ISPRA: di nuovo al voto per le RSU nella sede di Milazzo e Palermo
Si voterà il 22 e 25 giugno. La FLC CGIL chiede trasparenza ed inclusività per il rilancio delle sedi.
Lo scorso 31 maggio abbiamo avviato le procedure elettorali per il rinnovo delle RSU nelle sedi Milazzo e Palermo (si voterà il 22 e 25 giugno 2018), è importante che vi sia una rappresentanza sindacale unitaria e che i delegati eletti siano rappresentativi dei lavoratori delle sedi siciliane che da tempo vivono un clima di incertezza e forte preoccupazione per lo svolgimento delle attività in essere e per il mantenimento del ruolo di leader-ship che ISPRA svolge in numerosi progetti di ricerca. Come è noto alcuni mesi fa alcuni ricercatori hanno partecipato (e vinto) ad alcuni bandi di mobilità indetti dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN).
Vi sono stati numerosi incontri con i vertici dell’ISPRA per comprendere come l’Istituto volesse gestire la questione, salvaguardando sia chi vuole andare e chi resta. Il DG ISPRA ha preso impegni precisi al riguardo, a cominciare dalla stabilizzazione del personale precario ma anche attraverso specifici accordi con ARPA Sicilia, al fine di salvaguardare e rafforzare il ruolo di ISPRA, per infine arrivare alla stipula di un Accordo Quadro con SZN e a seguire convenzioni per la regolamentazione della collaborazione tra i due Istituti. Relativamente a come si stia procedendo su questi fronti c’è il massimo riserbo da parte dell’Amministrazione, anche se trapelano indiscrezioni tra loro contrastanti, che ovviamente contribuiscono al mantenimento delle incertezze e delle preoccupazioni del personale.
Durante le assemblee che abbiamo tenuto la settimana scorsa, i lavoratori di Milazzo e Palermo, soprattutto (ma non solo!) quelli non interessati dal processo di mobilità verso la SZN, hanno manifestato la propria disapprovazione ed il proprio rammarico per la scarsa trasparenza (e quindi scarsa inclusività) che sta caratterizzando tale vicenda, che sta maturando, di fatto, senza alcuna forma di informazione nei confronti dei lavoratori delle sedi siciliane, che pure rappresentano i soggetti maggiormente interessati da questo processo, per le ricadute di carattere organizzativo e funzionale che ne potrebbero derivare.
I lavoratori evidenziano, infatti, che ci sono attualmente progetti e attività che coinvolgono, congiuntamente, sia i lavoratori che sono interessati dal processo di mobilità verso la SZN che quelli che invece non lo sono; pertanto, se dalla Convenzione tra ISPRA e la SZN possono derivare (come probabile) cambiamenti rispetto agli assetti organizzativi e funzionali in cui sono incastonate tali attività, sarebbe opportuno che i lavoratori interessati ne possano avere consapevolezza. Cosi come sarebbe opportuno avere consapevolezza delle ricadute che invece potrebbero derivare, sempre dalla suddetta Convenzione, rispetto alle attività ed ai ambiti di intervento (anche nuovi) che rimarranno di esclusiva competenza dell’ISPRA, visto che a queste è legato lo sviluppo professionale ed il posizionamento organizzativo dei lavoratori non interessati dal processo di mobilità.
Per tali ragioni i lavoratori rivendicano, quindi, semplicemente la possibilità di essere informati di quello che si prospetta rispetto a tale Convenzione, evidenziando come la mancanza di informazioni non produce di certo effetti positivi rispetto al clima di sana e fiduciosa collaborazione che dovrebbe caratterizzare un progetto di cooperazione interistituzionale e di sviluppo strategico, come quello di cui si sta parlando. D’altronde, creare le condizioni per far sì che si crei un clima di “benessere organizzativo” all’interno della propria organizzazione, dovrebbe rappresentare un obiettivo istituzionale importante per l’Istituto, tanto più in relazione ad una realtà, come quella delle sedi Siciliane, che da mesi sono in una condizione di insofferenza a causa della fase di transizione che stanno attraversando.
Condizione di insofferenza alla quale certo non giovano (come i lavoratori hanno chiaramente evidenziato) recenti comunicati diffusi da certe organizzazioni sindacali, rispetto ad una presunta e non precisata “svendita” di beni e servizi dell’ISPRA, a vantaggio della SZN Anton Dohrn. Tali prese di posizione, caratterizzate da valutazioni ed accuse generiche e per nulla supportate da elementi oggettive, infatti, non sono state molto apprezzate dai lavoratori delle sedi siciliane dell’ISPRA che hanno partecipato agli incontri, poiché da un lato non forniscono alcun contributo positivo al bisogno di consapevolezza dei lavoratori, dall’altro rischiano solo di alimentare solo il clima di incertezza su ciò che sta avvenendo.