Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Ricerca » Le stabilizzazioni dell'ISFOL sono il risultato di una dura lotta che rappresenta un esempio importante e una speranza per tutti i precari della ricerca

Le stabilizzazioni dell'ISFOL sono il risultato di una dura lotta che rappresenta un esempio importante e una speranza per tutti i precari della ricerca

Dopo anni di iniziative e mobilitazioni si chiude una durissima vertenza. Il comunicato della FLC CGIL Roma Centro.

13/01/2009
Decrease text size Increase  text size

Dopo anni di contratti (alcuni per un totale di 13 anni!) a tempo determinato, di concorsi, di proroghe, promesse e "docce fredde" i 293 lavoratori e lavoratrici a tempo determinato dell'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori sono stati stabilizzati il 2 gennaio scorso in applicazione della Legge Finanziaria 2007.

L'ISFOL risultava l'ente di ricerca più precarizzato del comparto con l'85% di personale precario (pagati da fondi del Fondo Sociale Europeo): circa 75 lavoratori a tempo indeterminato; circa 300 lavoratori a tempo determinato ora stabilizzati e circa 250 Co.Co.Co. trasformati attraverso selezione pubblica (con la riserva del 60% prevista sempre dalla Finanziaria 2007) in contratti a tempo determinato per 6 anni dai primi mesi del 2008.
L'ISFOL aveva una dotazione organica di 107 unità e di recente ha visto approvata la rideterminazione a 410 che ha reso possibile il completamento della procedura di stabilizzazione.

Anni di mobilitazione dei lavoratori ed il forte protagonismo della FLC (attraverso la costruzione di una piattaforma condivisa tra i lavoratori che ha evitato e contenuto le spinte centrifughe tra le diverse tipologie e storie contrattuali del personale) hanno indotto l'ente alla stesura di Piani Triennali e di Fabbisogno di Personale più rispondenti alla realtà occupazionale dell'Istituto. La FLC di Roma Centro, in coerenza con le campagne nazionali "Mai più precari" e "Perchè noi no?", ha gestito questa difficile vertenza con molta determinazione indicendo negli anni numerosi presidi (unitari e non), sia col freddo e la pioggia che con la calura di luglio, presso i soggetti istituzionali (vertici dell'ente, C.d.A., ministeri e parlamento) che di volta in volta dovevano approvare questo o quel passaggio dell'iter per il rilancio e la stabilizzazione dell'Isfol.. Già nel 2005 si ottenne un piccolo aumento del fondo ordinario fino all'aumento consistente previsto nella Finanziaria 2008 che ha consentito una richiesta di quadruplicazione della dotazione organica. Con il nuovo governo Berlusconi iniziarono le "docce fredde", che per i precari dell'ISFOL sono state doppie rispetto al resto del comparto, oltre a quella relativa all'emendamento "ammazza precari", il "decreto ICI" tagliò i fondi destinati all'ISFOL, poi reintegrati solo in parte a seguito della straordinaria mobilitazione messa in atto. La nuova dotazione organica di 410 unità, pur prospettando margini strettissimi di futura stabilizzazione per gli altri 264 lavoratori a tempo determinato, è certamente il primo passo per rilanciare il ruolo dell'Istituto e riconoscere i diritti conquistati con anni di lotte.

Roma, 13 gennaio 2009

Altre notizie da: