La FLC CGIL dice no al sistema di misurazione e valutazione della performance negli Enti pubblici di ricerca
Negli Enti di ricerca si stanno predisponendo i piani della performance individuali previsti dal DLgs 150/09, la FLC CGIL chiede che i Presidenti si fermino.
Il Segretario generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo scrive ai Presidenti degli Enti ed al Presidente del Comitato di Settore per chiedere di non procedere alla predisposizione dei sistemi di valutazione e misurazione della performance. La FLC CGIL ha sempre ritenuto che il decreto 150 fosse inutile se non dannoso e inapplicabile nei comparti della conoscenza che per loro stessa natura e per il fine istituzionale che perseguono non possono essere valutati con criteri centralistici e burocratici.
E’ inopportuno che il Ministro Brunetta insista nell’applicazione di una legge punitiva nei confronti dei lavoratori pubblici quando lui stesso ed il Ministro delle Finanze non la applicheranno ai loro dipendenti.
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Roma, 25 gennaio 2011
Prot. n. 24/2011 DP/rg- ab
Ai Presidenti degli Enti di Ricerca
Al Presidente del Comitato di Settore
degli Enti di Ricerca
Loro Sedi
Oggetto: sospendere la predisposizione dei sistemi di valutazione e misurazione della performance
In attuazione delle disposizioni previste dal Dlgs 150/09 in questi giorni gli enti stanno procedendo alla predisposizione dei piani della performance e alla messa a punto dei Sistemi di Valutazione e misurazione della Performance. Si tratta di operazioni complesse che stanno impegnando pesantemente gli Enti e di cui è difficile apprezzare gli effetti sull'organizzazione del lavoro in termini di efficacia ed efficienza. La FLC CGIL nel ribadire il giudizio negativo sulla riforma Brunetta, sottolinea come l’applicazione negli Enti di Ricerca sia contraddittoria ed inutile, foriera di ulteriori distorsioni e sperequazioni fra il personale.
La FLC CGIL ha sempre sostenuto che il sistema previsto dalla legge 150/09, negativo per tutto il pubblico impiego, diviene inattuabile nei propri comparti, e a maggior ragione negli EPR dove l’applicazione ai ricercatori e tecnologi è subordinata all'emanazione del Dpcm previsto dall'art. 74 del Dlgs 150/09.
Sarà difficile ed ingiusto valutare la performance organizzativa di strutture delle quali fanno parte i ricercatori e tecnologi, circa la metà degli addetti del comparto, che non possono essere valutati o, peggio, che saranno valutati solo per le loro funzioni di tipo gestionale svolte, invenzione della CiVIt che pur di giustificare la propria ragione d'essere ha finito per travalicare lo spirito della legge.
Per non parlare, poi, della stranezza di voler valutare la ricerca con parametri “ministeriali” e non con i parametri internazionali codificati. Inoltre, la ricerca sarà valutata due volte poiché la valutazione degli EPR dovrebbe essere demandata all’ANVUR i cui criteri di valutazione non potranno prescindere da una dimensione di “sistema”, poiché le attività di ricerca vengono svolte quasi sempre all’interno di gruppi presenti negli Istituti.
Pertanto come si può ritenere di poter ingabbiare in un meccanismo burocratico e centralista il sistema degli Enti Pubblici di Ricerca?
Infine, a cosa serve questo farraginoso meccanismo messo in piedi, se le sue conseguenze pratiche sono per lo più nulle? Il sistema di valutazione finisce per mettere al centro solo la performance individuale e i meccanismi premiali o sanzionatori nei confronti dei lavoratori che, però, potranno avere piena applicazione solo a partire dal 2014 quando saranno rinnovati i contratti collettivi nazionali di lavoro; mentre il Dlgs 78/10 blocca le retribuzioni individuali al 2010, è evidente che il sistema di valutazione non avrà alcun effetto pratico e la FLC CGIL non accetterà mai che la sua applicazione possa comportare per i lavoratori la riduzione delle retribuzioni.
Per non parlare, infine, dei costi derivanti dall'applicazione del Dlgs 150/09, che doveva essere a costo zero e invece, oltre agli 8 milioni di Euro annui spesi per la costituzione della CiVIT, è onerosa per le amministrazioni. Infatti, la costituzione degli Organismi Indipendenti di Valutazione ha finito per costituire un costo per gli incarichi di consulenza assegnati ai componenti. Il Governo da una parte taglia pesantemente il finanziamento agli Enti di Ricerca e dall’altra li costringe ad una spesa rilevante ed ingiustificata per mettere in piedi un improbabile sistema di valutazione.
Ricordiamo, inoltre, che il personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle Agenzie Fiscali e del Ministero dell'Economia e Finanze è stato sottoratto all’applicazione della riforma.
Per tutte queste ragioni chiediamo ai Presidenti degli Enti di non procedere alla costituzione di sistemi di valutazione e misurazione della performance ed al Comitato di Settore di adoperarsi in questa direzione.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo