Lettera al Presidente del Comitato di Settore EPR per il rinnovo del contratto quadriennio 2002-2005
rinnovo del contratto dei dipendenti degli Enti Pubblici di Ricerca per il quadriennio 2002-2005.
Al Presidente del Comitato di Settore
del Comparto Enti Pubblici di Ricerca
Prof. E. Garaci
e p.c.
Al Presidente dell’ARAN
Avv. G. Fantoni
Al Dirigente dell’ARAN
Dott. P. Palmiero
PROT. N. p226
Oggetto: rinnovo del contratto dei dipendenti degli Enti Pubblici di Ricerca per il quadriennio 2002-2005.
Questa Organizzazione Sindacale intende, con la presente, sollecitare codesto Comitato ad emanare quanto prima l’atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale in oggetto.
Il contratto è ormai scaduto da 28 mesi e non è accettabile che non si possa aprire il tavolo del confronto mancando all’ARAN il relativo atto di indirizzo.
Cogliamo così l’occasione per illustrare in brevi termini i contenuti della piattaforma predisposta per il rinnovo e che vi invieremo quanto prima.
Innanzi tutto teniamo a sottolineare che intendiamo mantenere una linea politica unitaria del comparto anche a fronte della separazione contrattuale del personale ricercatore/tecnologo e del personale tecnico e amministrativo.
I temi principali che intendiamo affrontare sono: precariato, ordinamento e relazioni sindacali, aspetti economici.
Precariato:
Lo SNUR CGIL ritiene necessario porre, già in contratto nazionale, il principio che i diritti previsti per i lavoratori strutturati del comparto devono essere estesi a tutti coloro che operano con rapporto di lavoro flessibile, anche in caso di servizi esternalizzati. Va sostenuto il principio di parità di trattamento economico e normativo a parità di mansioni.
Va definito nel contratto nazionale il tetto percentuale, rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, delle assunzioni con forme di lavoro flessibile, prevedendo il percorso per l’assorbimento nei ruoli dell’ente, ove tale percentuale risultasse superata già al momento della sottoscrizione del CCNL.
Ordinamento:
L’attuale impianto ordinamentale è sostanzialmente coerente con le professionalità e con il modo di operare negli enti.
Per i tecnici e gli amministrativi gli attuali meccanismi di progressione di livello e di attribuzione dei gradini economici apicali hanno mostrato limiti applicativi, sia in fase di prima applicazione sia a regime, e necessitano quindi di correttivi in grado di renderli funzionanti ed esigibili.
Va garantita l’opportunità di carriera a ricercatori e tecnologi , quindi svincolando la progressione in carriera dalle nuove assunzioni e rendendo esigibile, in quanto diritto individuale, la valutazione ad intervalli di tempo certi della maturità scientifica raggiunta.
Relazioni sindacali:
E’ necessario potenziare il ruolo della contrattazione integrativa come supporto ad una coerente organizzazione del lavoro e rafforzare il ruolo delle RSU, demandando loro, già in contratto collettivo nazionale, più materie legate alle specifiche realtà lavorative.
Aspetti economici:
L’adeguamento retributivo previsto per tutti i comparti del pubblico impiego è la base di partenza del confronto sulla parte economica del contratto. Occorre modificare la struttura del salario, conglobando nel tabellare la quota dell’Indennità integrativa speciale.
Il trattamento di fine servizio deve trovare la piena applicazione del regime TFR e consentire l’avvio di forme previdenziali integrative, l’assenza delle quali penalizza in particolare i neoassunti.
Va quindi attivata la previdenza complementare costituendo un fondo che preveda anche la partecipazione di altri comparti.
Auspicando di trovare nell’emanando atto di indirizzo una corrispondenza di intenti, inviamo distinti saluti.
Il Segretario Generale
SNUR – CGIL
Marco V. Broccati
Roma, 13 maggio 2004