INGV: la FLC Cgil scrive al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca
Una dotazione organica sottodimensionata rispetto alle esigenze dell’ente e alle attività che svolge impedisce la stabilizzazione dei precari. Alla loro sorte è legato il futuro dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Dopo mesi di annunci ancora nessuna soluzione per consentire all’ente di stabilizzare i precari indispensabili per il suo funzionamento.
Il segretario generale della FLC scrive al presidente del Consiglio e alla Ministra Gelmini.
Roma, 28 luglio 2009
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Roma, 24 luglio 2009
Prot. n. 263/2009
On. Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna, 370
00187 Roma
On. Mariastella Gelmini
Ministro dell’Istruzione, della
Università e della Ricerca
Ufficio di Gabinetto
Viale Trastevere, 76 a
00153 Roma
Signor Presidente,
Signora Ministro,
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è l’ente che ha come ruolo primario il servizio di sorveglianza sismica e vulcanica del territorio italiano. Come voi ben sapete assieme alla protezione civile svolge un ruolo indispensabile nella prevenzione dei terremoti e nello studio e la sorveglianza dei vulcani attivi italiani e al suo interno operano lavoratori con altissime professionalità che purtroppo sono il larga parte precari. Competenze che hanno permesso di indirizzare l’intervento della Protezione Civile fin dai primi secondi successivi al disastroso terremoto del 6 aprile. Oggi l’istituto è tra i pochi enti di ricerca che non ha potuto stabilizzare il proprio personale a causa delle contraddizioni presenti nell’attuale normativa. L’ente ha, infatti, una dotazione organica che corrisponde alla metà circa della sua reale forza lavoro.
All’INGV è riconosciuta una funzione determinante ed insostituibile nei settori della ricerca e della sorveglianza. E’ indispensabile rilanciare la missione di un Istituto di Ricerca di 1000 dipendenti, garantendo un futuro certo e una prospettiva di crescita scientifica, per poter assicurare una difesa sempre più efficace alle popolazioni esposte a fenomeni naturali estremi quali terremoti ed eruzioni. E’ giunto il momento di mostrare apertamente lo stato di disagio dell’Ente, interessato da un problema di tenuta scientifica ed operativa che coinvolge tutti i dipendenti.
Tre ordini del giorno sono stati approvati alla Camera e al Senato, con l’impegno del Governo ad intraprendere con urgenza tutte le misure necessarie ad assicurare il completamento del processo di stabilizzazione del personale e a garantire all'Istituto stesso la possibilità di avvalersi della prosecuzione dei contratti di lavoro a termine.
Esistono, quindi, le condizioni perché il Governo intervenga sulla questione con uno specifico emendamento in sede di conversione in legge del "decreto anticrisi" oppure che attraverso l’autorizzazione in tempi brevissimi di una soluzione amministrativa che consenta all’ente di adeguare la propria dotazione organica per procedere all’assunzione dei lavoratori precari.
Distinti saluti
Il Segretario generale FLC Cgil
Domenico Pantaleo