Istituto Superiore di Sanità: ancora nessun piano assunzionale per l’ente
Mentre restano sospese le sorti dell'ISS, all'Agenzia Italiana del Farmaco sarà riservato, invece, un incremento del 50% del suo personale.
Mentre l’Istituto Superiore di Sanità giace ancora in una situazione di stagnazione (il commissariamento è terminato, ma nulla indica il ripristino di una situazione di gestione ordinaria) l’Agenzia Italiana del Farmaco vigilata, come l’Iss e l’Agenas, dal ministro Lorenzin avrà una crescita del 50% del suo personale.
È questo che prevede l’emendamento 9.0.2000 al Decreto Legge sugli Enti Locali che introduce un articolo ad hoc per AIFA: l’assunzione di circa 241 persone su un organico inferiore a 400 unità. Come si evince dall'emendamento la copertura economica sarà ottenuta incrementando le tariffe e i diritti che i privati pagano all'AIFA e da altre entrate dell'AIFA, come ad esempio le ispezioni e l'informazione scientifica. La motivazione addotta è la necessità di garantire "il corretto svolgimento” delle funzioni dell’AIFA, che si figurano "in continuo aumento", nonché per adeguare la sua dotazione organica a quella delle altre agenzie regolatorie europee. Il personale non a tempo indeterminato presente all’AIFA (circa 60 lavoratori) appare ben lontano dai picchi dei circa 600 precari dell’Iss. L’assunzione di nuovo personale all’AIFA è sicuramente un fatto positivo, ma vorremmo che lo sblocco delle assunzioni riguardasse tutta la Pubblica Amministrazione.
Così, mentre all’ISS ancora non si procede con l’adeguamento delle fasce stipendiali, sbloccate con l’ultima finanziaria, per ricercatori e tecnologi, non si intravedono spiragli di stabilizzazione per il precariato storico dell’ente, e non si procede alla nomina degli organi di governo dell’ente, il Ministro si preoccupa di far crescere l’AIFA perché l’industria farmaceutica non abbia intoppi o rallentamenti nella messa in commercio dei farmaci.