione del 31 gennaio 2019.

01/02/2019
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Molti i punti all’ordine del giorno della riunione, anche perché tante sono le questioni irrisolte che si trascinano da diverso tempo.

Dopo il presidio del 25 gennaio scorso e l’intervento di una delegazione sindacale e dei lavoratori precari ai lavori del Consiglio Direttivo INFN, si è nuovamente affrontata la questione delle stabilizzazioni. La delegazione di parte pubblica si è di fatto rimangiato quanto detto durante l’incontro del 25 gennaio dal presidente Ferroni. Non verranno prorogati, ai sensi della “Madia” i contratti in scadenza ma verranno valutati di volta in volta i singoli casi. Può darsi che il risultato finale sia lo stesso, ma resta la retromarcia inaccettabile dell’Ente che continua sul punto delle stabilizzazioni a fare come se le norme non lo riguardassero. Infatti, anche sull’applicazione della stabilizzazione per i cosiddetti “comma 1 misti” e “comma 2”, non si sono fatti passi avanti. La FLC CGIL ribadisce la richiesta di procedere con le stabilizzazioni e l’Ente si trincera invece dietro la richiesta di ulteriori finanziamenti governativi. Una posizione in realtà tutta “ideologica” per avere le mani completamente libere nelle assunzioni. Sarà necessario quindi mantenere un forte stato di mobilitazione su questo punto, continuando ad incalzare l’Ente e utilizzando tutti gli strumenti a disposizione.

Sull’articolo 54, in particolare sulla costituzione del fondo previsto dall’articolo 90 del nuovo CCNL Istruzione e Ricerca, sono proseguiti i confronti anche informali per una certificazione che consenta il passaggio di progressione di carriera per tutti gli aventi diritto. A metà febbraio ci sarà un nuovo incontro per verificare il punto a cui si è arrivati sull’articolo 54 e per chiudere anche sull’applicazione dell’articolo 53.

L’amministrazione sottoporrà ai dipendenti interessati una proposta di conciliazione stragiudiziale in materia di riconoscimento dell’anzianità pregressa, sulla base del parere ricevuto dall’avvocatura dello stato. Si tratta, come abbiamo già detto, di un’ipotesi che sicuramente non sana tutto il contenzioso, ma, valutando caso per caso, può risolvere alcune situazioni.

Abbiamo chiesto all’Ente di chiarire le sue proposte per il rinnovo del contratto integrativo relativo al 2017 per i livelli IV - VIII e I - III. Per parte nostra siamo pronti con le nostre rivendicazioni. A partire dal prossimo incontro andrà avviata la trattativa specifica in particolare quantificando l’ammontare delle risorse disponibili.

Abbiamo poi chiarito, speriamo definitivamente, alcuni aspetti riguardanti l’applicazione di norme contrattuali. Il personale stabilizzato matura il diritto alle ferie senza alcuna decurtazione, in quanto non si tratta di “nuove assunzioni”, ma di prosecuzione del rapporto. Sempre per il personale stabilizzato non si provvederà, per i motivi di cui sopra, ovvero per la continuità del servizio, all’erogazione della “liquidazione”.

Sino ad aprile, e continuiamo a pensare che questo sia un problema, non saranno ancora applicati integralmente dal sistema informatico, tutte le nuove disposizioni del CCNL. Abbiamo chiesto di completare al più presto le procedure necessarie per l’applicazione corretta delle normative e dei contratti in vigore, avviando sin dalla prossima riunione un esame congiunto di tutti gli istituti non ancora correttamente registrati dal sistema informatico.

Avendo riscontrato anomalie nell’erogazione di alcuni istituti previsti dal CCNI del 2016 (ad esempio sull’indennità per divulgazione scientifica) ne abbiamo chiesto all’amministrazione una verifica che verrà effettuata a breve e di cui daremo conto.

La delegazione di parte pubblica, infine, ci ha informati dell’accoglimento delle istanze presentate dalle lavoratrici e dai lavoratori per poter usufruire dell’istituto del telelavoro. Anche su questo punto, purtroppo, c’è da segnalare come non si sia voluto sottoscrivere un accordo con il sindacato per alzare, come da noi richiesto, la percentuale di posizioni telelavorabili (formalmente ferme al 2%), accogliendole poi però tutte e arrivando quindi ad una percentuale del 3,5%. Sembra che l’idea dell’Ente sia sempre quella di presentarsi paternalisticamente come solutore di problemi, rifuggendo dagli accordi tra le parti, certamente più trasparenti ed esigibili.

La prossima riunione con l’Ente è stata fissata per il primo marzo.

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