ISPESL: la CGIL critica le procedure proposte per il personale comandato
La CGIL critica le procedure proposte per il personale comandato
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La CGIL critica le procedure proposte per il personale comandato
Nel corso della riunione del 23 febbraio 2005 l’amministrazione ha fornito la proposta di criteri per le procedure di mobilità del personale.
La FLC CGIL ha individuato nella posizione dell’Amministrazione i seguenti elementi:
- I criteri proposti penalizzerebbero eccessivamente l’anzianità di comando rispetto al personale di nuova acquisizione;
- I criteri per la messa in ruolo equiparano le posizioni di comando con quella dei distaccati.
- Nella scelta dei ministeri (criterio 1, sub A, comma 4) vengono inseriti, in ordine d’importanza per l’assunzione, i Ministeri che sono rappresentati all’interno dell’Ispesl, non avendo questi nulla a che vedere con le professionalità espresse dal personale comandato e penalizzando le provenienze da Ministeri non citati.
- La data di ingresso nei ruoli organici saranno quelle relative all’espletamento dei bandi per la mobilità interna.
- Nell’applicazione dei criteri si è tenuto conto solo della mobilità volontaria e non di quella derivante da esuberi del personale.
La riunione costituisce una prima fase alla quale ne succederanno altre per la definizione puntuale dei criteri. La scrivente OS ha fatto presente i seguenti punti in sede di trattativa:
- E’ impensabile l’apertura di qualsiasi confronto senza una precisa definizione della dotazione organica distinta per livelli.
- Si sono espresse perplessità sulla scelta della data del 1° gennaio 2004 per l’applicazione del I° criterio, che penalizzerebbe, qualora i posti a disposizione in pianta organica fossero insufficienti, il personale che da più anni risulta in posizione di comando presso l’ISPESL. Si è proposta una data anteriore per l’applicazione del I° criterio, che consentirebbe una migliore valorizzazione dell’anzianità.
- Si è proposto di attribuire punteggi differenziati nell’ambito del sub criterio B al fine di valorizzare ulteriormente l’anzianità.
- E’ stata mossa una critica nell’ambito del criterio I°, sub A, comma 4, che consiste in un discutibile ordine di priorità per quei Ministeri rappresentati negli organi dell’ISPESL, senza riferimento alle professionalità svolte, penalizzando in tale graduatoria la provenienza dai Ministeri non rappresentati.
- E’ stata criticata la scelta dell’Amministrazione di porre sullo stesso piano la posizione del comando e del distacco. Si ritiene al contrario, che il personale comandato meriti una maggiore valorizzazione in funzione della maggiore integrazione con l’Ispesl.
- Per quanto riguarda il terzo criterio è stata è stato chiesto di conoscere esattamente la consistenza numerica delle domande giacenti all’1/1/2004.
La FLC CGIL Ispesl, pur condividendo la preoccupazione dell’Amministrazione di fornire una adeguato supporto e riconoscimento al lavoro compiuto dal personale, non può che esprimere serie riserve sul metodo e i contenuti del provvedimento.
Non si può più continuare a gestire le risorse dell’Istituto con accordi preconfezionati, che, ricorrendo sistematicamente al sotterfugio del "carattere di urgenza", scaricano sui lavoratori le responsabilità per le inadempienze dell’Amministrazione.
Il Coordinatore Nazionale
CGIL FLC Ispesl
Armando Pelliccioni
Roma, 7 marzo 2005