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INVALSI: elezioni RSU, CISL e UIL impediscono ai precari di votare

Brutto epilogo di una vicenda che riguarda il diritto dei lavoratori al voto e il principio di non discriminazione sancito dalla Unione Europea.

28/02/2012
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Si ricompone l’alleanza già sperimentata in occasione dell’accordo separato sul modello contrattuale e del sostegno alla riforma Brunetta (oltreché al passato governo Berlusconi) fra Cisl e Uil che, rissose su tutto, si ritrovano unite nell’obiettivo comune di impedire il diritto di voto ai lavoratori precari per le RSU. In particolare Cisl e Uil del comparto Ricerca, appunto rissose su tutto, si sono distinte in questi ultimi giorni in una battaglia feroce per discriminare le migliaia di precari a tempo determinato che da anni lavorano negli enti, in alcuni casi anche più di 10 anni, impedendo loro di votare alle prossime elezioni per le RSU del 5-7 marzo 2012.

La battaglia nella quale si sono contraddistinti è stata quella di impedire la lettura della Circolare dell’ARAN n. 4 del 2011 che avrebbe consentito il diritto di voto ai precari a tempo determinato che hanno avuto almeno un rinnovo del contratto di subordinazione. Il paradosso è che mentre i lavoratori della scuola con un anno solo di contratto possono votare alle RSU, quelli della Ricerca, con anche 10 anni di precariato a tempo determinato sulle spalle, no! E tutto questo mentre nelle Università, nei ministeri e negli enti locali, grazie alla Circolare ARAN su richiamata, i lavoratori a tempo determinato potranno votare, perché così hanno voluto le rispettive OO.SS. di categoria.

Complimenti per la chiarezza: Cisl e Uil della Ricerca potranno vantarsi di aver impedito negli Enti l’espressione del voto ai precari (va detto che in questo si sono trovati imprevisti compagni di strada come il sindacato di base, l’Usb o Usi ricerca), aiutate in questo da amministrazioni troppo pavide.

L’INVALSI, che aveva consegnato alla Commissione elettorale, come chiesto dalla FLC CGIL, l’elenco degli elettori comprensivo dei lavoratori a termine con contratto rinnovato ai sensi della 368/2001, appunto ai sensi di legge come prevede la Circolare Aran, destinatari di una norma speciale inserita nella L 98/2011 finalizzata al loro reclutamento, cioè alla loro stabilizzazione (come da Circolare Aran), ha dovuto alla fine fare i conti in Commissione con l’asse Cisl e Uil che non hanno voluto leggere la Circolare in modo favorevole. Con protervia hanno imposto la loro esclusione dal voto, annullando anche una lista presentata con una sola candidatura precaria, con il loro voto in commissione. Sconcertante il fatto che a questo “risultato” abbia dato il suo contributo determinante un lavoratore a tempo determinato, con oltre 10 anni di precariato, componente della commissione elettorale!

Con buona pace per la demagogia di chi dice di essere al fianco dei precari richiedendo specifici interventi o di voler tutelare i lavoratori con proposte di legge di iniziativa popolare: è chiaro in questo caso su chi ricadono le colpe per aver impedito l’esercizio del diritto di voto ad una parte cospicua di lavoratori della Ricerca e per averli discriminati rispetto ai lavoratori di ruolo.

Essendo la materia delle RSU di tipo endosindacale, cioè questione “interna ai sindacati, il voto ai precari dipende solo dalla volontà delle organizzazioni sindacali, quella che è mancata a Cisl e Uil del Comparto Ricerca.

I lavoratori sapranno discernere! Non ci arrendiamo a questo esito, perseguiremo comunque l’obiettivo del voto ai precari in tutte le sedi sempre.

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Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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