Manifestazione nazionale per il CNR. Tante richieste e la ferma volontà ad essere ascoltati
Grande partecipazione da tutta Italia, soprattutto tanti precari: i senza diritti, gli invisibili, senza i quali la ricerca si fermerebbe.
Grande successo della manifestazione nazionale per il CNR di oggi. Palloncini, slogan, striscioni e tanti ricercatori, tecnici e amministrativi del CNR e degli altri enti di ricerca da tutta Italia, comprese le regioni più lontane. Cogliamo alcune richieste dei manifestanti:
Una precaria: “ siamo tanti, lavoriamo da troppo tempo senza diritti, senza di noi la ricerca si fermerebbe”.
Un ricercatore: ” non vogliamo essere i piazzisti della ricerca, non serve a nulla”.
Un direttore: “ occorre che ci siano dei cambiamenti al più presto, prima che i danni fatti siano irreversibili”.
Un tecnico: “ vogliamo che ci venga ridata la dignità perché sappiamo di essere utili al paese”.
Carlo Bernardini: “ all’inizio c’era un piccolo gruppo, un Comitato Nazionale di Liberazione della ricerca, ora tutti insieme chiediamo un cambiamento, anche delle persone”.
Fulvio Fammoni, Segretario nazionale della CGIL, non non potendo partecipare alla manifestazione per impegni di carattere unitario con la CISL e la UIL, ha inviato un messaggio di sostegno alla mobilitazionee di impegno della CGIL a seguire l’evolvere della situazione:
“La manifestazione indetta dalla FLC a salvaguardia delle funzioni del CNR, strategiche per il paese, pone giustamente al centro delle proprie rivendicazioni la difesa di una funzione pubblica della ricerca nel nostro paese. Difesa e rilancio che passano, prima di tutto, per la stabilizzazione dei troppi precari presenti oggi nel CNR. Inoltre, occorre dare da subito un segnale di inversione di tendenza rispetto agli anni passati: più risorse per la ricerca, maggiore attenzione agli Enti, più coraggio nel saper investire realmente su sistemi di qualità e di merito. Quando del resto si parla di una politica economica che rilanci il paese, lo qualifichi e lo renda più moderno e più giusto al contempo di cosa si parla? Per noi non vi può essere politica dei due tempi, non può più esservi una mortificazione dei tanti che già oggi vivono in una condizione di incertezza. E allora attendiamo segnali chiari, grandi e piccoli, generali e specifici. La vicenda del CNR è una di queste: se si accoglieranno le giuste richieste del sindacato vorrà dire che un cambio di passo è in atto. Altrimenti, in piena e assoluta autonomia, continueremo nei percorsi di mobilitazione. Perché occorre essere coerenti, e soprattutto giusti. E di una grande questione di giustizia siamo oggi parlando”.
Nel comizio conclusivo, il Segretario Paolo Saracco ha detto che la FLC Cgil ha organizzatoquesta manifestazione perché aveva promesso di controllare che il Governo facesse quanto aveva promesso in campagna elettorale.
La FLC ritiene che la seconda rete di ricerca sia fondamentale nel paese per mettere in moto le migliori intelligenze sui grandi progetti in modo da mantenere l’Italia sulla frontiera della conoscenza.
Ma oggi occorre prima di tutto ridare fiducia alle persone la cui voce da troppo tempo viene ignorata ed intervenire sul complesso degli enti di ricerca con il consenso ed il contributo dei ricercatori.
Ad ottobre organizzeremo una grande iniziativa sulla ricerca a cui chiamiamo le altre OO.SS., i movimenti e quanti vorranno esserci, in modo che la ricchezza della ricerca e le sue esigenze siano presenti nella finanziaria che il Governo dovrà preparare.
Alla fine della manifestazione una delegazione è stata ricevuta dal Ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi. La delegazione sindacale ha sottoposto al Ministro i gravi problemi che sta attraversando il CNR e che erano alla base della manifestazione odierna, in particolare la situazione interna all’Istituto ed il precariato.
Il Ministro, nel condividere le preoccupazioni avanzate dalla FLC Cgil, si è impegnato ad intervenire in tempi brevi sul versante della gestione del CNR ed a sostenere un intervento prioritario del Governo per la stabilizzazione dei giovani ricercatori precari.
Nel pomeriggio si è svolta l’Assemblea dei precari.
Roma, 10 luglio 2006