INRIM: vogliamo un protocollo, non un resoconto stenografico delle riunioni. Così non va!
Aggiornamento sul confronto riaperto con il Presidente Wiersma dopo lo sciopero del 24 marzo 2021.
Non ci siamo, oppure non ci siamo capiti. Dopo l’incontro dello scorso 6 aprile in cui abbiamo ribadito con forte chiarezza le richieste che erano alla base dello sciopero del 24 marzo, che, ricordiamo, ha visto una massiccia partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INRiM pari al 70% della forza lavoro, avevamo proposto all’amministrazione rappresentata sia dal Presidente che dal Direttore Generale, che per "uscire" dallo stallo in cui si erano cacciati, sarebbe stato necessario e opportuno che si sottoscrivesse un protocollo o verbale d’intesa fra le parti, che sancisse la volontà di dare una svolta alle relazioni sindacali e la rinnovata intenzione dell’amministrazione di dare risposte concrete alle principali questioni aperte.
Avevamo anche capito che questa fosse stata la sintesi condivisa e che tale bozza di protocollo o verbale sarebbe stata redatta dall’amministrazione di lì a qualche giorno.
Nulla di tutto ciò al momento è accaduto e visto che nessuna proposta è pervenuto dalla delegazione di parte pubblica, lo scorso venerdì è stata inviata al prof. Wiersma una bozza di nota da sottoporre alla firma delle parti. Una proposta della RSU e delle organizzazioni sindacali, con l’intenzione di agevolare il lavoro dell’Amministrazione, chiedendo nel contempo che tale bozza fosse posta all’attenzione della prossima riunione in programma per il 20 aprile.
A questo punto, non solo della proposta di bozza di protocollo o di verbale non se ne è fatto nulla, ma l’Amministrazione, candidamente, nel convocare la riunione del 20 aprile, ci ha inviato ieri insieme all’ordine del giorno (sostanzialmente la continuazione di quello della riunione precedente), due resoconti stenografici delle scorse riunioni di trattativa. Un lavoro faticoso di rendicontazione, di cui però non capiamo la necessità in questa fase, rispetto a quelle che erano state le richieste e le aspettative di parte sindacale.
Un resoconto certosino del "detto" durante una riunione non può essere scambiato per un protocollo o verbale d’intesa di cui si sente invece immensamente bisogno, tanto più dopo una vertenza così difficile, che ha visto impegnate le parti contrapposte all’INRiM, sino ad arrivare allo sciopero.
Un protocollo o verbale d’intesa deve essere un atto politico fra le parti in cui ci si dà reciprocamente atto dello stato di difficoltà e della volontà congiunta di volerlo superare.
Chiediamo all’amministrazione di assumersi la responsabilità di procedere alla ratifica di un protocollo d’intesa come richiesto dal tavolo sindacale, vero atto concreto della volontà di cambiamento.